Dove il cielo è più sereno.

di Dreammy
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Dove il cielo è più sereno.


Per Charly.
Grazie.


Si sente l’odore della guerra, qui.
Cenere e fumo, polvere, fuoco. I ricordi sono ancora vivi dentro i sopravvissuti. Che poi, quanti sopravvissuti ci saranno stati?
Già Leatherthief non aveva più di un centinaio di abitanti. Saremo rimasti in dieci, a dir tanto.
Mi aggiro tra i corpi morti, col pugno di un qualche essere nascosto dentro me che mi stringe il cuore.
Geoff è lì, accanto a Beth ed Ellen. Daniel.. il mio Daniel.
E lì? Chi è?
Un corpo giace con la testa rivolta sul pavimento. Ha una lunga chioma scura, che copre un vestito lungo e nero. Il vestito della cerimonia. Quel vestito che era tanto orgogliosa di aver comprato.
È lei.
Mi inginocchio con un po’ di fatica, a causa del lungo abito azzurro che mi sfiora le caviglie.
La volto. Quello che ho in mano è solo un mucchio di ossa e carne. Non respira. Il suo cuore non batte.
Il sorriso che da sempre la contraddistingue è presente sulla pelle candida, ma non è come una volta. È morto anche quello.
E gli occhi azzurri? Chiusi per sempre, per non vedere mai più quel mondo crudele che l’ha brutalmente strappata dalle mani della Signora Vita, che sembrava adorarla. Charlotte.
Ripenso a quanto è successo solo tre ore fa.
Eravamo dentro il Desasper, stavamo assistendo alla cerimonia d’iniziazione. Mia sorella e la sua sarebbero presto diventate Sacerdotesse. Eravamo così emozionate, in prima fila. Non sapevamo che tutto sarebbe stato rovinato.
E invece? Avremmo dovuto aspettarcelo che i Morsdeath sarebbero arrivati a rovinare tutto. Come sempre. Più armati che mai.
Noi ragazzi del villaggio non avevamo mai capito perché ce l’avessero tanto con noi.
Avevano distrutto tutto. Tutte le pietre poggiate con pazienza una sull’altra, tutto il sudore versato, tutte le lacrime amare. Tutto andato in fumo. Tutto andato in fumo, calpestato dagli zoccoli dei loro cavalli, trafitto dalla lama delle loro spade.
Cosa potrebbero farci delle persone di un piccolo villaggio come questo contro degli uomini così?
Lauren mi aveva preso per mano. Ci eravamo nascoste, insieme ad altre persone. Avevamo atteso. Avevamo udito gli squarci, le grida, le parole volate nel cielo del mattino. Eravamo consapevoli che non avremmo potuto fare nulla.
Tutto perduto.
Alla fine avevano trionfato.
Le carezzo un attimo la guancia. La mia migliore amica.
- Ci rivediamo. - sussurro, guardando le nubi che, d’improvviso, si aprono, lasciando spazio ad un timido raggio di sole. La speranza del villaggio. - Ci rivediamo lassù. Dove il cielo è più sereno.





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