Ci hai mai pensato?
Seriamente, intendo.
Credo che esistano persone portate per la vita ed altre che non lo sono.
Io appartengo alla seconda categoria.
Quelli che vivono perchè devono.
Quelli che trovano elementi sparsi che li fanno sentire felici a volte, come gli amici, il lavoro, i sogni.
Ma questo non basta.
Quelli che hanno nel petto un enorme buco nero, pieno di dolore.
E, ad ogni respiro, qualcosa si rompe e finisce nel buco ad alimentare il male.
E allora perchè sono ancora qui, ti chiederai.
Perchè ci sono persone per cuisono qualcosa.
Se facessi del male a me, farei del male a loro.
Piuttosto scarsa come motivazione, vero?
Ma al momento è tutto quello che ho.
È quello che hanno quelli come me, che non sono portati per la vita.
La cosa più interessante, da un certo punto di vista, è che nessuno se ne accorge.
Del buco nero, intendo.
Nessuno si sccorge che è lì, che mi divora.
Il fatto che non stia aprendo la bocca ed emettendo un suono, non significa che io non stia urlando.
Il fatto che nessuno riesca a sentirmi, non significa che io non stia urlando.
Il fatto che io parli senza rabbia o tristezza nella mia voce, non significa che tutto vada per il verso giusto.
Il fatto che io sorrida e dica: “Sto bene.”, non significa che io stia dicendo la verità.
Il fatto che io sembri quella di sempre, non significa che io lo sia.
Sai cosa avrebbe un significato? Che qualcuno mi allungasse la mano e mi aiutasse senza bisogno che io lo chieda.
Oh, c’è qualcuno che lo sta facendo e a quel qualcuno devo tutto.
Ma contrariamente a quanto avevo sperato e mi ero aspettata, quel qualcuno non sei tu.
Quindi ecco.
Smetto di aspettare e sperare.
Mi arrendo.
Non sarai tu quel qualcuno che mi salverà.
Sempre che io riesca a salvarmi.
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