Forse Milano non mi odia poi così tanto...

di Sailor Saturn
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FORSE MILANO NON MI ODIA POI COSI' TANTO









“Milano mi odia!”

Questo è l'unico pensiero nella mente di Gaia, mentre scende dal treno. E non le passa minimamente per la mente che si tratti solo di una semplice coincidenza. No, no è proprio convinta che la città ci si metta di impegno: dopotutto è praticamente impossibile che si tratti solo di sfiga! Insomma, parliamoci chiaro: ogni volta che programma un viaggio per venire in questa città dimenticata da ogni mago o strega dell'universo, si ritrova alla stazione bagnata come un pulcino!

Capite che non può essere solo una coincidenza?!

Va bene che l'odio della città nei suoi confronti è profondamente e totalmente ricambiato, ma a tutto c'è un limite.

Uno sbuffo le esce dalle labbra, l'ennesimo nel giro di poco più di un'ora.

Poco importa che sul binario della stazione ci sia una sua amica ad attenderla a braccia aperte, con tanto di ombrello colorato. È felice di vederla, questo è certo: le è mancata, non la vedeva da mesi, ma volete mettere quanto sarebbe stato meraviglioso essere accolta, oltre che da lei, da un luminoso e caldo raggio di sole?! Che bisogna fare in questa città per ottenerli?! Rubarli, forse?!

Perché, se così fosse, Gaia non ci metterebbe né uno né due a fare una capatina a casa di Helios...

Per un momento, i propositi della ragazza di diventare una ladra provetta vengono abbandonati, e si dirige con la sua amica verso l'uscita della stazione, chiacchierando del più e del meno.

 

* * *

Dopo un fugace pranzo – rigorosamente consumato sotto un portico e non sedute comodamente al parco come avevano preventivato – le due ragazze decidono di avviarsi in un caffè, per stare almeno all'asciutto. Le chiacchiere si susseguono rapide, specialmente quando vengono raggiunte da un'altra cara amica di Gaia.

Per un'ora e mezza, la ragazza riesce a dimenticare il suo odio per la città. Purtroppo, però, questo sentimento riaffiora prepotente quando arriva il momento dei saluti e le tre ragazze sono costrette a separarsi. Le due amiche accompagnano Gaia alla metro, e la salutano con un sorriso sulle labbra, augurandole di passare una splendida serata.

Gaia contraccambia il saluto, anche se la sua felicità non arriva proprio a livelli cosmici. Il fattore meteo influenza il suo umore, nonostante cominci ad avvertire l'impazienza di incontrarlo... Impazienza che aumenta di fermata in fermata, mentre si avvicina il momento di scendere da quel treno sotterraneo.

Ora non le importa nemmeno più che ci sia il sole o il diluvio, dato che lo ha appena visto fermo sulla banchina ad aspettarla, cercando il suo volto tra i passeggeri non ancora scesi dal vagone.

Gaia da un paio di spintoni per scendere in fretta, senza mai staccare il viso dalla figura del suo ragazzo, che l'ha appena vista e si appresta a venirle incontro... E mentre corre a rifugiarsi tra le sue braccia spalancate, quasi dimenticando la valigia, si rende conto che le importa veramente poco del tempo e del luogo in cui si trova.

Quando poi escono dalla metropolitana e Giacomo la ferma, baciandola per l'ennesima volta nel giro di pochi minuti, Gaia si rende conto che non sta piovendo. Anzi, alzando lo sguardo, ancora al sicuro tra le braccia di Giacomo, la ragazza nota che, piano piano, sta spuntando il sole.

“Forse Milano non mi odia poi così tanto...” è l'ultimo pensiero razionale di Gaia, mentre lei e Giacomo si baciano sulle scale della metro, in mezzo ai sorrisi divertiti dei passanti.





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