Come quelli che mi conoscono ben sanno, la mia più grande passione è il teatro. Ci sono emozioni che non riesco a provare in nessun altro modo, se non stando su un
palcoscenico. Sono letteralmente drogata di recitazione e volevo
in qualche modo trasmettere questa mia passione a quelli che leggono le mie
storie.
Ho cercato un personaggio che fosse
in grado di rendere ciò che provo…e Ryan è stato il
primo a rispondere all’appello!
E’ nata così “Sipario, questa flashfic
narrata da Ryan Evans/Temperance_Booth….. Spero piaccia
a tutti e che qualcuno lasci anche un commentino….
Baci,
Temperance
Sipario
A Rosy, la mia regista,
con la musica nel cuore e il teatro nel sangue
Al mio papà, solo tra tutti ad avermi sempre sostenuta
nel mio progetto post-liceale: non ti deluderò.
A Lilly, Giuli, Ale, Vitto,
prof Ossola e Gamberoni
e a tutti quelli che leggono e amano le mie storie.
Vi voglio bene
Elisa
“Non v’è occhio d’uomo che abbia mai udito
Né orecchio che abbia mai veduto.
Non v’è lingua che abbia mai toccato
Né mano che abbia mai assaggiato
Né tantomeno cuore che abbia mai raccontato
Un sogno come il mio.
(W. Shakespeare,
Sogno di una notte di mezza estate)
Buio.
Buio e silenzio sono tutto ciò che
mi circonda.
Un silenzio gravido di tensione, di emozioni,
di paure.
Un silenzio interrotto solo da respiri tesi come corde di
violino, corde che tra poco inizieranno a suonare la
più meravigliosa delle canzoni.
Questo è il buio prima della prima.
Questo è il momento che aspetto con ansia fin dall’inizio
delle prove.
Questo è l’attimo durante il quale provo
le sensazioni più forti in assoluto.
Emozioni così forti da poter quasi essere sfiorate.
Qui tutto si dimentica. Amici, amore, dissapori, voti belli
e brutti, tutto sparisce perché tu non sei più tu.
Io, ora, non sono più Ryan Evans. Sono il mio
personaggio, creatura a cui io ho dato vita, mai
uguale una prova all’altra, in continua evoluzione, come una persona vera.
Io non esisto più.
Ora c’è solo lui, che deve farsi onore su questo palco.
Poco importa che la sua vita duri
solo per il tempo di uno spettacolo.
È vero, come sono vero io.
È vero e, per due ore delle loro vite, farà sognare quelle
persone sedute là, sulle poltroncine.
Le farà ridere, le farà piangere,
si farà amare o odiare.
Esisterà.
E ora ecco, il sipario si apre, le
emozioni si sciolgono e volano via, mentre un mondo nuovo nasce qui, su questo
palcoscenico.
Tutto morirà alla fine della commedia ma che importa?
Vita e morte non sono forse così?