We were both young when I first saw you.

di raawrnicki
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Prologo.

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Finalmente l'estate era arrivata, l'anno scolastico si era concluso e non potevo essere più felice. Avevo in mente tantissimi progetti per quell'estate, eppure nessuno era stato confermato.
Sarei partita per il mare una settimana dopo la consegna delle schede, sempre che non fossi stata bocciata.
Ma ero pronta, quell'anno avevo lavorato duramente per meritarmi l'estate più bella della mia vita, con il ragazzo che amavo.
Avevo conosciuto Noah l'estate prima, ed eravamo subito diventati amici. Ci dichiarammo il giorno stesso della mia partenza, ma ci tenemmo in contatto tutto l'inverno. Ero davvero presa da lui, sorrisi al solo pensiero di poterlo riabbracciare.
Mi mancava troppo.
Un messaggio illuminò lo schermo del mio Iphone. Lo sbloccai.

sms da: Noah.
Sei pronta? Ci vediamo tra dieci giorni :)<3

sms da: Nicki.
Non vedo l'ora!

Infilai il cellulare in tasca, per poi tornare alla valigia. Okay, era strano preparare tutto così in anticipo, non che io fossi una maniaca del controllo, anzi di solito preparavo le valigie la sera prima di partire: accadeva sempre così.
Ma per qualche inspiegabile modo, qualcosa mi diceva che prima mi sarei preparata, prima avrei abbracciato Noah.
Ero pronta a infilarmi la giacca, prendere tutto e passare dieci giorni in aeroporto, pur di sbrigarmi. Feci il conto alla rovescia in tre lingue, e non scherzo.
La verità era che non ero una persona paziente, volevo tutto e subito. Insomma, me lo meritavo. Studiavo e lavoravo come commessa in un negozio vicino casa, non avevo mai tempo libero.
Avevo perciò raccolto abbastanza soldi da potermi pagare l'hotel e pasti, nonostante avrei alloggiato a casa di Noah.
Il giorno delle schede restai sorpresa dai miei risultati positivi. Persino mia madre mi disse che l'amore mi faceva bene, e pronunciò la frase che da mesi aspettavo con ansia: 'hai il permesso di andare.'
"Sei cresciuta, e sei maturata. Hai sedici anni, ti rendi anche tu conto dei tuoi miglioramenti. L'anno scorso non ti avrei lasciato andare, ma ora so che posso fidarmi. Non combinare nulla, divertiti tesoro." Mi disse il giorno della partenza.
Ed era vero, forse, quello che aveva detto. Restavo comunque un'anima libera, senza freni e pronta al divertimento più sfrenato.
Raggiunsi con mia madre l'aeroporto per New York, e presi l'aereo che Noah aveva insistito per pagare.
Durante tutto il viaggio ascoltai musica immaginando come avrei passato l'estate. Cominciai a giocare con i miei capelli scuri, attorcigliandoli sulle dita.
"Sicuramente li tingerò." Pensai sorridente.
Per il resto del viaggio dormii, quando arrivai ero leggermente confusa e stanca, ma presi le valigie e aspettai Noah.
Dopo qualche minuto una figura mi comparve accanto.
Era alto, aveva i capelli neri e gli occhi scuri. Era davvero bello, diverso dall'anno precedente. Gridai il suo nome e mi abbracciò forte.
"Mi sei mancata, Nicki. Che ne dici di andare? Abbiamo un'estate intera."




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