Missing.
È
doloroso
ricordare i momenti trascorsi con lui; i suoi sorrisi, la luce nei
suoi occhi, è difficile accettare che sia tutto finito,
andato via
per sempre. Se si sforza può ancora sentire il suo profumo
nell'appartamento che hanno condiviso per così tanti mesi da
sembrare infiniti, vedere la sua presenza nelle piccole cose che non
ha mai avuto il coraggio di spostare o mettere via: sul mobiletto
all'ingresso quella stupida forcina da capelli che usava per tenere
su il ciuffo che gli cadeva sempre sulla fronte, in cucina la sua
tazza preferita, quella celeste con il bordo scheggiato che un paio
di volte gli ha tagliato le labbra ma che si ostinava ad utilizzare
ogni sera, la cintura nera di pelle abbandonata in un angolo
dell'armadio in camera da letto, dimenticata lì nella fretta
di
andarsene, di scappare da lui.
Sono
passati quasi
sei mesi, ma non ha ancora capito perché se ne sia andato
così,
senza una parola, senza nemmeno un biglietto con delle spiegazioni:
è
entrato nella sua vita con furia, senza dargli nemmeno la
possibilità
di respingerlo, e se n'è andato nello stesso modo, senza
permettergli di trattenerlo. Sente un fastidioso vuoto all'altezza
del cuore ogni volta che si sveglia solo nel loro letto, ogni volta
che prepara la colazione senza la sua voce nelle orecchie e le sue
mani sui fianchi, e non è più lo stesso di prima:
gli amici hanno
smesso di cercare di farlo andare avanti, hanno capito che è
inutile, che non permetterà a nessuno di prendere il suo
posto.
Ha
ancora il suo
anello al dito, quella stupida fascetta d'argento che forse non ha
più senso portare. Se l'è strappato via
dall'anulare destro il
giorno che lui se n'è andato, gettandolo sul pavimento del
salotto
in preda alla rabbia e allo sconforto, ma l'ha indossato di nuovo
pochi minuti più tardi, dopo averlo ripescato da sotto il
divano,
nella stupida speranza che quel pezzetto di metallo potesse in
qualche modo farlo tornare da lui. Non è cambiato nulla, non
l'ha
riportato a casa, ma è l'unica cosa di lui che gli
è rimasta,
insieme ai ricordi e agli altri sciocchi oggetti sparsi per la casa,
e non ha la forza di separarsene. È il simbolo della
promessa che
Harry gli ha fatto tempo prima, quel gioiello nemmeno così
prezioso,
e in qualche modo spera ancora che il suo ragazzo torni per non
spezzarla, nonostante tutto.
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