Quando tutto è un sorriso

di _IronRDJ__
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-Oh, ma salve bel cameriere- dice Alicia non appena ci vede entrare.
-Alicia…- saluta Mike accennando ad un inchino -le affido la mia dama- io e Alicia ci allontaniamo da Mike che va a sedersi in uno sgabello di fronte al bar.
-Allora? Che ha detto?-
-Abbiamo sparato qualche cavolata come al nostro solito e basta. Poi ha tenuto la sua mano sulla mia gamba per tutto il viaggio. Niente di che insomma… con lui sono abituata a molto peggio.- dico sorridendo.
-Effettivamente rispetto a quello che mi hai raccontato stamattina, questo è una sciocchezza-
-Già! Chissà dopo…-
-Non mi abbandonare subito sai?- mi dice severa e subito dopo aggiunge –Ti sta guardando!-
-Ci mancherebbe! Devo fare qualche mossa sexy per attirare ancora di più la sua attenzione?- le chiedo facendole l’occhiolino. Scoppiamo a ridere. Mi volto verso di lui e mi sorride.
-Vi divertite molto voi due, eh?- domanda facendomi tornare alla realtà. Stavo già pensando a qualche giochetto da fare insieme a lui.
-Un sacco… in tutti i sensi- mi rivolto verso il bancone ma lui non c’è più. Alicia si accorge della mia espressione divertita.
-Sei appena arrivata! Non puoi sparire subito- dice lei.
-E chi sparisce?- chiedo ironicamente.
-Dai prima ti faccio conoscere qualcuno!- dice portandomi verso quell’unica massa di persone che si stava scatenando a ritmo di musica.
-Prima vado in bagno!- dico liberandomi dalla sua presa. -Non ti accorgerai neanche della mia assenza da quanto sarò veloce- lei mi guarda perplessa. Sa quello che ho intenzione di fare e decide di lasciarmi andare.
mentre lei va a ballare, io vado ai servizi. Non ho idea di dove si trovi lo sgabuzzino. Anzi, in realtà non so nemmeno se ci sia! Ma sicuramente Mike lo avrà trovato.
Prima che riesca ad aprire la porta del bagno, qualcuno mi afferra le cosce, facendomi prendere un infarto. So che è Mike, la sua risata è inconfondibile.
-Hai preso paura ah??- dice senza smettere di ridere.
-Ma guarda che sarai stupido!- dico tirandogli un leggero pugno sul petto. Improvvisamente diventa serio, si guarda attorno per accertarsi che non ci sia nessuno e mi osserva.
-Mi sembra di essere una spia- dice cercando di trattenere le risate, senza però riuscirci. Ritorna serio. Velocemente mi prende in braccio e inizia a correre per il corridoio. Io mi aggrappo al suo collo e inizio a ridere. Anche lui ride. Si ferma di colpo davanti ad una porta.
-Apri- mi sussurra all’orecchio. Tenendo un braccio intorno al suo collo mi sporgo per aprire la porta. Davanti a noi c’era il tanto atteso sgabuzzino. Sorridiamo, entriamo e mi poggia a terra. Poi chiude la porta a chiave.
-Mi aspettavo una stanza più grande- gli dico guardandomi attorno.
-Più piccola è, più possiamo stare vicini…-




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