Lettere di Addio

di telesette
(/viewuser.php?uid=101298)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Capri è una serie televisiva italiana prodotta da Rai Fiction (in collaborazione con Film Commission Regione Campania) e nata da un'idea di Carlo Rossella. Principali interpreti sono stati Gabriella Pession, Sergio Assisi, Kaspar Capparoni nelle prime due stagioni e Bianca Guaccero e Gabriele Greco nella terza. Alla prima stagione girata nel 2006, visti i buoni riscontri auditel, è seguita una seconda nel 2008 e una terza nella primavera 2010.

clicca qui per vedere la sigla della seconda stagione: 
http://www.youtube.com/watch?v=_TjfQg2s8Jk

Lettere di Addio

Falco Palmieri stava guardando Capri per l’ultima volta. 
Il dolore di non poter vivere assieme alla sua Lucia era troppo grande ma, ora che Federico era morto, Falco sapeva qual’era il suo dovere. Era suo compito prendere il posto del cugino alla guida della società, non per una questione di orgoglio e interessi economici, ma perché lui era l’unico tra quel branco di sciacalli amministrativi in grado di assicurare diritti e stabilità agli operai della Fondazione Palmieri a Genova.
 
Fosse stato per lui, sarebbe rimasto a Capri con Lucia, mandando tranquillamente al diavolo tutto: il suo nome, le responsabilità, la posizione sociale, la famiglia, i doveri… tutto. 
Ma Lucia non voleva saperne! 
Falco non capiva il perché del suo rifiuto, e probabilmente non voleva capirlo, ma le parole di Lucia lo avevano scosso profondamente. 

Se lei avesse accettato di sposarlo, con tutto l’amore e il bene di questo mondo, sarebbe stata l’ombra dei Palmieri a rovinare la vita di entrambi: Falco era figlio di un importante uomo d’affari, ricco e con nemici disposti a tutto pur di rovinarlo; Lucia invece era la figlia di un poco di buono, con un passato fin troppo doloroso… e ai giornalisti senza scrupoli le storie d’amore purtroppo non interessavano quanto gli scandali. 
Ecco perché Lucia non poteva sposarlo. 
L’amore più grande, quello che sacrifica sé stesso, è quando si è disposti a rinunciare a chi si vuol bene. Non sono crudeli le scelte, se il mondo in cui viviamo è ancora più crudele, e a volte si è costretti a compiere quelle più dolorose. 
Lucia aveva scelto di rinunciare a Falco, perché desiderava il suo bene. Non tanto per ciò che il padre di Falco le aveva spiegato, ma perché dentro di sé sapeva che era giusto così. Falco avrebbe incontrato fin troppi problemi, avendo a che fare con lo spietato mondo degli affari, e lei avrebbe solo potuto danneggiarlo agli occhi dell’opinione pubblica. 
Ma la colpa di ciò non era sua né tantomeno di Falco: loro si amavano, si amavano sinceramente, e se la loro storia non poteva essere come quella diCenerentola era solo perché uomini e donne hanno smesso di credere alle favole molto tempo fa.
Mentre il traghetto si allontanava dalla zona del porto, Falco notò una figura familiare in piedi sul molo. 
Lucia era lì e lo osservava. 
Per un attimo Falco ebbe la tentazione di togliersi la giacca, le scarpe, e buttarsi in mare per raggiungerla a nuoto. Ma osservando meglio l’amaro sorriso e le lacrime sul volto della ragazza, comprese che non era venuta per richiamarlo… bensì per salutarlo! 
Non appena l'imbarcazione passò vicinissima al punto in cui lei si trovava, Lucia lanciò qualcosa in direzione di Falco: un aeroplanino di carta.
 Falco lo afferrò al volo e, spiegandolo tra le mani, scorse velocemente con gli occhi ciò che vi era scritto sopra.

 

***

 

 

Lo sai che non sono brava con le parole, e che mi è difficile dirti quello che provo, ma questo almeno te lo devo… 
Ogni volta che abbiamo dormito insieme, che ci siamo baciati e che ci siamo amati, era tutto vero. 
Avevi ragione tu, “Diego” o “Falco” non ha alcuna importanza, se l’uomo che mi stringe e mi tiene la mano è lo stesso su cui apro gli occhi quando mi sveglio. 
Quando dicevo che volevo sapere chi eri, per capire se potevo fidarmi di te, era perché già sapevo di essermi innamorata. E se pensi che il mio “no” sia dettato dal fatto che ti chiami in un modo o in un altro, ebbene non è così. 
Io ti amo, e voglio che tu lo sappia! 
So che saresti rimasto qui, se io te lo avessi chiesto, ed è per questo che ti ho detto di “no”… Perché non ti posso legare a me senza pensare alle conseguenze, sarebbe da egoista e io non lo sono. 
Dove stai andando ora, ci sono delle persone, operai e le loro famiglie, che hanno tutti bisogno di te. 
Viviamo a questo mondo ma non facciamo sempre come ci pare, dovresti averlo capito ormai. 
Quando ero piccola, c’erano tante cose che avrei voluto per me: un castello, giocattoli, tanti vestiti e cose buone da mangiare… e un “principe azzurro”, come nelle favole! 
Tu adesso sai tutto di me: sai come vivo e a che cosa penso, sai chi sono io e che razza di fetente è mio padre, ma soprattutto sai che cosa mi costa rinunciare a te e dirti addio. 
Forse pensi che non ti abbia mai amato veramente, o non abbastanza da diventare la “Signora Palmieri”, ma lo sai anche tu che non è così. 
Ti amo più di quanto immagini, come il mare che ci ha fatti incontrare, e non dimenticherò mai i momenti che abbiamo vissuto assieme. La felicità è il cuore di chi ama e, con te accanto, anch’io ho trovato la mia!

 

Lucia

 

***

Falco singhiozzò fortemente, le lacrime che gli scendevano lungo le guance, e d’istinto tuffò il volto in quel foglio. L’odore di Lucia, misto a quello dell’inchiostro e della carta, era la prova di quanto lei lo amasse. 
Ora non aveva più dubbi. 
Aveva fatto troppe cavolate e troppe stupidaggini, per poterne commetterne un’altra e deluderla ancora una volta. Lucia aveva deciso di guardare oltre il proprio amore, perché sapeva che era la cosa giusta da fare, e lui doveva fare altrettanto per dimostrarle di esserne degno. 
Correndo come un pazzo, col volto e gli occhi rossi di pianto, Falco raggiunse dunque la cabina del pilota e spalancò la porta.

 

- Ferma il traghetto - urlò. 
- Come ?!? - fece l’uomo perplesso. 
- Ho detto ferma questo ca*** di traghetto! 
- Ma io veramente…

 

In quella il padre di Falco entrò anche lui nella cabina.

 

- Signor Palmieri, io… 
- Fate come dice - esclamò il vecchio semplicemente.

 

Il pilota annuì e, manovrando per eseguire l’ordine, spense i motori e azionò l’argano per ancorare l’imbarcazione. Falco uscì dunque dalla cabina per procurarsi in fretta un foglio di carta, qualcosa per scrivere e una bottiglia di spumante. Senza perdere tempo, rovesciò dunque in mare tutto il contenuto della bottiglia e scrisse in fretta un messaggio. Quand’ebbe finito lo arrotolò per metterlo nella bottiglia vuota, chiudendola e assicurandosi che il contenuto non si bagnasse, dopodiché corse di nuovo sul ponte e cercò con lo sguardo il punto dove lei era ancora ferma a salutarlo.

 

- Lucia - gridò.

 

L’attimo successivo sollevò in alto la bottiglia, così che Lucia potesse vederla chiaramente, e la scagliò in acqua con tutta la forza che aveva. Il prezioso contenitore di vetro volò dunque in aria, brillando nitido alla luce del sole, e ricadde a piombo a pochi metri dalla costa. 
Lucia osservò tutta la scena e, indovinando di cosa potesse trattarsi, si tuffò rapida per recuperare l’oggetto. Non le ci volle molto, dal momento che l’acqua era bassa e trasparente, cosicché riemerse con la bottiglia in mano e nuotò verso la riva. 
Qui si sedette piano sugli scogli, passandosi una mano sui capelli bagnati, e tirò fuori il messaggio di Falco.

 

***

 

Ho viaggiato molto per dimenticare ciò che mi faceva stare male. 
Cercavo rifugio nella droga e nella solitudine, perché non avevo capito niente della vita e della vera sofferenza. Prima di fregarmene di me stesso, me ne sono fregato degli altri e mi sono perso dentro a quello schifo che mi stava uccidendo. 
Quando tu mi hai salvato la vita, per la prima volta mi sono reso conto di quanto sbagliavo. 
Stavo per morire da solo, come un cane, e credevo che a nessuno sarebbe importato. Invece a te importava, per questo ti sei presa cura di me, ed è stato allora che tutto è cambiato completamente. 
Un tempo mi addormentavo, sperando di non svegliarmi più, e poi invece ho cominciato a sognare: sognavo che una dolce sirena mi veniva incontro, per non lasciarmi affogare, e mi riportava in vita con un bacio… 
Quella sirena eri tu! 
Se ho mentito con te, se ho preferito nasconderti la verità, è solo perché temevo di perderti. Non volevo farti soffrire, e non mi perdonerò mai tutte le lacrime che ti ho visto versare per colpa mia, ma devi credermi se dico che ti amo più di ogni altra cosa al mondo. 
Solo con te ho ritrovato la voglia e il coraggio di vivere, con te e nessun altra, e non mi interessa nulla all’infuori di te. Il tuo amore è l’unica certezza di cui ho bisogno, adesso più di prima, perché anche io non potrò mai amare una donna che non sia tu. 
Amo i tuoi capelli, i tuoi occhi e la luce del tuo sorriso; amo le tue mani, la tua pelle e il profumo delle tue labbra; amo la tua libertà, la tua forza e l’acqua che modella il tuo corpo ogni volta che riemergi… 
Amo tutto di te! 
E’ vero: non sempre possiamo fare quello che vogliamo, e il difficile è proprio accettarlo, ma ciò non significa che vivere sia sbagliato. Grazie a te, ora so quello che devo fare. Qui a Capri lascio molto, molto più di quanto sia disposto a perdere, perché quello che lascio ha un prezzo troppo grande. 
La nostra felicità, perché altri non debbano soffrire. 
Sembra quasi una favola di quelle tristi, una di quelle che devono per forza finire male, ma purtroppo invece è la realtà. La realtà è che ti amo, a dispetto di tutto ciò che mi costringe ad andarmene, e non smetterò mai di amarti… Mai, te lo giuro!

 

Falco

***

 

Le lacrime avevano lo stesso sapore amarognolo di tutte quelle piccole goccioline d’acqua che la ragazza ancora aveva addosso. 
Lucia si sfregò gli occhi, cercando di alleviare il bruciore, ma ciò che le faceva male davvero era dentro di lei. La lettera che stringeva in mano, come per paura di perdere anche quella, era tutto ciò che le rimaneva dei loro giorni trascorsi assieme. 
Falco era venuto a lei praticamente dal nulla, come un tesoro sommerso e incrostato dal tempo, e lei lo aveva amato per ciò che celava. 
Ora quel tesoro non le apparteneva più. 
Sollevando tristemente lo sguardo, Lucia sentì il rombo dei motori che ripartivano e vide il traghetto allontanarsi verso la linea dell’orizzonte. Falco era ancora sul ponte, immobile e con occhi tristi quanto i suoi, e lì rimase anche quando Capri scomparve alla vista. Entrambi rimasero in silenzio, ognuno nel cuore dell’altra e viceversa, e solo verso l’imbrunire Lucia trovò la forza di allontanarsi da quella costa fredda e avvolta nel buio.

 

FINE





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1873225