Un anno prima

di blackmiranda
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Sei mesi - Decisioni Sei mesi – Decisioni




“Un incentivo?” chiese Megara in tono sospettoso.

Il sorriso di Ade si allargò. La ragazza si sforzò di reprimere il disgusto: aveva capito da tempo che a fare la carina con il suo datore di lavoro c'era solo da guadagnare; d'altra parte, il dio dei morti non era di certo piacevole da avere vicino.
“Hai capito bene, uccellino. Immagina: invece di costringerti ad essere legata a me fino alla fine dei tuoi giorni, potrei essere generoso e decidere di togliere un po' di anni alla tua condanna.” disse lui gesticolando animatamente.
Megara trattenne il respiro per qualche istante. La prospettiva che quel per sempre non esistesse più le faceva girare la testa.
“Vedo che la mia proposta non ti dispiace.” osservò Ade, compiaciuto.
“...di quanti anni stiamo parlando?” domandò lei, non riuscendo a trattenere l'emozione che provava in quel momento.
Il dio le posò le mani sulle spalle, piegandosi in avanti. “Dipende da quanto soddisfacente sarà la tua performance lavorativa. Come ho detto, si tratta di un incentivo.”
Un brivido gelido le percorse la schiena. Una parte di lei anelava alla speranza di un futuro, di una vita migliore; d'altro canto, il suo istinto le suggeriva di non fidarsi di Ade.
Razionalmente, non riusciva del tutto a credere che le sarebbe stato possibile riottenere la libertà. Si chiese se la sua non fosse semplice paura: una volta libera, cosa ne avrebbe fatto della propria vita? Temeva che, senza più costrizioni, avrebbe dimostrato a se stessa, una volta per tutte, quanto in realtà fosse danneggiata.
“Allora, che cosa ne dici?” la incalzò il dio, adagiandosi mollemente su un trono dalla consistenza fumosa.
Megara incrociò le braccia al petto. “Che cosa dovrei fare?”
Ade si strinse nelle spalle, quasi a voler minimizzare la cosa. “Oh, le solite cose. Diplomazia, per lo più.”
“Che genere di diplomazia?”
“Come siamo curiosi...”
“Ho imparato ad essere cauta.”
Il dio fece una smorfia. “Diciamo solo che mi farebbe comodo un... agente di persuasione. Sai, per la mia armata di mostri.”
La ragazza si accigliò. “Mi stai chiedendo di sedurre un branco di belve assetate di sangue?”
“Nessuno a parte te...”
“Scordatelo.” tagliò corto lei. “Credi che sia andata fuori di testa?”  
Ade si alzò in piedi. “Vent'anni. Per cominciare.” propose.
Meg rimase in silenzio. La prospettiva non le piaceva affatto; inoltre, detestava l'idea di poter essere comprata.
“Ok, ok, facciamo quaranta. Che ne dici? Quarant'anni in meno, non sarebbe male, no?”
Lei esitò un solo istante. Un solo attimo di insicurezza, ma fu tutto ciò di cui lui ebbe bisogno.  

 




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