And she would fall

di NellieLestrangeLovett
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Capitolo 3

Qualcuno bussò alla porta.

“Avanti” rispose il giudice appoggiando sulla scrivania di legno pregiato il documento che stava esaminando.

Il messo avanzò baldanzoso, il ticchettio sul pavimento dell’elegante bastone da passeggio che accompagnava i suoi passi. Si sedette di fronte al magistrato, levandosi il cappello a cilindro e posandoselo in grembo.

“Allora?” gli chiese curioso “Ieri siete andato a farle visita?”.

Turpin capì in un attimo a chi alludeva il suo ospite. Annuì sorridendo languido. “La piccola e sciocca fornaia è rimasta talmente colpita dalla mia conoscenza del linguaggio dei fiori che mi ha praticamente implorato in ginocchio di farle visita presto”.

Bamford esternò il suo entusiasmo quasi esageratamente, ma poi si corrucciò nuovamente. “Mio signore… perché non avete… agito subito, per modo di dire?” domandò cauto.

Il giudice si lasciò sfuggire una risatina sprezzante. “Mio caro amico” disse divertito “Non voglio di certo spaventarla, no. Vedrai che presto sarà lei stessa a venire da me”.

In questo momento avremmo potuto benissimo paragonare William Turpin ad un ragno, stava tessendo la sua tela di lusinghe e gentilezze, nella quale Nellie Lovett sarebbe rimasta inevitabilmente intrappolata.

Il messo emise una risatina maligna che poteva benissimo sembrare un grugnito. “Allora oggi non andrete a farle visita?”.

“No. E nemmeno domani” rispose annoiato il magistrato. Ma perché stava cercando di spiegare come conquistare una donna ad un uomo del genere, che avrebbe suscitato repulsione a chiunque? “Dobbiamo tenerla sulle spine. Le cose belle accadono a chi ha pazienza e sa aspettare”.

L’altro annui, dimostrando finalmente di aver capito e si rimise in piedi, indossando il cappello a cilindro. C’era ancora una domanda che gli frullava nella testa, ma non aveva intenzione di porla: il giudice avrebbe davvero sposato quella fornaia? Oppure la desiderava soltanto?

Con questo interrogativo che ancora lo tormentava si congedò.

Appena la porta si chiuse dietro al messo, Turpin tirò fuori un enorme tomo riguardante il linguaggio dei fiori e iniziò  a studiarselo in silenzio, sorridendo di tanto in tanto davanti alla stupidità di certe definizioni. Doveva prepararsi a dovere alla sua prossima visita all’emporio di pasticci di carne di mrs. Lovett, non poteva permettersi un passo falso. 


EEEEEECCO QUA IL CAPITOLO 3! So di averci messo un secolo ma fra la scuola e un paio di cosine per il teatro che sto combinando (scrivere un copione che ho appena finito... YAY... e un altro spettacolo) sono davvero incasinatissima :S 

Coooomunque, capitolo corto e "di passaggio" ma che a me è piaciuto... fatevi sapere la vostra opinione!! 

Angoletto "pubblicità": se riesco a finire quel cavolo di interminabile capitolo 39 stasera aggiorno anche "Public Affair" ;) 




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