The real ending

di Ily18
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Prima di leggere vi volevo lasciare una piccola nota.
Questa fic farà parte(spero!)del concorso indetto da Erika(anche se la versione che le ho spedito aveva qualche differenza,come la fine che ho modificato dopo avergliela inviata).
Un grazie particolare a
-Kurenai88 non solo per i commenti,ma anche per avermi fatto sapere del concorso!(non vedo l'ora di leggere la tu storia!!!)
-hikari che ormai è un'assidua commentatrice delle mie fic
e ovviamente a tutti quelli che commenteranno!



E’ un nuovo inizio per Michael.
Dopo l’incubo che ha vissuto per tutto questo tempo,finalmente è libero di rilassarsi un po’ a Panama, su un’amaca, bevendo una birra con qualche lime insieme a quella che ormai è per lui la sua anima gemella.
Sara Tancredi.
Michael ricorda ancora quando Sara gli diede la buona notizia

“Lincoln è libero Michael, Kellerman ha testimoniato, e per me e lui tutte le accuse sono crollate”

Certo, lui era ancora un fuggitivo, ma il suo obiettivo, quello per cui aveva vissuto nell’ultimo periodo, evitare che il fratello morisse per un delitto mai commesso, era stato finalmente raggiunto.
E poco gli importava di dover restare a Panama, perché non era solo, lì c’era tutto quello di cui aveva bisogno.
Sara.
La stessa Sara che ora riposava accanto a lui.

Le ultime luci del tramonto illuminavano la loro piccola baita sulla spiaggia.
Michael sorrise nel ricordare il giorno che la comprarono.

“Michael, penso che qui sia perfetto…è sulla spiaggia e poi…è abbastanza isolato dal resto del mondo” gli disse Sara finendo la sua frase con un tono malizioso

“E io che nonostante tutto ero ancora convinto che fossi una brava ragazza” le disse Michael avvicinandosi con un sorriso

“Scofield, come te lo devo far capire che le brave ragazze non arrivano da nessuna parte…” gli rispose alzandosi sulle punte e avvicinando il suo viso a quello di Michael

“Diciamo che avrei un’idea o due a proposito…” le rispose socchiudendo gli occhi come solo lui sa fare e baciandola.

Il sole, che lo illuminò in faccia, lo distolse dai suoi pensieri facendolo tornare alla realtà.
Sorrise guardando Sara che riposava ancora accanto a lui.

C’è stato un momento in cui non avrebbe mai creduto che le cose sarebbero finite così.
Nemmeno la sua fede gli è stata utile ad andare avanti senza rimorsi, quando si rese conto che l’avrebbe dovuta abbandonare a Chicago mentre lui era in salvo a Panama con suo fratello.
Lei, che per lui aveva rinunciato a tutto quello che aveva costruito in quegli anni.
E lui, che pur di salvare Lincoln, le aveva permesso di rovinarsi la vita.
Il pensiero volò a quando l’aveva abbandonata al suo, quasi certo, futuro in prigione.
Di sicuro se tutto quello fosse successo, l’idea di travestirsi da donna ed entrare nello stesso carcere dove avrebbero rinchiuso Sara sarebbe stata un’opzione che avrebbe preso in considerazione.

Ancora una volta sorrise ad immaginarsi un’evasione da un carcere di massima sicurezza con la donna che ama.
Ma questa volta il sorriso era poco convinto, dato che quella possibilità era stata molto vicina dal realizzarsi.

Michael decise di alzarsi dal letto e, mettendosi un asciugamano in vita, uscì sul porticato che dava sulla spiaggia.
Vicino a loro c’era un piccolo molo dove ci sarebbe dovuta essere attraccata la “Christina Rose”.
Odiava il fatto di averla dovuta cedere a Mahone, e l’idea di comprarne un’altra con alcuni dei soldi del buon,vecchio Westmoreland non gli sembrò una brutta idea.
Lui e Sara si erano ripromessi di salpare al tramonto quando lui sarebbe stato libero.
E grazie a Sara e alle sue conoscenze, quel momento sarebbe arrivato presto.
Ma per ora c’erano soltanto tante promesse, promesse che Michael intendeva mantenere.
E fu proprio il ricordo di una promessa a farlo rientrare nella baita da Sara.
Si coricò di fianco a lei sostenendosi la testa con la mano destra.
Adorava vederla dormire così tranquilla, senza preoccupazioni.
Ma era anche impaziente di farle sapere cosa gli stava passando per la testa.

“Hey Sara…” le sussurrò dolcemente all’orecchio

Lei aprì piano gli occhi e si accoccolò vicino a lui.

“Che ne dici se usciamo, dopotutto ti devo ancora un burrito…”

“Non ci provare Scofield, era un filet mignon…” gli rispose subito Sara mettendosi su un fianco come Michael, e reggendosi la testa con la mano sinistra.
Lei incrociò i suoi occhi nocciola con quelli di Michael.
Sembrava che da un momento all’altro quello sguardo avrebbe scatenato una pioggia di scintille, tanto era carico di passione.

“Pensavo che con tutto quello che era successo l‘avessi dimenticato…” le disse quasi provocandola

“Non ci contare Scofield…” gli disse infine strappandogli quel bacio che di sicuro, gli avrebbe portati a ritardare un po’ il loro appuntamento.





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