Make me live my life
1. Chapter One
Non mi era mai piaciuta la mia
vita. Era tutto cambiato dalla morte dei miei genitori. Greg mi aveva
portata con se nel grande campo d'addestramento segreto, nei sobborghi
di Londra.
Da allora ero stata costretta a togliere vite innocenti a persone che
Greg voleva eliminare per scopi personali. Lo odiavo profondamente. Se
mi fossi opposta, però, mi aspettavano tantissime torture.
Una volta avevo provato a scappare dalla WKP ('we kill people'), ma me
ne ero pentita subito dopo, quando le guardie si erano accorte della
mia assenza e mi hanno trovata in lacrime vicino a un lago. Non hanno avuto
pietà di me, al contrario, mi hanno colpita alla testa con
il fucile e, dopo essermi svegliata in una stanza piena di fruste e
oggetti assurdi, ho subito le pene dell'inferno.
Ho dimostrato la mia fedeltà alla WKP uccidendo la famiglia
dell'amante dell'ex moglie di Greg. Ora stavo aspettando un nuovo
incarico. Speravo con tutto il cuore che per svolgere il mio compito
sarei dovuta uscire. Era deprimente restare nel campo d'addestramento
ventiquattro ore su ventiquattro.
Mi sentii una bastarda quando realizzai che avrei preferito uccidere
invece che restare lì dentro.
Erano le cinque del mattino ed ero seduta all' interno dell'ufficio del
boss, Greg, e questo era di fronte a me, leggendo documenti vari e non
degnandomi di uno sguardo. Persino quando svolgeva azioni umane sembrava un
mostro.
«Allora, Amber, prima di parlarti mi voglio assicurare della
tua fedeltà. Proverai a scappare, se ti lascio
uscire? Posso fidarmi davvero di te?» chiese stringendo gli occhi a due fessure con fare
minaccioso.
Annuii nervosamente. Non sarei scappata. Avevo troppa paura per farlo.
«Lo giuro. Non scapperò, vi do la mia
parola.» confermai supplicandolo con gli occhi.
«Bene. Mi fido di te, allora. Il tuo prossimo compito
è iscriverti alla London High School. Il preside
è una mia vecchia conoscenza. Mi serve che tu lo porti qui.
Quel bastardo la deve pagare...»
mi ordinò.
«Ho fatto portare in camera tua delle valigie. Metti la tua
roba lì dentro. Ti trasferirai nei dormitori della scuola
fino quando non avrò avuto la mia vendetta. Josh ti
porterà a scuola oggi stesso, e farà in modo che
tu possa frequentarla. Puoi andare.» mi congedò e
corsi in camera per fare quanto richiesto.
Seduta sul letto a castello c'era Luz, la mia migliore amica, ormai,
che mi fissava con sguardo indagatorio. Le valigie erano affianco a
lei. Sicuramente sospettava qualcosa.
«Uscirò di qui, Luz. Sono felicissima!»
esclamai e una lacrima di gioia mi bagnò la guancia. Tutto
questo stava succedendo realmente?
La mora corse verso di me e mi abbracciò forte. Sapevo che
provava un pizzico di invidia, le si poteva leggerlo negli occhi, ma
ero sicura che fosse felice per me, nonostante lei sarebbe dovuta
rimanere qui da sola.
«Quando devi andare?» chiese sorridendo.
«Tra qualche ora Josh mi porta a scuola. Devo fare le valigie
proprio ora, mi aiuti?» le domandai con un filo di tristezza.
Per un po' non l'avrei vista. Mi sarebbe mancata, lo sapevo
già. Le volevo un bene dell'anima.
«Certo» sorrise con la mia stessa malinconia nella
voce.
Finite le valigie, erano le otto, e da un minuto all'altro una guardia
sarebbe venuta ad avvertirmi che Josh mi stava aspettando. Salutai Luz
e le lasciai un bacio sulla guancia.
Non sarei uscita dal campo per divertirmi, ma per ottenere una vendetta
che non mi riguardava affatto, ma non potevo deludere Greg. Avevo per
lui più paura che odio.
Io e Josh eravamo in presidenza con la vicepreside. Sembrava che non ci
fosse posto per un'altra alunna, nè nei dormitori,
nè per i vari corsi.
«Perché non controlla meglio?» la prese
per il collo Josh. I gemiti strozzati della vicepreside mi erano
indifferenti ormai. Niente mi faceva impressione, dopo quello che avevo
fatto io
negli ultimi anni.
I piedi dell'anziana donna sfioravano il pavimento; Josh la rimise
giù e la signora si massaggiò il collo dolorante.
«La stanza 314 è libera» disse
impaurita. Il mio accompagnatore sorrise soddisfatto.
Mi recai nella stanza in cui avrei dormito per un po' e buttai le
valigie sul letto.
La porta si spalancò ed entrò una ragazza alta e
magra. Lineamenti del viso perfetti. Occhi azzurri, capelli color
bronzo e tante lentiggini sul viso.
«Ciao» salutai facendola spaventare.
«Santi numi, ma chi sei?» chiese mettendosi una
mano sul petto.
«Amber. Amber Lynn. Sono nuova.» sorrisi porgendole
una mano.
«Sono Rachel... Ma che ti è successo al
braccio?» chiese toccando una cicatrice. La manica si era
alzata e era ben visibile. Era il marchio del campo d'addestramento.
Tutti quelli che ne facevano parte ne avevano una simile;
ovviamente non potevo spiegare la storia di quel segno indelebile.
«Qualche anno fa mi sono arrampicata su un albero, e sono
caduta.» spiegai tentando di essere convincente.
Annuì.
«Che lezione hai?» domandò indicando il
foglio con gli orari che avevo posato sul letto.
«Tra due minuti devo essere nell'aula di...
scienze.» controllai.
«Ah... Non siamo insieme, mi dispiace. Se vuoi ti posso
accompagnare, così vedi dove si trova» si
offrì.
Accettai e uscimmo dal dormitorio con i libri in mano.
«Devi entrare qui» si fermò davanti a
una classe. La porta era aperta. Un ragazzo con i capelli ricci mi
fissava. Quattro ragazzi erano accanto a lui.
Rachel notò dove si era spostata la mia attenzione.
«E devi stare lontana da quei cinque. Sono pericolosi, dico
sul serio» mi disse mettendomi una mano sulla spalla.
Ciao a tutte, ecco qui la
mia nuova storia!
E' un po' diversa dalle storie che di solito scrivo
ma era tanto per cambiare!
Mi annoio a scrivere sempre le stesse cose u.u
Sotto ho messo la trama dell'altra mia storia, leggetala, se vi
interessa cliccate
QUI
(dove sta scritto 'QUI' xD)
'Samantha Roberts: o Sam, una ragazza scontrosa. E' la figlia adottiva
di una coppia gay. E' bella e provocante. Non crede nell'amore, forse...
Alan Walsh: Diventerà il migliore amico di Sam. E' attraente
e spiritoso. Sa essere molto di conforto.
Jessica Walsh: Jess. Sorella di Alan. Diventerà presto una
delle poche amiche femmine di Sam. Gira voce che sia lesbica.
Teri Miller: E' nel gruppetto di Malik, Styles, Horan, Payne e
Tomlinson. Nessuno sa cosa ci sia nella sua testa.
Britney Johnson: Capo cheerleader. Non è mai stata carina
con Sam. Completamente rifatta.
Zayn Malik: Capo della squadra di rugby. Rubacuori. Ha tradito Britney
almeno un centinaio di volte. Lei, pur sapendolo, non lo
lascierà.
Harry Styles: Non si innamorerà mai. 'Solo sesso'
Louis Tomlinson: Migliore amico di Harry. Presto i due scopriranno
qualcosa di inaspettato su di loro.
Liam Payne: Stronzo patentato, migliore amico di Zayn. Ama far soffrire
le ragazze. Lo diverte.
Niall Horan: Lui ci è diventato stronzo, a causa di una lite
con Jess. Ha ancora speranze di cambiare, forse.'
|