Forgive
and forget.
Il
suono della
risacca, ripetitivo e delicato, ha sempre avuto il potere di
rilassarlo; era quasi meglio di una sigaretta, quando ancora fumava,
e ora che ha perso il vizio è diventato il suo tranquillante
preferito. Per questo ha insistito tanto per prendere casa il
più
vicino possibile alla spiaggia, e anche per non rischiare di cadere
di nuovo nella tentazione di riprendere ad intossicarsi con tabacco e
nicotina: ha delle responsabilità ora, molto più
grandi di quelle
che aveva da ragazzo, quando mancare un attacco o sbagliare
un'intonazione equivaleva semplicemente a deludere i fan.
Ha
litigato con lui,
questa mattina, per una cosa talmente stupida che, adesso che la
rabbia è sbollita grazie al familiare sciabordio delle onde
contro
il bagnasciuga, lo fa vergognare da morire: la mattina successiva
Chris andrà in gita, per la prima volta da quando ha
iniziato la
scuola, e hanno discusso su cosa
mettergli nello zainetto del pranzo,
davanti agli occhi azzurri e pieni di lacrime di Brian, oltretutto,
che non aveva mai assistito a una scena del genere tra i suoi
genitori.
Incredibile
come, a distanza di anni, basti l'avvicinarsi di quel
giorno
per renderli nervosi come non mai: sono maturati da quando avevano
appena vent'anni a testa, ma quando luglio arriva alle porte perdono
tutto il loro contegno; che però sia successo davanti al
loro figlio
più piccolo, che di certo non è ancora in grado
di capire ogni
sfumatura della questione, è grave, un errore che non
dovevano
permettersi di fare.
Sta
fissando
l'orizzonte in quell'angolino di spiaggia completamente deserto a
tutte le ore del giorno, rimuginando su tutto e niente, quando sente
l'avvicinarsi dei loro passi sulla spiaggia: quelli veloci e
impazienti di Brian, quelli leggeri e rapidi di Chris, quelli
più
tranquilli e pesanti di Niall; ormai lo conosce da così
tanto tempo
da poter distinguere perfino il suono del suo respiro in una stanza
buia e piena di altre persone, pensa, il primo sorriso della giornata
che tende le sue labbra.
–
Papà,
papà! – strilla Brian, con la sua vocetta ancora
infantile e
terribilmente simile a quella di Niall da piccolo - sì, il
giorno in
cui è stato presentato come fidanzato ufficiale ai genitori
di Horan
ha visto i suoi imbarazzanti filmini di quando era un bambino - ,
gettandoglisi addosso prima che abbia la possibilità di
girarsi ed
abbracciarlo; si lascia stringere dalle sue braccia sottili, pallide
alla luce del sole, e non può fare a meno di ridacchiare
quando
Chris chiede sottovoce, all'altro papà, il permesso di
raggiungerli.
Niall ha sicuramente acconsentito, perché nemmeno due
secondi più
tardi anche le braccia del figlio più grande lo stanno
cingendo,
sovrapponendosi a quelle del fratellino.
–
Siete
bellissimi, – mormora Niall dopo essere rimasto per un minuto
o due
a fissarli in silenzio, alle loro spalle, sorpassandoli poi quel
tanto che basta per inginocchiarsi di fronte al marito, seduto sulla
sabbia fredda e umida; il suo sguardo è eloquente, gli sta
chiedendo
scusa per lo scatto nervoso che ha avuto prima: e l'altro non
può
far altro che allargare le braccia quanto può e fargli cenno
di
avvicinarsi per lasciarsi abbracciare. Lo schiocco del bacio a fior
di labbra che si scambiano subito dopo fa sorridere felici i due
bambini, che subito si affrettano a sciogliere la stretta sulla
schiena del papà per infilarsi nel loro abbraccio, e i
genitori non
possono fare a meno di ridacchiare: è sempre
così, con quelle due
piccole pesti, ogni volta che si scambiano qualche tenerezza si
infiltrano sempre tra di loro.
–
Avete
fatto pace? – domanda Chris in un sussurro, il volto premuto
contro
il collo di Niall, e Brian annuisce per rendere noto a tutti e tre
che anche lui è interessato alla risposta; si guardano negli
occhi
per un momento interminabile, prima che l'irlandese sorrida e posi un
bacio sui capelli castani del più grande e una carezza
affettuosa su
quelli più chiari dell'altro, che ha seppellito il viso
nella
maglietta dell'altro papà e sta stringendo forte i pugnetti
sul
tessuto.
–
Sì,
tesoro, papà Zayn ed io abbiamo fatto pace.
Il
sette luglio
di quindici anni prima, il gruppo si sciolse: Liam intraprese la
carriera da solista, partendo alla volta dell'Australia dopo essersi
procurato un nuovo contratto, Louis e Harry si trasferirono negli
Stati Uniti qualche mese più tardi, Niall tornò
per un breve
periodo in Irlanda. Di Zayn si persero completamente le tracce, e
Horan non potrà mai dimenticare il modo in cui il suo
ragazzo sparì
nel nulla senza dare spiegazioni a nessuno; forse, non potrà
mai
nemmeno perdonarlo del tutto. E, nonostante sia passato tanto tempo e
il loro rapporto sia ormai diventato stabile e abbiano una famiglia,
con l'avvicinarsi dell'anniversario di quel giorno Niall non
può
fare a meno di sentire di nuovo tutta l'ansia, la preoccupazione, il
dolore provati in quel periodo.
Perdonate
lo schifo
(XD), ma ELENA MI HA COSTRETTA. *rolls*
Questa
OS è
vecchissima, ha quasi un anno (e si vede... brr), ma suddetta Ele
l'ha voluta leggere e dal momento che ha avuto una reazione positiva
(qui
la potete vedere anche voi XD) ho deciso di spostarla anche qui.
Anche soltanto per non averla più in mezzo alle palle, via.
XD
Spero
che non vi
abbia fatto troppo schifo, nel caso lamentatevi con lei. (Ele, lo sai
che ti amo. ♥ ♥ ♥
XDD) Alla prossima! ^_^
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