Infine è arrivato.
Ciò che temevo di
più al mondo è successo.
Quel giorno è arrivato.
Se qualcuno me lo avesse detto, tempo
fa, sicuramente non ci
avrei creduto.
Orgogliosa come sono di me.
E anche di te.
Non avrei permesso loro di dirlo.
No
Non gliel’avrei permesso.
In tutti questi anni non ho fatto che
rimproverarti, farti
da maestrina, spronarti,
e non mi accorgevo che in
realtà eri tu
che insegnavi a me
ogni giorno.
Ad essere coraggiosa, a lottare per
un bene più grande.
Ma io ero troppo codarda per poterti
capire
E per poterti seguire.
Mi sono scoperta totalmente inutile
rispetto a te, che ogni
notte uscivi di casa per proteggere la gente come noi dal male che da
tanti
anni ci opprime.
E nonostante questo continuavo
egoisticamente a pensare che
sarebbe stato meglio se tu non fossi mai diventato Auror.
Mi ci vedi?
Io, Hermione Granger, la so-tutto-io
paladina della
giustizia.
Offuscata dall’amore per
Ronald Weasley, il re degli
incapaci.
Ebbene sì, e tuttora penso
che non sia giusto.
Le tue labbra distese sembrano quasi
sorridere a tutti
questi pensieri strani per una persona razionale come me.
Sicuramente mi diresti “Qui
c’è qualcosa che non va”.
E mi scompiglieresti i capelli.
E cominceresti a ridere, con quella
tua risata cristallina e
contagiosa.
Ecco.
Sto piangendo.
Mi ero ripromessa di non farlo
più,
ma evidentemente è
più forte di me.
So che non vorresti vedermi piangere
Per causa tua,
per l’ennesima volta,
dopo tante litigate.
Ma stavolta è per un altro
motivo.
Accarezzo il tuo viso,
così freddo, calmo e innaturale.
Non sembri neanche tu.
Tu non sei mai stato fermo in vita
tua.
E ripenso ai nostri baci,
tanto cercati quanto voluti.
Mi prendevi le labbra con foga,
quasi a non volermi lasciare
più,
ora che finalmente ci eravamo trovati.
Non dovevi farmelo, Ronald.
Sento che sto impazzendo.
Non può finire
così.
Non ce la faccio.
Perciò prendo il pugnale
nascosto nella mia borsa e, tra i
singhiozzi, quasi lo supplico.
“Non deludermi”
sussurro.
E con un gesto privo di esitazione
vibro la lama nel mio
petto,
fino in fondo.
Un po’ di dolore in
più non farà differenza.
Certa di essere ormai completamente
fuori di senno,
accarezzo per l’ultima volta il tuo viso.
“Sto venendo da
te” ti dico, mentre ormai priva di forze mi
accascio a terra.
E anche adesso,
mentre la mia vista già
appannata scorge Harry,
che urlando cose che non riesco a
sentire,
corre verso di me e mi scuote,
non riesco a fare altro che pensare a
te,
e ai rimproveri che mi farai
perché non sono stata
abbastanza forte
da riuscire ad aspettare il mio
momento.
Ma,
in fondo,
io forte
non lo sono mai stata.
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