Character: Thomas Arthur
Darvill, Matt Smith
Pairing: Matt/Arthur {smarvill}
Rating: Nc-14
Genre: Fluff
Warning: slash
Words: 738
Disclaimers: Gli attori appartengono a loro stessi. Qualsiasi cosa
scritta in questa fic è pura fantasia.
Matt è un dannato polipo quando dorme e Arthur lo ha scoperto da tempo, ma
saperlo non è servito a fargli capire come faccia, ogni volta, a svegliarsi il
mattino completamente nudo anche quando la sera è certo di andare a letto
vestito e sono tutti e due troppo stanchi per fare l'amore.
Una parte di sé ricorda le lagne di Matt, le frasi mangiucchiate dal troppo
alcool in corpo, di cui carpisce solo le parole "No sonno... sesso... dai... 'thur...
ho voglia..." prima che il ragazzo cada addormentato sopra le coperte,
trascinando anche lui nella caduta, perché ha sempre quella pessima abitudine di
parlargli contro l'orecchio quando sono soli, facendogli rotolare le parole
direttamente nel timpano. Non ci vuole un genio per capire che lo faccia
apposta, perché Matt sa quanto la propria voce lo ecciti, soprattutto
quando pronuncia il suo nome o quando, sul set prima dei ciak, lo prende da
parte e gli bisbiglia con dovizia di particolari come abbia intenzione di farlo
venire quando saranno tornati a casa o in albergo, dove metterà le mani, come
userà la lingua e quanto lo farà urlare. Arthur lo sa che Matt è una carogna, ce
l'ha scritto sul suo sorriso birbante e nello sguardo sottile in cui il loro
segreto (sì, gli piace illudersi che siano abbastanza bravi da non aver dato
indizi così lampanti sulla loro relazione, anche se più volte Karen ha fatto
battute ambigue e gli ha rifilato dolorose gomitate nei fianchi ridendo ed
ebbravo Arthur che si dà da fare col Dottore!) galleggia nel grigio dei suoi
occhi, insieme a troppi altri segreti -più o meno stupidi- che uno come lui deve
avere.
Se cerca di ripercorrere i minuti che lo hanno separato dal cadere sul letto
all'addormentarsi, può ancora sentire il naso di Matt solleticargli il collo,
come adesso che strofina il volto contro l'incavo con la spalla e mugugna ancora
il suo nome, soffiandolo via insieme al fiato caldo che gli scalda la pelle. Ci
vuole tutto l'autocontrollo di cui dispone affinché Arthur non lo butti giù dal
letto, per correre sotto il getto di una doccia gelata a far svanire l'erezione
che sta crescendo tra le proprie gambe.
Trattiene il fiato, si morde il labbro inferiore e immagina vecchiette che
attraversano la strada con tanto di treppiedi, cosa che il più delle volte lo
innervosisce, che diamine!, sono così lente e hanno questa assurda
capacità di comparire sempre davanti alla sua auto quando è in ritardo per
andare in aeroporto e - oh, grazie al cielo sta funzionando.
Riapre gli occhi, permettendosi di guardare il profilo di Matt solo con la coda
dell'occhio destro. La zazzera di capelli castani di Matt non aiuta e Arthur
finisce per lasciar perdere e tornare al problema principale, anche se la mano
del ragazzo aperta alla propria schiena sta iniziando a scendere un po' troppo
per i propri gusti. Forse dovrebbe svegliarlo, hanno giusto il tempo di una
doccia (insieme) e di fare colazione prima di raggiungere il set di
Doctor Who, ma in cima alla lampada da tavolo, sul comodino, ci sono i suoi
boxer e Arthur sgrana gli occhi alla loro vista. Come diavolo hanno fatto a
finire lì?!
Inizia a sospettare che Matt lo violenti mentre dorme, non c'è altra
spiegazione, anche se, insomma, lo avrebbe capito a quel punto, il sedere
violato sarebbe pur sempre il suo!
Sta per pensare all'ipotesi del teletrasporto (a questo punto non è rimasto che
quello: i suoi vestiti hanno abbandonato il suo corpo e si sono teletrasportati
in giro per la stanza), quando Matt inizia a mormorare qualcosa nel sonno,
gemendo con fastidio crescente, fino a scoppiare in un urlo sussurrato - sì,
solo lui è in grado di sussurrare un urlo: «Prude e ho caaaldooo~»
Non finisce di lamentarsi che, con movimenti esagitati delle braccia e delle
gambe, ingaggia una battaglia senza esclusione di colpi contro le lenzuola e
dopo qualche calcio ben assestato e un pugno che finisce a colpire la spalla di
Arthur, Matt ne esce vincitore e può tornare ad avvinghiarsi più stretto addosso
al suo ragazzo che ha assistito impotente alle sue gesta eroiche.
Almeno
adesso ha capito come ci finisce nudo tutte le stramaledette notti -i propri
vestiti danno fastidio a mister Smith-gatto-in-calore- e, per la prima volta,
realizza di avere un sonno davvero pesante per non essersi mai accorto di quanto
casino faccia Matt quando dorme. |