Non chiedermi di lasciarti andare

di elyana87
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Non ho chiuso occhio questa notte.
Ho passato tutto il tempo a parlare con Sonia, cercando di rassicurarla e di rassicurare me stesso.
Ho fatto la cosa giusta, ne sono certo.
Non faccio altro che pensare ad Anna e all’ultima volta in cui ci siamo parlati.
Sono già passati 5 giorni. 5 lunghissimi ed interminabili giorni in cui non ho potuto fare altro che sentirmi uno schifo per quelle lacrime e per quell’amore che credevo non mi fosse concesso darle.
Ma ora è finito tutto!
Da adesso posso iniziare la mia vita. La mia vera vita.
Ed è assurdo come abbia iniziato a sentirmi davvero vivo soltanto nel momento in cui i nostri occhi si sono incontrati sei mesi fa.
Sei mesi in cui ho costantemente pensato al nostro primo incontro.
Ai suoi occhi.
A quella piccola mano stretta nella mia… e a quella scossa elettrica che mi ha colpito dritto al petto.
Qualcosa di mai provato in 23 anni della mia vita.
Nel preciso istante in cui ho sfiorato quella mano ho sentito di non aver scampo…
e, anche se ci ho messo un po’ ad ammetterlo a me stesso, Anna è l’unica alternativa possibile.
E deve saperlo.



“Anna” I miei occhi persi nei suoi, lo fisso, incapace di fare altro.
E, senza che possa evitarlo, la mia mano si allunga meccanicamente verso quel bellissimo sconosciuto, bisognosa di sentirlo vicino, di approfondire quella conoscenza, di dare un senso a quell’incontro.
Lui sorride stupito e, copiando il mio movimento di poco prima, prende la mia mano e la stringe delicatamente, come se avesse paura di romperla.
“Anna… io sono Emiliano”. Ed io la sento. La scossa.


Mi sveglio di soprassalto nel mio letto, turbata dal ricordo di quella sensazione.
Nella mia stanza. Sola.
Sola, come non mi ero mai sentita in vita mia.
Nell’ultimo mese è stata una sensazione ricorrente… e da 5 giorni si è amplificata.
Mi sento svuotata. Persa.
Vago senza meta. Incapace di sorridere.
Tutto mi costa fatica.
Ed è la sera il momento peggiore, quello in cui chiudo gli occhi e sei mesi di Emiliano tornano e mi colpiscono come una raffica di pugni allo stomaco.
Continuo a sognare il nostro primo incontro, come se anche i sogni volessero prendersi gioco di me, mostrandomi dove tutto sarebbe dovuto finire.
Nel preciso istante in cui ho sfiorato quella mano ho sentito di non aver scampo… ma ora è tutto finito.
Sono a terra, distrutta e non so se, né come riuscirò ad alzarmi.
Però di una cosa sono del tutto certa: non tornerò indietro.
Questa volta sarò più forte io del resto del mondo.
E al diavolo i sentimenti, ormai del mio cuore non è rimasto niente, niente per cui combattere.





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