Voce

di BellatrixWolf
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Cose che scrivo quando sono a scuola e non ho voglia di ascoltare la lezione... Il riferimento è a Quando Viene Dicembre, dal film d'animazione Anastasia, della Fox. Non è questa la versione che ascoltavo scrivendo, ma andrà bene comunque.


Respirava piano, immobile dietro alla porta socchiusa. Nel suo petto il cuore martellava follemente. E lei cercava di zittire quel battito, perché voleva ascoltare. Non voleva perdersi una nota. Da oltre il legno, soave come quella di un angelo, giungeva una voce. La Voce intonava una melodia che Lei conosceva, oh, la conosceva bene. Quella dolce musica che da sempre era capace di farla tremare, cantata da quella voce minacciava di farle scoppiare il cuore. Con cautela si sporse per guardare, chiedendosi quale creatura potesse celarsi dietro quelle note. E allora la vide. Castana per occhi e capelli, sorrideva mentre cantava. Era bellissima. Un leggero "oh" le sfuggì a quella vista, e la Voce la notò, interrompendo il proprio canto. Sgranò gli occhi, perfino arrossì, e si affrettò a voltarsi, a fuggire. "No, ferma!" le prese il polso, e la Voce si voltò verso di Lei. Lei allora poté guardarla negli occhi castani, restandone affascinata. Quale angelo, quale sirena. Si guardarono per qualche istante. "Era... Bellissimo." Lei sussurrò appena, senza mai abbandonare i suoi occhi, il cuore che batteva forte. Poi il suo sguardo calò sulle sue labbra. "Vi prego... Cantate ancora." chiese piano, cercando nuovamente i suoi occhi. La Voce rimase ferma per un attimo, gli occhi nei suoi, forse chiedendosi se Lei diceva il vero. Poi, lentamente, schiuse le labbra, tornando timidamente a cantare. Lei sorrise, stringendole piano la mano, ascoltando ammaliata quella dolce melodia. La Voce chiuse gli occhi, lasciandosi andare poco per volta, fino tornare a sorridere, stringendo a sua volta la mano che Lei le offriva. Lei la guardava rapita, il volto dolce, gli occhi chiusi, le bellissime labbra, il sorriso radioso. Mai, pensò, aveva vista creatura più bella, né mai aveva udita voce più soave. E mentre l'ascoltava sembrava che il tempo si fosse fermato, che quello fosse il posto dove Lei doveva stare, dov'era destino che stesse, stretta alla Voce. La musica finì, e sostenendo l'ultima nota, la Voce aperse gli occhi, incatenandoli a quelli di Lei, ed i loro sguardi si legarono. E la musica ripartì, loro si sorrisero, il tempo si fermò. Come in un carillon.

Ed un canto vola via... Quando viene dicembre...





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