Draco Lucius Malfoy stava camminando lungo un vicolo deserto nella zona
più malfamata di Londra.
Intorno
a lui, babbani e stregoni ubriachi vestiti di stracci trascinavano i
loro corpi verso muri viscidi di case mezze diroccate, portandosi al
petto bottiglie di liquori quasi vuote
, come fossero diamanti preziosi da difendere a costo
della vita.
Dall'alto del suo metro e ottanta, il biondo li osservava, algido,
con il solito ghigno strafottente stampato sul viso.
Due
anni prima aveva ottenuto il M.A.G.O. a pieni voti e, sfruttando sia le
cattive compagnie del padre, che l'offerta di lavorare in
qualità di infiltrato fra i Mangiamorte per conto degli
Auror, il suo nome aveva moltiplicato la fama e la potenza di cui
godeva già ai tempi di Hogwarts.
Alcune
signorine di dubbia reputazione lo salutarono con la mano, premurose di
rivolgergli un sorriso finto.
I
suoi occhi dalla particolare tonalità grigio-argentea non le
degnarono neanche di uno sguardo, proseguendo nel loro cammino.
Un
poveraccio si aggrappò alla costosa stoffa dei suoi eleganti
pantaloni neri, costringendolo a fermarsi per non sgualcirli.
-
Aiuti quest'uomo, gentile signore, la prego! Ho bisogno di soldi per
poter vivere, mi aiuti!-
-
Trovati un lavoro, stupido pezzente. E
non insudiciarmi il vestito.- sibilò, scuotendo la gamba per
toglierselo di dosso.
Incurante
delle maledizioni rivoltegli, raggiunse la meta del suo appuntamento:
la Taverna del Sole Storto.
Non
appena aprì il pesante uscio di legno, un forte odore di
fumo s'impossessò delle sue narici, denso come un banco di
nebbia, quasi non permetteva di vedere la gente seduta ai tavoli o agli
sgabelli del banco.
Proprio
lì si diresse, invitato dal barista nella zona
apparentemente più pulita e dove la luce della misera
lampadina più vicina faticava ad arrivare.
I
pochi presenti lo osservavano con un misto di paura e rispetto.
Al
rapido movimento delle sue iridi tempestose verso di loro, essi
distolsero lo sguardo velocemente, volgendolo chi sul pavimento, chi
sul contenuto di uno sporco bicchiere, vuoto per metà, che
aveva visto di sicuro tempi migliori.
-
Cosa le porto, signore?- domandò il vecchio barista.
Draco
lo squadrò da capo a piedi, soffermandosi, disgustato, sulla
maglia macchiata e sudicia, i pantaloni sbiaditi e le scarpe da
ginnastica bucate.
-
Niente. Questo lurido posto potrebbe infettarmi con qualche vostro
germe.-
-
Sempre gentile, vero Draco?- lo apostrofò una voce alle sue
spalle.
-
Esatto, Blaise.- gli confermò - Sei cambiato molto
dall'ultima volta che ci siamo visti.-
-
Dici?- rispose quello, girando su se stesso.
Aveva i folti capelli neri spettinati,
una camicia senza maniche sbottonata sopra una maglietta blu, dei jeans
dello stesso colore a vita bassissima che gli fasciavano i fianchi
stretti e delle scarpe da ginnastica senza lacci.
L'esatto
contrario del mai ex Principe di Serpeverde, indossante un completo di
un noto mago stilista di taglio classico, rigorosamente nero, con un
ricamo argentato sull'occhiello della giacca e una camicia di seta
bianca pregiata, che riluceva quanto i suoi capelli biondi pettinati
all'indietro senza gelatina.
-
Cos'hai di nuovo da dirmi, Drà?- chiese, serio, il moro.
-
Ho fatto un patto con il diavolo in persona.-
Blaise
poggiò un gomito sullo squallido bancone, spostando il peso
del corpo sulla gamba sinistra e fissandolo con i
suoi profondi occhi cobalto.
-
A quale condizione tuo padre ti lascerà libero?-
-
Non mi darà più il tormento con la sua presenza
infernale, se troverò un angelo sceso in Terra.-
-
Niente di più fattibile...- ironizzò l'ex
compagno di Casa.
Draco
ghignò, impertinente. - E a te come
va'?- chiese.
-
Me la passo bene da Auror in prima linea nelle battaglie più
divertenti. Un giochetto per quelli come noi.-
-
Con Potty e Lenticchia, dunque...-
-
Già. E con la Granger-
Blaise
si guardò intorno, maledicendo il fumo biancastro che lo
ostacolava.
-
Chi cerchi?- inquisì il biondo.
-
Hermione-
-
La mezzosangue è qui?- disse incurvando le sopracciglia.
-
Eccola, sta venendo verso di noi- gli indicò.
"Like a gift
from the heavens
It was easy to
tell
It was love
from above
That could save
me from hell…"
Lunghi
boccoli color cioccolato danzavano nell’aria, lasciandole a tratti scoperto il collo da
cigno. Draco notò l’aderente canotta nera con lo
stampo di una fiamma divampante, la gonna scozzese rossa e nera a
pieghe che le copriva metà gamba sopra il ginocchio e gli
stivali a tacco medio.
-
Noi andiamo via, tu vieni con noi, Blaise?- gli chiese.
-
Certo. Ti va’ di unirti a noi, Drà?-
Hermione
non aveva riconosciuto da lontano il ragazzo con cui il moro ex
Serpeverde stava discutendo e, quando sentì il suo nome,
quasi perse un battito.
La nemesi di Harry Potter, suo migliore amico, era diventato
incredibilmente affascinante, più di quanto non fosse
già durante gli anni in cui avevano frequentato Hogwarts, e
la fissava tanto intensamente da provocarle un insolito brivido lungo
la schiena.
-
Granger.- la salutò.
-
Malfoy.- ricambiò lei.
-
Non ho niente da fare, a parte terminare il nostro discorso, Zab.-
-
Perfetto. Hermione, dove ci porti?-
-
Lontano da qui. Questo posto è un Inferno. Pensavo alla
Locanda dell’Eclissi Lunare.-
-
Bel posto.- approvò il moro.- Andiamo.-
"…She
had fire in her soul
It was easy to
see
How the devil
himself
Could be pulled
out of me…"
-
Drà, mi ascolti?-
-
Uh? Scusa Blaise…che hai detto?-
Il
moro seguì lo sguardo del biondo, che considerava un
fratello, fino a raggiungere il motivo della sua distrazione: Hermione
Jane Granger.
Ballava
tranquilla insieme a
Harry e Ron, sorridendo spontaneamente e le sue iridi dorate brillavano
di felicità.
-
Oh oh…-
commentò Blaise, - Ora capisco.-
-
Cosa fai tu? Capisci?- si finse stupito, - Che cazzata
colossale…-
-
Certo, certo. Intanto ho scoperto l’oggetto dei tuoi pensieri.-
-
Fottiti, Zab.-
-
Ottima idea, ho in mente anche la candidata ideale…- rise
quello, sorseggiando il suo Firewhiskey - È cambiata molto
dai tempi di Hogwarts. Ora è molto più carina,
non trovi?-
-
Non c’è male, - concesse
– ma ho visto di meglio.-
I
loro discorsi vennero
coperti da un ritmato battito di mani e da un finto ballo semi-serio
della riccia in questione, che, salita su un tavolo, colpiva su di esso
con un piede e imitava una ballerina provocante, muovendo le spalle e
ruotando le mani sui polsi.
"…There
were drums in the air
As she started
to dance
Every soul in
the room
Keeping time
with their hands…"
Un
ultimo sorso di Firewhiskey e Draco Malfoy si gettò nella
mischia.
Incrociò
lo sguardo della Granger e lasciò che oro e argento si
fondessero insieme, silenziosamente e segretamente.
In
silenzio, nonostante il rumore.
In
segreto, nonostante la folla che li osservava stupita.
La
ragazza scese dal tavolo e gli si avvicinò, senza smettere
di ballare, coinvolgendolo.
Draco
le diede la libertà di farlo, studiandola, intanto, per
capire quanto fosse cambiata.
Non era più la secchiona impacciata, sempre china su libroni
a volte anche più grandi di lei, ma si era trasformata in
una donna sensuale e accattivante.
La
musica cambiò, divenendo un lento.
Draco
le porse educatamente la mano, invitandola ufficialmente a un nuovo
ballo e la ragazza dagli occhi d’oro non rifiutò.
Entrambi
provarono la sensazione d’esser pesci fuor d’acqua.
Era inverosimile che il purosangue
Malfoy stesse ballando con la mezzosangue Granger.
Hermione
sentiva la pelle bruciare sotto la stoffa leggera su cui era posata la
mano di lui, inconsapevole che il suo profumo lo stava inebriando.
Sembrava
fossero da soli, non in mezzo a tanti e per una sera, solo e soltanto
una, vollero dimenticare
il passato.
Per
quelle poche ore che rimanevano prima del sorgere di un nuovo giorno,
sarebbero stati solo Hermione e Draco.
Nient’altro.
"…Like
a piece to the puzzle
That falls into
place
You could tell
how we felt
From the look
on our faces
We were
spinning in circles
With
the moon in our eyes
No room left to
move in
Between you and
I
And we forgot
where we were
And we lost
track of time
And we sang to
the wind
As we dance
through the night…"
Evasero,
quasi fosse diventata
una prigione, dalla Locanda.
Sedevano
su una panchina nascosta dalle fronde di un attempato salice piangente.
Occhi
negli occhi, mani intrecciate.
Draco
ruppe gli schemi che si erano tacitamente e stupidamente prefissati
anni prima, baciandola sulle labbra che teneva appena dischiuse.
Presto, però, desiderarono di più. Incapaci di
staccarsi, anche solo per respirare, Hermione si sedette a cavalcioni
su di lui, che la cinse per i fianchi, facendola aderire meglio a
sé.
Le
sue mani gli scompigliavano quei serici capelli biondissimi, ricevendo
in cambio leggeri baci sul collo e piccoli morsi. Si impossessarono
ancora delle labbra l’uno dell’altra e Draco fece
vagare una mano sotto la canotta della ragazza, intenta a sbottonargli
la camicia, dopo avergli sfilato la giacca.
"…And
we sang a, away, away, away
And voices rang
like the angels sing
And singing a,
away, away, away
And we dance on
into the night…"
Le
mani esperte di lui le accarezzarono le gambe, salendo verso la gonna,
facendole credere di sognare.
L’impossibile
si stava realizzando.
Il
mondo, per quella loro unica notte, aveva deciso di girare al contrario.
Due
persone per tanto tempo opposte, si stavano desiderando come amanti
vecchi e nuovi al contempo. Vecchi in quanto parevano conoscere i punti
più sensibili l’uno dell’altra, come se
si leggessero nella mente, nuovi perché avevano appena
iniziato a scoprirsi.
Essendo
impossibile attendere oltre, Hermione gli slacciò i
pantaloni, inducendolo a un’unione completa e il ragazzo non
se lo fece ripetere una seconda volta. Soddisfatto della reazione
provocatale, entrò in lei con un’unica, lenta e
torturante spinta.
Scossa
da fremiti, strinse convulsamente le sue spalle, mentre lui le lambiva
i seni, eccitandola ed eccitandosi, se possibile, ancor di
più.
Dopo l’intenso orgasmo che lasciò entrambi senza
fiato, la ragazza posò la testa nell’incavo del
suo collo, respirando il suo odore, e si sentì sussurrare
piano, come le sue carezze lungo la spina dorsale, delle parole che non
avrebbe mai dimenticato…
-
Mi hai tirato fuori
dall’Inferno, mio angelo dagli occhi
d’oro…-
" …Like a gift
from the heavens
It was easy to
tell
It was love
from above
That could save
me from hell
She had fire in
her soul
It was easy to
see
How the devil
himself
Could be pulled
out of me
There were
drums in the air
As she started
to dance
Every soul in
the room
Keeping time
with their hands
Like a piece to
the puzzle
That falls into
place
You could tell
how we felt
From the look
on our faces
We were
spinning in circles
With
the moon in our eyes
No room left to
move in
Between you and
I
And we forgot
where we were
And we lost
track of time
And we sang to
the wind
As we dance
through the night…"
Spazio Autrice:
è la mia prima fan fic, spero vi piaccia!! me
lo lasciate un commentino??
Questi personaggi sono di
proprietà di J.K. Rowling.
Questa storia
è stata scritta senza fini di lucro.
La canzone è
proprietà di Santana.
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