PROLOGO.
Sono in caffetteria. Non so come ci sono finita qui. Il cameriere sembra non essersi accorto della mia presenza perché ci vogliono almeno venti minuti prima che prenda il mio ordine: un semplice cappuccino. Cerco di riordinare i pensieri nella mia mente perché non ricordo nemmeno cosa ho fatto oggi, ma alla fine decido di lasciar perdere. Appena esco dalla caffetteria il vento d’Ottobre mi travolge. Non ricordavo che questa mattina ci fosse questo freddo, e non ricordavo nemmeno che fosse Ottobre. Ma questo è quello che dice il giornale che tengo in mano. Da quando leggo il giornale?
Mi incammino verso casa, perché non c’è cosa migliore del mio letto caldo. Ho voglia di leggere uno dei tanti libri che ho lasciato sullo scaffale per circa un anno. Non amo leggere, ma oggi sembra la giornata del contrario. E in poco tempo sono a terra cercando le chiavi di casa sotto lo zerbino di benvenuto. Tutto è silenzioso in casa e mia mamma ha deciso di non salutarmi mentre le passo davanti. Forse oggi abbiamo litigato. Se questo è vero, non è una cosa strana. Appena arrivo in camera, guardo lo scaffale e conto i libri mai letti: quattordici. Alla fine il numero si riduce ad otto. Gli altri sembrano trattare argomenti troppo seri per me. Mentre faccio scorrere il mio sguardo e il mio dito su i libri sopravvissuti, noto che ce ne è uno che non sapevo di avere. Il titolo sembra dirmi ‘’lasciami sullo scaffale a riposare ancora per un anno’’ perché tratta di storie fantascientifiche. E decido quindi di ascoltarlo. Prendo un altro libro ‘’L’altro lato di te.’’
Capisco subito che non finirò mai questo libro, perché già dalla prima pagina mi annoia. E dopo solo cinque pagine mi addormento. Nel sonno più profondo. |