A new full moon is coming

di LuLu96
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Pov. Jolene/

Derek. Quel lupacchione insensibile aveva finalmente trovato chi non lo avrebbe mai tradito. Dal paino di sotto, io e Peter, abbracciati sul divano, avevamo fatto di tutto per non ascoltare la loro conversazione, ma quando Stiles aveva detto quelle due parole, non avevamo potuto fare a meno di trattenere il respiro. Perchè Derek non rispondeva? Ci stava mettendo troppo.
"Ti amo anch'io, idiota" alla voce dell'Alpha che diceva quelle parole, un sospiro di sollievo lasciò le nostre bocche e entrambi ci rilassammo. Tutto il branco era andato via subito dopo che Stiles era stato portato a letto per riposare, anche se ero sicura che, nel giro di un paio d'ore, sarebbero di nuovo stati tutti lì.
"Finalmente" sospirai con un sorriso mentre mi raggomitolavo di più tra le braccia di Peter.
"Già, finalmente" rispose Peter. La sua voce era bassa, calda, seducente. Non faticavo a pensare che la povera mamma di Scott si fosse presa una brutta cotta per lui. Mi dispiaceva pr lei, ovviamente, ma la gelosia era più forte. Peter era mio. Mi voltai e trovai i suoi occhi che mi osservavano, attenti. Mi scappò un risolino.
"Cosa c'è?" chiesi, aprendomi ancora di più in un sorriso.
"Sei stupenda"
Un sorriso imbarazzato si fece strada sulle mie labbra, ma questa volta i miei occhi non si abbassarono. Rimasero fissi nei suoi e sentii la mia voce uscire dalla mia bocca come se fosse quella di qualcunaltro.
"Anche tu" Rise piano.
Portò una mano al mio viso e con il dorso mi carezzo la pelle per tutta la sua lunghezza, lasciandosi dietro una striscia di fuoco. I nostri occhi erano legati indissolubilmente, intrecciati per sempre. Mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e si avvicinò. Mi baciò piano, dolcemente, con uno di quei baci che non si riesce mai a dimenticare, che non sono solo un contatto, un modo per far sapere all'altro il proprio affetto, per esprimere il desiderio. Sì, certo, c'erano anche tutte quelle cose, ma il bacio che mi diede Peter, oh, era ben di più. Attraverso le nostre labbra stavamo regalando all'altro la nostra anima, il nostro stesso essere. Non eravamo più due persone che si volevano bene, eravamo due cuori fatti per battere insieme, due anime intrecciate in modo tanto perfetto da sembrare una sola. Si staccò da me.
"Quelle due parole sono semplicemente troppo poco"
"Anche per me" risposi. Avevo temuto quel momento da quando mi aveva baciata quella prima volta. Avevo capito di amarlo da quel momento, per poi confermarlo in ogni secondo che lui c'era, in ogni attimo che era lotano, con ogni carezza, con ogni bacio, con ogni sguardo. Le sue mani sul mio corpo non erano solamente desiderio, non erano fuoco o passione, erano comunione di corpi, oltre che di anima. Io e Peter eravamo una cosa sola, senza possibilità di separarci. Avevo temuto quel momento, ma avevo risposto senza paura. Capii nell'istante in cui parlai che il mio timore derivava dal fatto che dire di amare Peter non significava nulla. Quelle due semplici, piccole paroline erano riduttive. Certo, si poteva dire che io e Peter ci amavamo, ma voleva dire esprimere solo una parte microscopica e insignificante di quello che ognuno di noi due provava per l'altro.
Quando riportò le labbra sulle mie, toccò il mio corpo, lo spogilò e io spogliai il suo, lo assaggiai, seppi che nessuno ci avrebbe interrotti, quella volta, perchè io e lui dovevamo essere lì in quel momento. Capii quanto ero disposta a perdere per lui, perchè lui era tutto ciò che in questa vita aveva significato qualcosa per me e perchè tutto, caldo, freddo, ghiaccio, fuoco, amore, odio, luce, buio, vita e morte iniziava a finiva in quei due occhi.
Quando entrò in me seppi che non c'era niente di più naturale e giusto, che noi due, quello che avevamo fatto, il nostro dolore, le scelte che avevamo preso, tutto ci aveva portato a essere lì, in quel posto, in quel momento e a sentirci in quel modo, ad appartenere l'uno all'altro, fisicamente e spiritualmente. Seppi che non avrei potuto vivere se lui non ci fosse stato, che la mia vita prima di incontrare lui non era stata vita, che avrei accolto la morte come la grazia più grande se questo voleva dire salvare lui o vivere senza di lui. Seppi che io ero lui e che lui era me.



Note dell'autrice:
Per farmi perdonare, ecco subito il nuovo capitolo. E' un capitolo un po' più breve del solito, ma penso che il suo contenuto compensi la lunghezza. Spero vi sia piaciuto! Le emozioni di Jolene sono estremamente chiare nelle mia testa, ma sono state abbastanza complicate da scrivere e spero che su "carta" rendano altrettanto bene di come le sento io. Detto questo vi lascio, un bacio e a presto <3
Lulu




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