Il passato, il futuro...E il presente? di arwen5786 (/viewuser.php?uid=25867)
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IL PASSATO, IL FUTURO…E
IL PRESENTE?
Come sempre, come ogni sera dopo il tramonto, piange, il sorriso
assunto come difesa una fatua maschera che si sgretola lentamente.
Lacrime di sofferenza, di disperazione, di sconforto, di incolmabile
tristezza.
Perché ogni giorno che passa Sasuke mi manca sempre
più. Ma io non gli sono mai mancata.
Perché Naruto continua ad amarmi, senza pretendere mai
nulla, solo standomi accanto. Ma io non posso ricambiarlo.
Perché Sasuke è il mio passato, e Naruto potrebbe
essere il mio futuro, ma tutto questo è inutile, quando non
si ha un presente.
Io…sopravvivo. Giorno dopo giorno, apparenza dopo apparenza.
E nessuno lo può capire.
Piange, lontano da occhi indiscreti, in un luogo dove nessuno
può sentirla, nessuno può vederla.
Così almeno lei crede.
Il fruscio che avverte accanto a lei è lieve, ma sufficiente
perché si giri, senza aver il tempo di asciugare le lacrime.
Una voce stupita, ma ferma.
“Sakura?”
Tra tutte le persone che potevano sorprenderla proprio la
più estranea, la più indecifrabile. Quella con la
quale non ha mai condiviso nulla, se non rispettosi saluti, qualche
rara chiacchiera senza alcuna fondamenta. La persona che non
riuscirebbe mai a capire quello che prova, no?
“Neji.”
La voce le esce tremula, per quanto si sforzi, perché
vorrebbe solo che lui scomparisse, che non si sentisse in dovere di
restare lì, immobile, ad osservarla come se fosse uno strano
caso umano da analizzare.
“ Mi stavo allenando qui vicino, ti ho vista con il byakugan, ma
non riuscivo a capire chi fosse realmente, visto che oggi
l’ho utilizzato molto. Sono venuto semplicemente a
controllare.”
Non sembra in imbarazzo, le sue parole suonano come fredde
constatazioni, il tono privo di emozioni di ogni sorta.
Sakura sospira.
“Mi spiace se mi hai trovato in questo stato, non pensavo che
qualcuno potesse arrivare qui a quest’ora. Non…non
c’è bisogno che tu rimanga.”
“Non sarei rimasto comunque.”
Sakura lo guarda, sorpresa dalla durezza della frase, perché
anche se provengono da uno come lui fanno comunque male, soprattutto
quando una persona è in un stato così
fragile e inerme, e tutto quello che desidererebbe
è conforto.
Neji la scruta con quegli occhi di ghiaccio, e si avvicina maggiormente
a lei.
“Non sarei rimasto perché è inutile
parlare con una persona che si crogiola nella sua tristezza. Che rimane
aggrappata ai ricordi, che è incapace di vivere veramente
quello che la vita le offre, che è ancorata a fantasmi del
passato. Che si sente in balia del destino avverso. Sei patetica come
quattro anni fa, di questo te ne rendi conto?”
Sakura si alza di scatto, una luce rabbiosa nei vividi occhi verdi,
incredula di credere a quanto ha appena sentito.
“Tu…Tu parli a me di destino?! Tu, Neji
Hyuga?”
Il ragazzo annuisce impassibile.
“A differenza tua, io ho superato il mio passato. Io ho
lottato contro il mio destino, contro la mia ristretta
mentalità, contro tutti gli ostacoli, e li ho superati. O
forse no, ma almeno ci provo.
Ho imparato che ognuno sceglie il proprio percorso in base al libero
arbitrio, e nessuno potrà mai obbligarti a prendere una via.
La serenità si conquista strada facendo, non vivendo di
eterni rimpianti. O rimorsi.”
Sakura è ammutolita, non c’è
più rabbia nei suoi occhi ora, solo una profonda tristezza.
Perché fa male sentirsi dire la verità.
Sentirsi dire in faccia quello che si è sempre celato di
nascondere.
Soprattutto quando a distruggere la facciata è qualcuno che
non hai mai pensato potesse comprenderti.
Vorrebbe fermare le lacrime, ma non riesce, la sua fragilità
e debolezza prevalgono sulla determinazione e la forza di
volontà.
“E’ che io…Io mi sento così
sola…Sempre così sola…”
Sussurri, parole strozzate rivolte al vento.
“ Lo so.”
Alza gli occhi sorpresa, la figura di Neji ora accanto a lei, i lunghi
capelli che incorniciano l’ovale latteo, gli occhi che
improvvisamente non sembrano più ghiaccio, ma neve. Candida,
pura.
“La solitudine fa male. Ti uccide, ti tormenta. Nessuno sta
bene da solo, chi lo afferma è soltanto uno sciocco. Ma tu
non sei sciocca, né tantomeno sola, Sakura. Non lo sei mai
stata. Mai.”
“E’ vero. Ma allora
perché…Perché sento incessantemente
questo vuoto, questa voragine dentro il mio cuore?”
Neji piega la testa, lo sguardo rivolto al cielo.
“Sai, lo avvertivo anch’io. L’abisso
dell’anima. La possibile caduta verso
l’oscurità. Poi…E’ cambiato
tutto. E lentamente sono cambiato anche io. E le cause sono
state tante, tutte significative, tutte concatenate…Fino a
che un giorno ho finalmente imparato a vivere, a capire che non ero
solo. Ero…libero.
Non valeva la pena vivere una vita in funzione di quello che era
accaduto di brutto in passato. Prima o poi anche tu troverai la
felicità, Sakura. In fondo, è ora che trovi anche
te.”
Sakura ora lo guarda completamente costernata. Del tutto incredula.
Lentamente, sorride, gli posa una mano sul braccio.
Lui arrossisce impercettibilmente, subito irrigiditosi al lieve
contatto con lei. Sakura ride, accortasi del suo imbarazzo, e si scosta
leggermente per non metterlo in difficoltà.
“Grazie, Neji. Sai, per una volta stasera andrò a
casa senza magone, il che non è cosa da poco. E domani, come
sempre, assisterò ai battibecchi tra Naruto e Sai,
correrò dietro agli ordini di Tsunade-Sama,
litigherò con Ino se la incrocio per strada. Ma, stavolta,
lo farò sorridendo sul serio, e proverò a vivere
giorno dopo giorno. Vivere il presente, che in fondo è il
dono più grande. Insomma, ci posso provare…Riesco
a distruggere una montagna e a salvare un uomo in fin di vita, posso
riuscire anche in questo!”
E ammicca ironica, scherzosa
Neji si limita ad annuire, gli occhi che però la guardano
fisso.
Sakura ricambia lo sguardo, e Neji nota quanto possano essere luminosi
e indagatori quei fari smeraldo. Altro che i suoi. Lo sguardo di Sakura
risplende di luce e chiarore propri.
Intorno a loro non si ode alcun rumore, come se il bosco fosse andato a
dormire anzitempo, come se il tempo si fosse fermato. Sakura si guarda
intorno.
“Che quiete. Quasi irreale…”
“Già…”
“Sai, Neji…Mi spiace solo di non averti conosciuto
bene prima. Ora capisco quello che mi ha sempre detto
Naruto…”
Lui assume un’espressione per un attimo perplessa, poi posa
lo sguardo verso il basso, leggermente impacciato.
“Beh…Ora capisco quello che mi ha sempre detto
Lee…”
E il silenzio che si crea in quel momento non è
più irreale. È un silenzio intenso, ma perfetto.
A volte non c’è bisogno di tante parole.
Come mi è uscito questa cosa? Mah, volevo provare a
creare
un dialogo reale tra Sakura e Neji, due personaggi che apparentemente
sono molto distanti, ma che in fondo possono avere un legame, e sono
forse più vicini di quello che pensano.
Come mi sia venuto lo lascio giudicare a voi, tenete conto che
è un semplice esperimento( ma in effetti ultimamente mi
tentano i pairing no canon per mettermi alla prova…potrei
cimentarmi ancora:-) E poi ultimamente sto maltrattando Neji in modo terribile nella mia fic, e visto che in fondo io amo Neji Hyuga volevo un po' scrivere di lui in modo più carino eheh!
Ringrazio già chi vorrà lasciare un commento, mi
farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate! un bacione
arwen
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