Un concerto

di Kolia
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Un concerto
Per mia sorella, grande fan e fin troppo ossessionata

Il calore dei riflettori sul volto.

Il rumore disorientante degli applausi, dei pianti, delle grida di migliaia di persone.

Il microfono bollente in mano. La gola secca per il troppo cantare.

Le parole che escono con facilità, rotolando sulla lingua con naturalezza, accarezzandogli il palato.

La sua stessa voce che gli riempie le orecchie, attraversando lo sterno con un ritmo sostenuto, facendogli vibrare le costole. E il cuore.

Non la riconosce quasi, tanto è distorta dagli amplificatori.

Abbassa gli occhi, scrutando l'ammasso di gente ai piedi del palco.

Una bambina sui dieci anni lo fissa adorante, le lacrime agli occhi. E' spintonata in continuazione dalle altre ragazze, più grandi, e sembra che sia caduta almeno un paio di volte.

Sorride e le tende la mano. La canzone finisce.

Si abbassa e le chiede, sottovoce:

-Come ti chiami?- il viso leggermente tondo si apre in un sorriso radioso per quell'insperata fortuna.

-Viola.-

 


 





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