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Change All
“vattene…sparisci…non ti vogliamo vedere…”
“uuuh…sigh…sob…sigh…”
era una tranquillo pomeriggio a konoha, risorta dopo l’attacco della volpe a nove code.
Gli uccelli canticchiavano
felici, e il vento smuoveva i rami degli alberi spogli delle foglie
cadute per via dell’autunno che si stava pian piano avvicinando.
Per tutti, quella era una tranquillo pomeriggio autunnale…ma per una persona no
“guardatelo piange…si vede che finge il demonio…satana…vattene…”
“sigh…sigh…”
“mamma mamma quel bambino puzza…vieni via figliolo non lo guardare…”
“uuuuuhhh…sigh…sigh…”
“ma perché non lo
ammazzate quel bastardo…maledico l’hokage per aver
lasciato libera questa bestia…sciò pussa via”
“uuuuuhh…sigh…sob…”
come al solito, il povero naruto
veniva trattato come la peggiore delle malattie, veniva insultato,
maledetto, ignorato…e lui, ne soffriva molto. Per lui non ci
sarebbe stato un futuro, per lui non ci sarebbe stata la
felicità…per lui ci sarebbe stata soltanto miseria e
tristezza…a questo pensava il piccolo, che cercava in tutti i
modi di venire via da quel gruppo di gente che lo aveva circondato
“la-lasciatemi in pace…sigh…”
con un gesto della mano, spinse un bambino che lo stava punzecchiando con un bastone, scaturendo l’ira della madre
“BASTARDO…LASCIALO IN PACE”
la madre si lanciò verso naruto, e gli mollò uno schiaffo in faccia
“LASCIA STARE MIO FIGLIO MOSTRO”
“si mostro…figlio
di puttana…per colpa tua sono morti i miei genitori…a me
i miei figli…devi morire…merda…”
“aahh…sigh…a-aiuto…”
“sapete che vi dico
ragazzi, io direi di ucciderlo adesso, questo demone travestito da
moccioso piagnucolone eh? Che ne dite?”
“SIIIIIIIIIIII”
tutti presero le loro armi, e si gettarono sul piccolo naruto, indifeso, e inerme
“LASCIATELO STARE”
un ragazzo richiamò
l’attenzione di tutti quanti…era alto, aveva 20 anni, ed
indossava la divisa della squadra speciale degli ANBU con tanto di
maschera a forma di volpe
“ma dico, ti ha dato di volta il cervello?”
“questa domanda ve la dovrei fare io stronzi…SPOSTATEVI”
“ho capito…sei anche tu uno di loro…sei anche tu un demone”
“già infatti la
maschera a forma di volpe non l’ho mai vista, evidentemente
è un seguace del demone che ha raso al suolo il villaggio”
“SMETTETELA DI DIRE CAZZATE”
“…”
“ve lo ripeto un’ultima volta…”
“…”
“levatevi…dai…piedi”
“ehi bello, chi ti credi di essere per dirci quello che dobbiamo fare…eh?”
un uomo molto grosso e robusto, si parò di fronte al giovane
“vuoi davvero sapere chi sono? Te lo dico subito allora…sono quella troia di tua sorella”
“MA BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA…”
l’energumeno si
lanciò verso il ragazzo, ma a quest’ultimo gli
bastò un pugno diretto nei reni, per stenderlo
“AAAAAHHH”
l’uomo cadde a terra privo
di sensi, lasciando sbigottiti tutti quanti i presenti. Il ragazzo,
dopo aver visto l’uomo steso a terra, si rigirò verso la
folla, e quest’ultima impaurì, infatti sembrava che la
maschera della volpe, prima sorridente, avesse cambiato espressione con
una non tanto amichevole
“WHAAAAAAAAAAAAAAAAA SCAPPIAMOOOOOO”
tutta la folla si disperse, lasciando vuoto e desolazione per la via che prima era stracolma di gente.
Naruto ora guardava con attenzione il ragazzo che l’aveva salvato da morte certa. Non sapeva chi fosse, ne da dove veniva.
“ora sei al sicuro piccolo”
“c-chi sei?” disse naruto, ancora spaventato
il ragazzo capì subito lo stato del bambino, e si avvicinò a lui, prendendolo in braccio
“n-no…lasciami andare…lasciami ho detto”
“ti ho detto di stare tranquillo…sei al sicuro (evidentemente è ancora spaventato)”
“n-non hai risposto alla mia domanda…chi sei?”
“chi sono io?…bè…diciamo che il mio nome è…nessuno”
“? Nessuno?”
“già…nessuno”
“ma che nome è?”
“perché il tuo qual è?”
“naruto”
“naruto!? Chi ti ha dato un nome così buffo…ah ah ah ah ah ah”
“…uff”
il bambino si girò e sbuffò
“dai scherzavo, piuttosto tu dove abiti?”
“…”
“mh?”
“…”
“va bene, ho capito…”
il ragazzo rimise giù naruto
“vieni con me”
“eh? E dove?”
“bè il sole sta
tramontando, e non voglio che tu vada in giro di notte da
solo…già sei in pericolo di giorno, figurati al chiaro di
luna”
“…ok, ma dimmi, dove andiamo di preciso?”
“a casa mia? ti va?”
“…”
“chi tace acconsente, allora salta su”
“eh?”
“ho detto: salta su che ti porto io”
“guarda che ce la faccio a starti dietro”
“ne sei sicuro?”
disse il ragazzo scomparendo davanti agli occhi stupiti di naruto, per
poi ricomparire dietro di lui
“io avrei qualche dubbio”
“AAAAAAHHHHHH…m-m-ma come hai…”
“la riconosci questa?”
“certo è la…laAAAAAAAAAHHH è la pipa dell’hokage, ma come fai ad avercela tu?”
“ih ih ih ih…te l’avevo detto io che ero veloce”
“mmmh…non mi fido”
“eh?”
“secondo me quella è un’imitazione”
“ne sei sicuro? allora
ascolta attentamente” disse mettendosi una mano dietro
l’orecchio e posizionandosi in direzione del palazzo
dell’hokage
“DOVE DIAVOLO E’ FINITA LA MIA PIPA…CHI MI HA RUBATO LA PIPA?”
“ma questa è la voce del 3° hokage”
“hai visto? Che ti dicevo?”
“mi dispiace, ma non mi
fido ancora, potrebbe essere un tuo clone che sta imitando la voce del
3°…io non mi faccio ingannare così facilmente”
“INSOMMA, TESTARDO, TI STO’ DICENDO LA VERITA’ LO VUOI CAPIRE O NO?”
“ah…”
il ragazzo mascherato perse la pazienza e sfogò la sua rabbia contro naruto
“MA COME PUOI PRETENDERE CHE GLI ALTRI TI DIANO FIDUCIA, SE TU NON CREDI ALLE LORO PAROLE EH?”
“…”
“per avere fiducia,
bisogna dare fiducia, e soprattutto bisogna fare molti
sacrifici…con questo atteggiamento non andrai da nessuna
parte…te lo dico io”
“perché tu ne sai qualcosa? Sai quello che sto provando eh? SAI QUELLO CHE STO’ PASSANDO…EH?”
il ragazzo rimase immobile, per poi chinare il capo in avanti, come se fosse rimasto offeso dalle parole di naruto
“ascoltami, tu non sei
diverso da tutti quanti, perché tutti quanti fanno dei sacrifici
per avere fiducia o per conseguire un obbiettivo”
“…”
“anch’io ero come te, anch’io non venivo considerato da nessuno”
“…”
“quando ero piccolo, mi
resi conto di quanto fosse difficile avere la stima di tutti,
perché dopo averne passate di tutti i colori…”
“…”
“…e aver nutrito mille dubbi…”
“…”
“…avevo ottenuto il
rispetto di una sola persona, e credimi…per riuscirci ho fatto
una fatica del diavolo”
“…”
“quindi non prendertela
con me dicendomi che io non ti capisco…perché
anch’io come te…ho provato il tuo stesso dolore”
“…”
“allora, vogliamo andare?”
“…si”
“forza allora, salta su”
naruto salì sulle spalle dell’ANBU, e dopo qualche minuto, arrivarono dentro una palazzina
“e questo che posto è?”
il ragazzo tirò fuori
dalla sacca un mazzo di chiavi, e con esso aprì la porta. La
stanza era piccola, e accogliente, solo che…era vuota, mancava
tutto, dall’armadio al frigorifero, dal letto alla cucina
“ma che razza di posto è questo…sicuro che tu vivi qui?”
“mmh…sbaglio o ti avevo detto…”
sempre dalla sacca prese dei rotoli, e li aprì facendo uscire dei mobili
“…di fidarti di me?”
“wow…grandioso, mi insegni come si fa?”
“te lo insegneranno all’accademia, quando ci andrai, perché tu sei piccolo giusto?”
“si…ho solo 5 anni” disse tutto contento mostrando un 5 con la mano
“ma allora sei un moccioso”
“mh? A CHI HAI DETTO MOCCIOSO?”
“ah ah ah ah ah dai stavo scherzando…ascolta cosa vuoi da mangiare?”
“mmmh…ramen”
“ramen eh? Ok allora prepara la tavola, che sta per arrivarti un bel piatto di ramen”
“EVVAI”
naruto cominciò a rovistare nei cassetti della cucina, mentre l’ANBU cominciava a cucinare
“ehi scusa”
“si?” disse il ragazzo mentre sbatteva l’uovo
“dov’è la tovaglia?”
“è nell’ultimo cassetto, ma attento è…”
“COFF COFF COFF”
“impolverata…”
“che diamine…ma come…”
“l’altra l’ho dovuta buttare perché si era rovinata…mi era rimasta soltanto questa”
“ma perché è impolverata?”
“perché è da un anno che non ritorno qui al villaggio…ero partito per una missione…”
“…quindi dovrei ritenermi fortunato ad averti incontrato oggi?”
“mmmh…ti ho
incontrato per caso, dopo essere uscito dal palazzo dell’hokage,
dove ero andato per consegnare il rapporto della missione…si
diciamo che sei stato fortunato”
“…”
“su forza, va a sbattere la tovaglia fuori dalla finestra, e poi mettila sul tavolo, che è quasi pronto”
“scusa…ma tu non mangi?”
“per il momento devo stare
a digiuno, ho usato un tonico da guerra ieri, e devo aspettare che
l’effetto finisca altrimenti…”
“altrimenti?”
“…mi esplodono le coronarie”
“!”
“…pfffffff ah ah ah ah che faccia che hai, dovresti vederti…ih ih ih ih”
“aaaaahhh uffa, mi hai preso in giro, sei sleale”
“ah ah ah ah…no
scherzi a parte, tranquillo non ho fame, tu pensa a mangiare ok? Devi
riprenderti da quello che ti è successo oggi”
“ok” disse naruto mettendosi seduto
“allora arriva il ramen?”
“voilà…eccoti un buon piatto di ramen”
“mmmhhh…slurp…pancia mia fatti capanna…aam…gnam”
naruto cominciò a
mangiare il ramen, mentre il ragazzo si mise a lavare i piatti ed ogni
tanto si girava a guardare il bambino, ridendo sotto i baffi.
La notte arrivò fulminea, ed era già ora di dormire
“la ringrazio per la cena”
“di niente…ora va a dormire”
”a domire? Perché? vuole farmi dormire qua?”
“certo…non mi fido a lasciarti andare in giro da solo”
“…va bene…grazie ancora”
naruto si coricò nel
letto, e si addormentò di colpo…la giornata l’aveva
sfinito…ora era arrivato il momento di riposare e di svuotare la
mente da quei brutti ricordi che avevano caratterizzato la giornata.
Il ragazzo, finito di lavare
l’ultimo piatto, spense la luce, ma non si mise a
dormire…si limitò a poggiare la sua maschera, un mazzo di
chiavi, con una rana come portachiavi, e un biglietto sul comodino, e
ad uscire dalla porta, chiudendola senza fare troppo rumore.
Una volta uscito dalla
palazzina, si soffermò a guardarla per qualche secondo,
soprattutto si soffermò a guardare il cartello con scritto
“PALAZZINA IN COSTRUZIONE”
“(domani la completeranno,
e non si accorgeranno minimamente della presenza di naruto…posso
stare tranquillo, la missione è riuscita alla perfezione)”
poco dopo si diresse in fretta e furia verso la porta del villaggio, ed accese l’auricolare
“missione compiuta, rientro alla base”
“ben fatto…allora come ti è sembrato?”
“bè…diciamo che mi sono emozionato tantissimo”
“a giudicare dal tuo tono di voce, sicuramente hai passato una giornata con i fiocchi eh?”
“già…e vedo anche che ormai tu mi conosci alla perfezione tesoro”
“per forza di cose ti conosco…sono tua moglie”
“ah ah ah”
“dai smettila di ridere e ritorna, hai ancora tutti i piatti da lavare, passo e chiudo”
“m-ma…Sakura-Chan”
la ragazza interruppe la comunicazione senza dare il tempo al ninja di continuare a parlare
“uffa…quella
donna…mi chiedo come abbia fatto ad innamorarmi di lei quando
ero piccolo” disse il ragazzo, mentre il vento accarezza va e
dondolava i suoi capelli biondi
“vabbè…ho tutto il tempo di domandarmelo quando rientrerò alla base…forza”
il ragazzo si mise in posizione,
e nel farlo, uscì poco dall’ombra dell’albero sotto
il quale si era fermato, portando sotto la luce della luna piena dei
piccoli segni simili a baffi
“tigre, bue, serpente, coniglio, pecora, tigre, serpente…arte magica: tecnica del buco nero”
un’enorme voragine buia come un cielo senza stelle e senza luna, si aprì di fronte al ragazzo
“io me ne ritorno nel futuro, ma tu stammi bene…naruto”
dopo aver dato di nuovo
un’occhiata a konoha, l’ANBU oltrepassò il foro, che
si chiuse immediatamente dopo il suo passaggio.
Fine
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