Saaalve a tutti i lettori
Prima di inserire il primo capitolo de I Frammenti
dell’Anima (in lavorazione)m faccio una piccola deviazione per accontentare
Soraxkairi102030 che ha recensito la mia Paura dei Temporali e che ha chiesto
un’altra AkuRoku!
Ed io mi chiedo: come dire di no alla richiesta di scrivere
un AkuRoku?
Di conseguenza ecco qui una piccola one-shot scritta di
getto mentre mangiavo un ghiacciolo! ^///^
Forse sono un po’ OOC, ma va bene lo stesso! ^__^
Prima di augurare una buona lettura però volevo ringraziare
LusyS che ha subito recensito l’introduzione de I Frammenti dell’Anima! Per
premio ti scriverò una one-shot con personaggi a tua scelta! ^___^ Spero tu stia
leggendo!! ^___^
Ed ora buona lettura!!!
Era ormai una routine per Axel e Roxas incontrarsi sulla
Torre dell’Orologio di Twilight Town appena finite le missioni del giorno.
Si incontravano per dei semplici motivi, quasi futili il
più delle volte, come per discutere delle missioni appena concluse e per
criticare l’operato dei membri anziani dell’Organizzazione. In realtà, ad
entrambi piaceva tanto incontrarsi semplicemente per poter osservare insieme il
tramonto godendo della compagnia reciproca – ma non l’avrebbero mai ammesso
all’altro.
Un’altra routine era il ruolo del parlatore e dell’ascoltatore.
Ogni volta era Axel a parlare – avrebbe parlato per ore, anche di stupidate,
solo per osservare il viso ed i capelli di Roxas illuminati dal crepuscolo –,
mentre Roxas era quello che ascoltava il rigoroso silenzio – gli piaceva il
timbro di voce di Axel e l’avrebbe ascoltato parlare per ore, anche se spesso
diceva delle stupidate.
Anche quella sera Axel parlava e Roxas ascoltava mentre -
altra consuetudine – mangiucchiava uno strano gelato dal colore azzurrino e dal
sapore ancor più singolare.
Era un gelato al sale marino.
Questa era una delle tante cose che Axel adorava del
biondino. Lo trovava bellissimo e dolcissimo mentre assaporava lento il
ghiacciolo, e lo trovava anche innocentemente sensuale – il rosso più
volte si era trovato ad arginare delle forti emorragie nasali solo per aver
immaginato il numero XIII con il suo gelato in una situazione un po’ spinta.
Altrettante volte si era chiesto quale fosse il suo sapore,
ed in quel momento si chiese: “ Perché non scoprirlo?”
“ È buono?”, domandò, fingendo noncuranza ed interrompendo
a metà il suo discorso ‘sulla stupidità del cane di Xemnas’.
Roxas lo guardò senza capire.
“ Cosa?”
“ Il gelato, no?”, era la cosa più ovvia del mondo per il
rosso. “ Quello che stai mangiando! G-E-L-A-T-O! Got it memorized?”
“ Certo che è buono, Axel! Altrimenti non lo mangerei!”,
ribatté Roxas divertito.
“ Era solo una curiosità.”, disse il numero VIII voltandosi
con un’espressione insolitamente seria per lui.
Roxas, però, conosceva bene quel espressione. Non era
seria, ma stava solo elaborando un piano. Un piano quasi sicuramente pericoloso
o imbarazzante – e Roxas lo conosceva bene. Non si sarebbe fatto trovare
impreparato.
Infatti quel espressione durò ben poco, in quanto il rosso,
piegandosi pericolosamente verso Roxas ed il gelato, si mise a sorridere
malizioso.
“ Me lo fai assaggiare?”, domandò fintamente innocente.
Roxas allontanò velocemente il ghiacciolo dalla bocca di
Axel e ghignò dicendo: “ Neanche per idea!”, subito dopo azzannò il gelato.
“ Sei un antipatico! Ti ho hai chiesto qualcosa, io?”,
iniziò a lamentarsi Axel. “ Sei come Xemnas, pretendi sempre senza mai dare
niente il cambio!”
Il biondino sorrise divertito a quelle lamentele, forse
qualche giorno prima le avrebbe ignorate ma quel giorno avrebbe colto la palla
al balzo. Anche lui aveva una piccola curiosità e per togliersela avrebbe fatto
assaggiare ad Axel il ghiacciolo a modo suo.
Infatti, velocemente, si sporse verso Axel, ancora piegato
verso di lui, poggiando le sue labbra fredde per il ghiacciolo, su quelle
bollenti dell’altro.
Si staccò poco dopo ridacchiando leggermente quando vide
l’espressione piacevolmente stupita di Axel che si leccò le labbra.
“ Allora, com’era il gelato?”, domandò malizioso.
Il numero VIII sorrise alla provocazione.
“ Uhm…”, si leccò ancora le labbra facendosi nel frattempo
più vicino. “ Un po’ salato… ma non ne sono sicuro. Penso di dover fare un altro
assaggio, sai?”, e si fiondò sulle labbra di Roxas che sapevano di gelato al
sale marino.
Salate all’inizio ma tremendamente dolci alla fine.
FINE
Grazie per aver letto!
§Miki-Riku§
|