Questa one-shot vuole essere un po' il
seguito della mia precedente "Solo un uomo", perchè mi pareva giusto
raccontare le cose anche dal punto di vista di Claire, in fondo anche lei prova
dei sentimenti...soprattutto per Peter! O almeno così mi piace pensare.
La dedico in particolar modo alle
ragazze che hanno recensito, più precisamente mojojojo, la
scrittrice, inochan, lettore e Whatsername per ringraziarle e
salutarle. ^__^
Ed ora buona lettura, aspetto le
vostre opinioni, belle o brutte che siano!
Grazie.
Chiara
And then a hero comes along
With the strength to carry on
And you cast your fears aside
And you know you can survive
So when you feel like hope is gone
Look inside you and be strong
And you'll finally see the truth
That a hero lies in you
(Hero - Maraiah Carey)
Solo una cheerleader
Sogni...anzi no...incubi.
Tremendi incubi, a dire il vero.
Tutte le notti uguali.
Una grande esplosione, il cielo illuminato a
giorno, l'aria che diventa tutt'ad un tratto incandescente e poi...il silenzio.
Dura solo un attimo però, poi le urla della gente
riempiono l'aria immota, il pianto dei bambini si unisce a quello dei
feriti...tutt'intorno è polvere, fuoco, fumo nero e denso.
Tutto è distruzione, macerie, disperazione...
E in mezzo a quell'apocalisse, lui.
Un'espressione triste sul volto tirato e pallido,
i dolci occhi verdi immensi e lucidi di pianto...la sta fissando.
Sulle sue labbra si va formando una parola...Mi
dispiace.
Un groppo le sale alla gola alla vista del suo
struggimento.
Vorrebbe corrergli incontro, abbracciarlo
forte...ma non può.
Le sue gambe sono incollate all'asfalto, non c'è
verso di riuscire a muoverle.
Vorrebbe urlare, ma la voce le muore in gola,
soffocata dal fumo e da un senso di colpa che d'improvviso le opprime il petto.
E' tutta colpa sua!
La verità la colpisce, diretta e crudele, mentre
il dolore la stordisce come una stilettata al cuore...
Quell'inferno è scoppiato a causa sua, del suo
egoismo.
Il mondo è ormai perduto per lo stupido capriccio
di una ragazzina.
Ma lei non voleva!
Non voleva fare del male a nessuno.
Soprattutto, non voleva fare del male a lui.
Lacrime amare iniziano a solcarle il viso
accaldato.
Perchè? Perchè è dovuto succedere tutto questo?
Lei l'ha fatto solo per amore...quindi non
poteva essere sbagliato!
Le immagini che le passano davanti agli occhi
però, la smentiscono.
Lui contava su di lei...e lei l'ha tradito.
Non è riuscita a fermarlo.
Perchè non mi hai aiutato, Claire?
Non ne aveva avuto il coraggio!
Come avrebbe potuto sparargli così, a
sangue freddo?
L'immagine di lui che la supplica di ucciderlo,
la fa svegliare di soprassalto...notte dopo notte.
Più che un incubo, una proiezione delle sue paure
o peggio...una premonizione.
Mentre brividi di paura le percorrono il corpo e
forti singhozzi la scuotono nel profondo, ranicchiata sotto le coperte ripensa
al suo viso.
Il solo focalizzarlo nella mente le porta un po'
di pace.
Ricorda la sensazione di calore che l'ha pervasa
quando per la prima volta ha incrociato il suo sguardo e come il suo sorriso
abbia illuminato i profondi occhi verdi.
Aveva subito pensato che fosse un bel ragazzo
(d'altronde gli occhi le funzionavano perfettamente!) e da lì ad eleggerlo a
suo eroe personale era bastato poco...sempre che salvarle la vita con un
atto di sconsiderato coraggio fosse considerabile come cosa da poco!
Come dimenticare...
Quanta pena aveva provato nel vederlo steso a
terra davanti a sè, il corpo accartocciato in una posa scomposta, il suo sangue
ovunque...
Poi la sorpresa...rigenerazione!
Anche lui, esattamente come lei...
Un'ondata di sollievo l'aveva invasa e per un
attimo allontanata dai pensieri cupi che l'animavano.
Aveva letto lo stupore nei suoi occhi e quando
aveva imparato che per lui era la prima volta, aveva tremato per
l'audacia di quel giovane sconosciuto, disposto a sacrificare la propria vita
per salvare quella di una ragazzina come lei.
Lei che non si considerava per nulla speciale,
solo...anormale, solo...una cheerleader.
Non c'era voluto molto per capire che Peter,
questo il suo nome, era una persona eccezionale.
Generoso e premuroso con chiunque gli stava
vicino, capace di nascondere dietro ad un animo nobile e sensibile, tante
piccole insicurezze.
Da quel momento era diventato una presenza fissa
nella sua vita.
Un timido sorriso le spunta sulle labbra pensando
a lui e stiracchiandosi sotto le coperte mentre il ricordo pauroso del sogno si
stempera pian piano, sostituito da un sentimento più dolce e confortevole.
Le piace averlo vicino, la fa stare bene.
Peter sa sempre cosa dire per farla calmare, sa
sempre che cosa fare per tirarla su di morale.
E soprattutto, pare sapere fin troppo bene tutto
ciò che lei prova...o meglio, quasi tutto.
Per esempio non sa che quando le è accanto, il
suo cuore vibra.
La sua risata, il tono vellutato della sua voce,
il morbido tocco delle sue mani...tutto di lui la fa sentire viva.
Sentimenti innocenti da adolescente, ma per un
motivo che lei fatica ancora ad accettare...sbagliati.
Come può fargli sapere che da quando ha imparato
di essere la figlia perduta di Nathan Petrelli, il suo cuore si è come spezzato?
E per quello non c'è cura che tenga, nemmeno la
rigenerazione la può aiutare.
Se all'inizio scoprire di avere un legame così
profondo con il suo eroe l'aveva in un certo senso emozionata, da quando
ha finalmente dato un significato alle sensazioni che la sua vicinanza le
procura, si è sentita distrutta.
Perchè la figura di quel padre che l'ha
abbandonata, ora torna a farsi così prepotentemente presente nella sua vita?
Per quale scherzo del destino, il suo
Peter deve essere il fratello di quel padre perduto e poi ritrovato?
E perchè, nonostante questo, lei non può fare a
meno di amarlo?
Quello che la fa soffrire di più però, è sapere
che lui non ricambia i suoi sentimenti...
Come fa a saperlo? Non può...non per certo
almeno, ma vorrebbe tanto avere, anche solo per un attimo, il potere
dell'agente Parkman per potergli leggere la mente, se non il cuore.
Probabilmente la considera solo una ragazzina in
cerca di affetto...niente di più.
Se così non fosse, se anche lui l'amasse, non le
avrebbe mai chiesto di compiere un gesto così disumano...sparargli!
Gli stessi sentimenti del sogno la investono
violentemente e le lacrime iniziano a sgorgare dalle iridi celesti.
Senso di colpa.
Lui che non ha esitato nemmeno un attimo per
salvarla da quel mostro senza scrupoli, ora le sta chiedendo aiuto...e lei
vorrebbe solo rifiutarglielo.
Perchè non ne ha la forza, perchè non lo vuole
perdere.
Putroppo però non c'è scampo, in un modo o
nell'altro lui se ne andrà.
Vorrebbe solo avere il tempo di dirgli ciò che
prova.
Ma il mondo aspetta loro per salvarsi.
Quindi, ancora una volta con il suo aiuto,
guarderà dentro di sè, per far uscire l'eroe che è in lei...e sparerà.
Anche se questo vorrà dire perdere la persona che
le è più cara.
Anche se questo vorrà dire perdere il suo cuore.
Anche se questo vorrà dire smettere di essere solo
una cheerleader.
FINE