La prima cosa bella
- Nome Autore: Sweet Cupcake (sul forum), BogartBacall (su EFP)
- Titolo: La prima cosa bella
- Personaggi/pairing: Lucius Malfoy, Narcissa Black
- Pacchetto:
pacchetto n.2 - Lucius Malfoy/Narcissa Black, Arthur Weasley, ricatto.
Ho utilizzato la coppia (Lucius/Narcissa) e il prompt (ricatto), ma non
il personaggio (Arthur Weasley)
- Rating: verde
- Genere: romantico
- Note/Avvertimenti: nessuno
- NdA (facoltativo):
la storia è ambientata l'ultimo giorno di scuola di Lucius, per cui
Narcissa è al sesto anno. Il titolo è una citazione di una canzone di
Nicola di Bari, di cui Malika Ayane ha prodotto una cover nel 2010 per
la colonna sonora dell'omonimo film di Paolo Virzì (http://www.youtube.com/watch?v=zAQWc6TdOhE)
Era stato l’ultimo giorno di esami
per gli studenti del settimo anno e quella sera regnava l’anarchia
assoluta nel castello. Orde di ragazzi festanti si rincorrevano nei
corridoi, celebrando la fine della loro carriera scolastica, mentre i
professori, per una volta, facevano finta di non vedere.
Narcissa camminava tranquilla nei
sotterranei, diretta alla Sala Comune di Serpeverde, leggermente
infastidita da tutto quel buonumore. Le mancava ancora un anno per
terminare gli studi e la cosa la irritava non poco: le sue sorelle
avevano ormai concluso la scuola anni prima, lasciandola sola in un
luogo dove non aveva amici. E ora… anche l’unica persona per la quale
nutriva un qualsiasi tipo di interesse era in procinto di uscire da
Hogwarts e dalla sua vita… Sapeva che, prima o poi, sarebbe successo,
ma non aveva mai voluto soffermarsi a pensarci, preferendo godere degli
sguardi rubati e delle poche parole che le rivolgeva, visto che a
stento sapeva della sua esistenza. Scosse la testa, decisa, e varcò la
soglia della Sala Comune, con sguardo fiero: accidenti a lei, lei era
una Black! Non era certo una stupida ragazzina che si lascia abbattere
dalle conseguenze di una cotta infelice per un compagno di scuola!
L’atmosfera all’interno della casa di
Serpeverde era, come presumibile, piuttosto allegra. Il cuore di
Narcissa ebbe un sussulto quando vide che l’oggetto dei suoi desideri
era, in quel momento, al centro dei festeggiamenti. Non poteva essere
altrimenti: Lucius Malfoy, caposcuola, era uno dei migliori studenti
del suo anno, nessuno si sarebbe aspettato meno di cinque M.A.G.O. con
il giudizio di Oltre Ogni Previsione, da lui.
Per una frazione di secondo i loro
sguardi si incrociarono e Narcissa non ebbe nemmeno il tempo di
voltarsi e dirigersi verso il suo dormitorio che sentì il giovane
chiamarla.
“Hey, Black!”
La ragazza finse di non aver sentito,
cosa abbastanza plausibile, visto il vociare concitato delle altre
persone presenti in sala, e accelerò il passo, sperando che lui
desistesse. Odiava sentirsi vulnerabile, era così poco da lei! Eppure,
ogni volta che Lucius Malfoy le rivolgeva la parola, aveva il potere di
farla regredire allo stato di una bambina alla prima cotta.
Era quasi giunta a destinazione, quando si sentì strattonare per un braccio.
“Black, mi stai forse ignorando?”
domandò lui, con il suo solito sorriso sornione, quello che Narcissa
amava e detestava al tempo stesso. Strano come il giovane riuscisse a
suscitare in lei solo quei due sentimenti, amore e odio, così
diametralmente opposti e antitetici.
“Anche se fosse, Malfoy?” rispose, sprezzante. “Non vivo aspettando fremente che tu mi rivolga la parola.”
Lucius sorrise, compiaciuto. Adorava quando Narcissa fingeva di disprezzarlo.
“Sai, è la mia ultima sera, qui ad Hogwarts…” iniziò, giocando con una ciocca dei lunghi capelli biondi della ragazza.
“Non mi dire...” commentò lei,
sarcastica, incapace, però, di distogliere lo sguardo dalle lunghe dita
affusolate del ragazzo che avvolgevano i suoi capelli.
“Sì, Black… E pensavo che avremmo potuto passare un po’ di tempo insieme, almeno stasera…”
Narcissa alzò gli occhi e li inchiodò in quelli di lui, gelida. “Non credo proprio!”
Fece per voltarsi e riprendere la sua
marcia verso la sua stanza da letto, lontana da quella situazione
altamente compromettente e pericolosa, quando si sentì di nuovo
trattenere.
“Lasciami!” intimò al ragazzo.
“Non credo proprio!” la canzonò lui.
Narcissa lo guardò, gli occhi ridotti
a due fessure. Strattonò il braccio, nel vano tentativo di liberarsi,
ottenendo come effetto di ritrovarsi contro il petto del ragazzo, che,
con un movimento rapido, le alzò il mento e la baciò.
La ragazza si ritrasse
immediatamente, sconvolta. Alzò lo sguardo, incrociando l’espressione
soddisfatta del giovane, e lo colpì con uno schiaffo.
“Sei un lurido porco, Lucius Malfoy!” gli sibilò contro, ringraziando il cielo di essere soli in quel maledetto corridoio.
Lucius le prese le mani e la mise spalle al muro, immobilizzandola.
“Sposami…” le sussurrò, dolce.
Narcissa sbarrò gli occhi per la
sorpresa, riprendendo subito un’espressione neutrale e vagamente
sprezzante. Non poteva permettersi di dare a Lucius Malfoy la
soddisfazione di vederla sconvolta per causa sua!
“Lasciamici pensare…” finse di riflettere, alzando gli occhi al cielo e assumendo un’espressione assorta. “Mmmmh… no!”
Lucius sorrise, di nuovo “Non era una richiesta… Era un ordine…”
Narcissa scoppiò a ridere, di gusto.
“E sentiamo, cosa accadrebbe se, malcapitatamente, dovessi decidere di
rifiutare la tua proposta?”
“Beh” iniziò Malfoy, allontanandosi
dal corpo dell’altra, con suo estremo disappunto per la perdita di quel
contatto così ravvicinato “Diciamo che se dovessi rifiutare, renderò la
tua vita un vero inferno, Narcissa Black!”
“Non mi dire…” ribatté lei, ironica “E cosa avresti intenzione di fare, sentiamo…”
“Se dovessi rifiutare, non passerà
giorno in cui io non ti farò visita, riempiendoti di regali,
complimenti e implorandoti di diventare mia moglie, rendendomi l’uomo
più felice di questo mondo…”
“È forse un ricatto, questo?” domandò Narcissa, fingendosi sconvolta.
“Sì, Black… lo è!”
La ragazza rise, divertita.
“Allora?” la sollecitò lui. “Sei disposta a subire tutto questo?”
Narcissa tornò seria, guardando gli
occhi grigi del suo interlocutore. “Mi auguro che come marito tu sia
meglio che come ricattatore, Lucius. Altrimenti sono davvero in un mare
di guai!”
Il volto del ragazzo si illuminò di
un sorriso radioso, un istante prima che la ragazza lo travolgesse con
un bacio da togliere il fiato.
Si staccarono l’uno dall’altra dopo
lunghi, interminabili minuti, e sul volto di Narcissa comparve un
sorriso sincero e felice, pensando come quel ricatto fosse la prima
cosa bella che avesse avuto dalla vita.
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