Evangrendizer
Neo-Tokyo 3.
Il futuro aveva riservato al Giappone una pesante eredità dopo il
Second Impact. La Nazione che da sempre era stata oggetto di invasioni
aliene, invasioni da civiltà scomparse, mostri giganti radioattivi e
mostri meccanici di scienziati pazzi.
Ma alla fine se l'era sempre cavata. Distrutto, conquistato e liberato
più volte, ma sempre con la testa alta.
Tutto questo grazie alla tecnologia all'avanguardia rispetto al resto
del mondo.
Dove in America si puntava sui supereroi, i guerriglieri e l'eroismo
militare, il Giappone ha sempre risposto colpo su colpo alle minacce
con tecnologie all'avanguardia, grazie anche a misteriose fonti di
energia presenti solo sul suolo giapponese (come l'Energia fotoatomica,
quella Getta e quella Sigma). Tecnologie, quando non sviluppate dagli
scienziati terrestri, importate da fuggiaschi stellari, di solito
nobili sotto mentite spoglie che trovavano rifugio sulla Terra.
Ma con tutto questo perse di importanza con il Second Impact. Da allora
cambiarono molte cose, ma alcune rimasero esattamente le stesse....
Sede della NERV.
L'immensa struttura sotterranea a cui faceva capo il freddo e
inflessibile comandante Gendo Ikari.
Quel giorno era diverso dagli altri, lo si intuiva dall'argomento di
conversazione al centro della discussione del leader con la
brillante scienziata Ritsuko Akagi.
- Come va la nuova arrivata? - Chiese Gendo, con le consuete mani
incrociate davanti alla bocca.
La studiosa si irrigidì per un attimo, come un militare interrogato da
un superiore, e rispose.
- Bisogna dire che sa il fatto suo. E' davvero come ne parlava,
comandante.
L'uomo chiuse per un attimo gli occhi, come a riflettere su ogni
singola parola della dottoressa. Poi li riaprì e snocciolò il suo
commento.
- Non mi sorprende. E' stata arruolata con lettera di presentazione da
parte dell'illustre professor Kabuto, del quale è stata collaboratrice
fidata per diversi anni. Ci sono problemi?
Ritsuko inclinò un po' la testa, facendo una piccola smorfia.
- In realtà, solo un dettaglio. La signorina Katsuragi si è
espressamente lamentata per le interferenze della novizia nei sistemi
educativi tra lei e i tre piloti degli Eva.
Altrove. Il campo addestramento esterno EVA.. Situato a 300 chilometri
dalla base Nerv, era il terreno sul quale i giganteschi Eva si
allenavano ogni giorno in vista delle minacce degli Angeli. Non si
poteva mai sapere quando ci sarebbe stata la prossima emergenza, per
cui l'esercizio costante era di estrema importanza.
Tuttavia, quel giorno il solito clima che si respirava era spezzato da
alcune urla poco formali e decisamente... rurali.
- Porca miseria, Shinji, smettila di urlare, bamboccione! - Una donna
di mezz'età, con i capelli a caschetto e l'energia di un cavallo
imbizzarrito, urlava a squarciagola in direzione dell'Eva 01.
- Ma signorina! Questo allenamento è più stressante rispetto a quello
che ci faceva fare senpai Misato!
- Piantala di frignare! - Gli rispose a tono la donna. - Non
dimenticare che hai tutto il nostro supporto, ma se se non impari a
tirare fuori le palle, metti in pericolo anche le tue compagne!
Una piccola risatina sottolineò l'ultima battuta.
- Shinji baka! - Ridacchiò una voce femminile acuta e impetuosa. -
Imbranato che non sei altro! Ti fai mettere in piedi in testa da ogni
donna che vedi?
- Asuka, ne ho anche per te! - Rispose la donna girandosi verso l'Eva
02. situato poco lontano. - La grinta non ti manca, ma se fai ancora di
testa tua ti giuro che per tornare a casa te la fai DI CORSA con l'Eva!
La rossa fece per ribattere alla minaccia, quando Shinji si intromise.
- Asuka, ricorda che lei è la nostra istruttrice!
Asuka, combattuta tra il ribattere a quella vecchia bacucca e il dovere
di portare rispetto a un superiore, decise di sfogare la sua
frustrazione, come al solito, sul povero Shinji.
- E' tutta colpa tua, idiota! Se non piagnucolassi ad ogni passo, lei
non direbbe quelle cose. Shinji BAKA!
La donna non li ascoltava, concentrata in quel momento su Rei.
- Rei, tecnicamente ineccepibile, hai bisogno però di migliorare il tuo
stile
di battaglia! Più tardi ti insegnerò qualche parolaccia da sfoderare al
nemico: è
essenziale per la voglia di combattere.
L'addestramento andò avanti per una buona mezz'ora, quando,
all'ennesimo sbaglio di Shinji, la donna si sgolò nuovamente.
- Shinji! Mi hai rotto! Vent'anni fa c'era gente che andava lassù e
TIRAVA FUORI GLI ATTRIBUTI! La guerra è la guerra, se facessero tutti
come te, addio Terra!!!
Così dicendo, l'istruttrice si portò una mano al cuore e si lamentò a
mezzavoce.
-Ahh, cavoli, ma perché non sono tutti come LUI?
Un trillo di telefonino interruppe il suo lamento. Il mittente sul
display la rallegrò. - Lupus in Fabula!
Felice come una pasqua, premette il pulsante della comunicazione e
cinguettò affettuosamente.
- Ciao amore! Come dici? Se serve aiuto quaggiù? Ah no! Ci dobbiamo
arrangiare con ciò che abbiamo noi! E' solo che qua i piloti devono
essere maggiormente spronati! Ma questo week end torni sulla Terra?
Uffaaaa sono già due settimane che stai su Fleed! Per favore torna!
- A-hem...
Un colpo di tosse attrasse l'attenzione dell'istruttrice. Una donna,
anch'ella dai capelli corti, ma molto più giovane, la stava guardando
con aria un po' imbarazzata. A malincuore, la signora salutò il suo
amato e concluse la comunicazione.
- Signorina...?
- Maya Ibuki. Sono desolata di disturbarla, ma la senpai Akagi ha
espresso il desiderio di conferire con lei.
- Ho capito. - Sospirò la signora. - Vengo subito.
Mentre si avviarono assieme, Maya timidamente fece un'altra domanda.
- Non credo di ricordare il vostro nome, signorina....?
- Makiba Hikaru. - Rispose con un sorriso divertito la donna. - Ma voi
potete chiamarmi come fanno tutti: Venusia.
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