un mese in Ghana

di wearedreamer
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Era passato ormai quasi un mese da quando si era "offerto"  di aiutare i bambini in Ghana, o meglio era passato un mese da quando i suoi genitori l'avevano costretto, perchè non era esattamente un santo ma infondo non aveva fatto nulla...o così pensava, anzi, era fermamente convinto che fosse come credeva lui.
Insomma, infondo aveva solo infranto il coprifuoco, ancora.
È che la madre, se tornava anche in ritardo, anche di una piccola mezzora pensava male, avete capito, no?
Bhe, forse le aveva dato il motivo di crederlo, o sbaglio?
Fatto sta che ormai era la ed era obbligato a restarci per un anno intero, ed era una tortura per il riccio Styles.
Si sentì bussare alla porta, Harry fece finta di non sentire ma all'ennesimo battito di pugno il ragazzo fu costretto, malgrado non ne avesse assolutamente voglia, ad aprire la porta e sbuffando pronunciò un annoiato "Avanti, chi è?"
Una voce piena di euforia e allegria rispose:"Sono Trisha, come stai?"
Finalmente un sorriso spuntò sul volto di Harry,  che si butto sul letto e disse:"Ciao Trisha, lo sai che sei l'unico evento buono della giornata?"
Il viso della piccola si illuminò e disse con un brillio negl'occhi:"D-davvero? Non  sono mai stata un evento bello per nessuno, ma poi sei arrivato tu"
La piccola bambina si mise  saltellare su Harry e stranamente il riccio non fece una piega, anzi, si divertiva e si mise a giocare con lei, da un giro tondo a un aereoplano sulle spalle e così la risata della contagiosa di Trisha riempì tutta la stanza  e, come Trisha aveva in mente, tutti i bambini, incuriositi da quel suono corsero nella stanza del riccio e chiesero uno a uno se potevano giocare con lui, dissero che gli volevano bene, Harry sbuffo o meglio, fece finta di sbuffare perchè doveva mantenere la sua aria duro, doveva  essere tanto convinciente da auto-persuadersi ma la verità è che, quando Harry il duro stava con i bambini si scioglieva e inevitabilmente diventava molto dolce, per alcune persone troppo dolce, quasi da far vomitare, anzi, una cosa proprio glicemica! da far venire il diabete solo a guardarla!
Ma lui era così, complicato, o forse no, probabilmente lui era solo Harold Edward Styles, ma purtroppo credeva che questa non fosse una fortuna ma una disgrazia e sì ragazzi, ormai, essere solo quello che si è vuol dire essere delle merde.
Gli occhi verdi smeraldo erano diventati ancora più luminosi e sul suo viso, quel sorrisino appena accennato diventò una magnifica risata che lasciava far vedere quelle graziose fossette e i denti perfetamente dritti e bianchi.
In quei venti minuti scarsi tutto fu perfetto e per completare l'opera un bambino chiese:"Ci canti una canzone? Tu sai cantare, no?" Harry rimase un attimo fermo, senza parlare, ma poi, subito dopo rispose:"Ehm...certo, cosa vuoi che vi canti?" il bambino ci pensò un po su e disse:"Sai Harry, è arrivato un altro ragazzo, sa  cantare! Potrsti cantare con lui e fargli segliere la canzone"
Harry senza rifletterci un momento disse di si. Il bambino uscì e un attimo dopo rientrò con un ragazzo alto 1.75  circa, occhi color acqua marina, labbra finissime, capelli castani.Indossava un paio di scarpe da tennis e una maglia sbracciata nera, forse non troppo adatta per lavorare sotto il solo cocente.
Appena Harry vide il ragazzo non ci volle credere, era proprio lui, Louis William Tomlison, quel ragazzo da cui non stava un attimo separato, era quella persona che insieme a Harry credeva che la loro amicizia sarebbe durata per sempre, ma poi arrivò una ragzza, quella ragazza, cioè Alice. E solo per una piccola scappatella di Harry con Alice Louis si arrabbiò e Harry non capiva perchè, forse perchè era la ragazza di Louis? Non aveva mai preso in considerazione questa ipotesi, anche se, effettivamente era la più logica.
"Tu..." mormorò Louis. "Si, io, ma che ci fai qui?" rispose stranito Harry" "Potrei farti la stessa domanda, comnque per beneficenza..." disse il "ragazzo nuovo" cioè Louis.




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