Riesumazione di conati trasversali.

di Dulcamara_KR
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- Riesumazione di conati trasversali.

Organi in centrifuga
sulle sponde dei crateri distillati,
serrature decapitate in teatri fatalisti
d'antropiche clessidre,
e deterioramenti  plurilaterali
deglutisco nelle duplicazioni epocali.

Infatuazione all’arsenico ricombinato
sulla campana vesperale è proiettata,
ulula il gufo sui piedistalli inclinati
delle volte in dissoluzione.
Ridesta il bulbo l’Aquila
in appelli d’oniriche fermentazioni;
preda è la frontiera
in organismi d’approdi multisonanti.
Notturna cagione
trasla in diurna visione;
olezzi di mutismi allatta in cristalli,
la retore mitologia annette sproloqui,
soliloqui all’ingurgitare ingordo.
Surclassa le reminiscenze
con cosmonauti autistici
dalle arenate armature,
dalle gesticolazioni in disarmo
dinanzi coltivatori di sogni senza piombo.  
Ubriachi singhiozzi sui marciapiedi
degli itinerari in decerebrazioni celebrati,
brancolano all’unisono
nei recinti unilaterali
dei paradisi d’asfissie tatuate.
Divora, il cantilenante ferraio di olocausti
dagli argentei parapetti emetofobici.
Detta l’alterazione dei dirupi
con gastroenteriti amanti e consacrazioni prostituite;
catatonia inversa mi molesta
nei mendicanti corridoi d'esplorazioni radiate.
Confutazioni vescicali d’armonie sintetiche
sugli argini dei percorsi casuali;
caparbie in conati ascendenti, trasversali
e burleschi drammi dissimulati.
Clisteri in fusti riesumati,
invocazioni in reiezioni
di ascetici intestini blasfemi.
Si desta, l’Aquila.

  - Salvador Dalì.





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