Disclaimers:
I personaggi citati in questo racconto appartengono ad Hiromu Arakawa
e, nell'usufruire di essi, non vi è alcuno scopo di lucro da
parte mia.
Note: Ero impegnata nella stesura di una
raccolta Royai, quando mi è venuta l’idea per
questa raccolta incentrata sui
ricordi. Ho scritto questo primo frammento in preda ad
un’ispirazione
irrefrenabile e mi sono convinta quasi immediatamente a pubblicarla,
nonostante
non abbia scritto gli altri frammenti (che ho già in mente).
Piccolo colpo di
follia…di solito ci medito su diecimila anni prima di
pubblicare qualcosa
(infatti ho almeno una ventina di lavori scartati^^) Questo primo
frammento è
ambientato in un’ipotetica fine del manga e ci sono
riferimenti al volume 16, non è yaoi.
Comunque,
vi lascio alla lettura.
Whispers
of memory
"Il
ricordo
è l'unico paradiso dal quale non possiamo venir
cacciati"
Jean-Paul Sartre
Primo frammento: 520 cent
[Roy
e Ed]
By
Irene Adler
Il buio mi avvolge. Denso, palpabile,
sembra ostacolare i
miei movimenti fluidi e fieri, il mio respiro, accompagnato dolcemente
dalla
divisa che fascia il mio corpo, si fa più profondo e lento.
Al mio fianco la presenza costante e
rassicurante del mio
angelo custode mi segue in ogni movimento, i suoi occhi da falco mi
proteggono
da ogni pericolo.
Il buio continua ad avvolgermi.
Non temo il buio.
Non lo temo, perché
altrimenti non sarei dove sono ora.
Una volta tu mi facesti una promessa:
promettesti di
ripagare il debito che avevi nei miei confronti non appena questo paese
fosse
diventato un paese libero, con me a capo, come comandante supremo.
Nella tua arroganza di ragazzino
cresciuto troppo in fretta,
520 cent diventarono simbolo di una promessa troppo grande per essere
affidata
a del semplice e volgare denaro. Entrambi però eravamo
sufficientemente
sciocchi da aver bisogno di concretizzare quel nostro patto con
qualcosa di
tangibile, che ci permettesse, nel caso in cui uno di noi avesse avuto
intenzione di arrendersi, di ricordare a noi stessi quel patto solenne
fra due soldati.
“No, non
glieli restituirò adesso. Lo farò quando
diverrà comandante
supremo”
Ricordo queste tue parole, parole che
nascondevano un
significato ben più profondo di quello che davano a vedere.
Mi chiedevi di non
morire, di non arrendermi, di lottare per avere un giorno la forza di
stringere
fra le mani quelle insignificanti monete, come premio per una promessa
mantenuta.
Con quella promessa tuttavia,
t’impegnasti tu stesso a non
arrenderti, a combattere per il bene di questo paese e delle persone a
te care.
Ora il buio davanti a me viene
spazzato da una luce bianca,
cristallina, intensa e quasi accecante.
Avanzo con decisione verso di essa,
mentre inizio ad
avvertire l’acclamare della folla, il passo rigido e severo
dei soldati.
La luce mi circonda, irradia la
piazza d’armi che si estende
davanti ai miei occhi, che ammiro da una balconata del quartier
generale.
La folla acclama il mio nome come
liberatore e nuovo capo
dello stato, sotto di me battaglioni di soldati in uniforme da
cerimonia mi
salutano alla maniera militare.
Al mio fianco il mio angelo custode
mi segue, mi osserva.
Se abbassassi lo sguardo potrei
vedere, in prima linea, i
visi di Falman, Fuery, Havoc, Breda e Armstrong fissarmi, orgogliosi
del mio
risultato.
Non posso farlo, perché
inevitabilmente mi renderei conto
della tua mancanza, sostituita, solo fisicamente, dalla figura esile
del tuo
fratello minore.
Avrei voluto ottenere tutto questo
senza sacrificare altre
vite umane, vite di altri miei fedeli collaboratori.
Alzo lo sguardo al cielo, con una
fierezza che ha qualcosa
di malinconico.
“Prima Maes, poi
tu…”
Troppo tardi mi accorgo di aver
pronunciato quelle parole al
posto di pensarle, ma una mano, dolce, calda, scivola nella mia,
guantata.
Riza, mia moglie, la persona che
più amo, mi
è al fianco e mi rassicura con la sua
presenza costante.
Le sorrido, essendole grata per
alleviare, senza dir una
parola, parte delle mie sofferenze.
Ho ottenuto tutto ciò che
volevo: fama, gloria, la carica
che tanto ambivo, la pace del mio paese, l’amore della donna
che ho sempre
amato.
Eppure avrei potuto ottenere tutto
ciò senza sacrificare
altre vite innocenti …
Acciaio.
Io la mia parte di promessa
l’ho mantenuta, perché non hai
fatto lo stesso?
Sta
cominciando a
piovere …
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l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai
felice milioni di
scrittori.
Era da un sacco che desideravo metterlo^^ Ringrazio Elyxyz per aver
aver dato la disponibilità di inserirlo nella ff
Sempre vostra,
Irene Adler
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