Voglio
dedicare questa storia a
fann1kaoriyuki
che
in questi
giorni non è stata molto bene e che mi ha fatto venire
l'ispirazione... spero ti piaccia e mi dispiace se non l'hai letta per
prima!!!
Ad ogni modo... per gli altri
utenti: commentate all'impazzata!!!!
Dici
pure che sono sleale. –
Ci metteva sempre
pochissimo a deludermi.
Sempre
pochissimo a nascondermi e a chiamarmi pezzente.
E ancora
meno ad ingannarmi.
Sleale?
Sì, molto.
Una volta
sono riuscito ad ingannarlo io.
E una volta
ho superato la delusione.
Però
poi ho capito cosa significa essere soli.
Non mi
piaceva che mi nascondesse. Faceva finta che io non esistessi e mi
insultava alle mie spalle.
Però
poi mi accorsi che ci stava male.
Non ha mai
pianto e a volte pensavo che fosse una statua di pietra.
Forse
fingeva quando diceva di essere dispiaciuto e quando era davvero
necessario dirlo se la filava con frasi del tipo: - Una famiglia come
la mia
non deve mai chiedere scusa. -
Solo in quei
momenti orribili ricordavo chi era.
Draco
Malfoy… non ricordo bene come sia cominciata, so solo che
è successo.
Magari mi
farebbe bene ripensarci.
Ricordo solo
che era fine Febbraio.
Non ero nei
dormitori, ma nella biblioteca stranamente.
Avevo la
testa appoggiata al banco e guardavo fuori dalla finestra
l’acqua-neve
che scendeva dal cielo.
I prati
erano ricoperti di bianco e il gelo mi penetrava nelle ossa.
D’improvviso
mi sentii chiamato.
Non mi sarei
mai aspettato che fosse lui.
Era
bellissimo, forse perché mi ricordava la neve.
Mi disse
qualcosa di simile a: - Non hai freddo, Potter? -
Comunque mi
lasciò perplesso la sua preoccupazione.
Mi
lasciò perplesso il modo in cui lo disse: sembrava che gli
interessasse per
davvero.
Fatto sta
che io ero triste e lui incazzato nero con il mondo.
Ci alleammo,
semplicemente.
Mi
portò nella sua stanza, quella notte, e parlammo fino a che
non ci
addormentammo a debita distanza.
Non parlammo
di noi, scherzammo su tutto ciò che ci riguardava
però mantenemmo
una certa discrezione.
Per qualche
settimana le cose continuarono nello stesso modo finché non
mi
chiese un incontro un po’ più alla luce del giorno.
Io ci andai
senza esitare.
Quando
entrai nella sua stanza, vidi un’atmosfera nuova.
C’erano
candele profumate e luci soffuse sospese qua e là.
Per la prima
volta lo trovai davvero sexy.
Indossava un
jeans a sigaretta abbastanza attillato, aveva un maglioncino
grigio perfetto con i suoi occhi.
Ma la cosa
che più mi fece impazzire fu che non indossava scarpe e
aveva i
capelli liberi dal gel.
Cominciò
ad avvicinarsi lentamente a me con passi felini.
Ci
ritrovammo ad una distanza pericolosamente piccola l’uno
dall’altro.
Chiuse gli
occhi e avvicinò piano le sue labbra alle mie.
Le
sfiorò e poi approfondì il contatto facendo
ballare alle nostre lingue una
danza lasciva.
Mi si
infiammò il petto e con i suoi movimenti mi fece eccitare.
Il resto
potete immaginarlo da soli.
Vi dico solo
che io ero passivo. Ma neanche troppo.
Cominciammo
a instaurare un rapporto relativamente serio, di nascosto e ci
volevamo davvero bene.
Dopo qualche
mese, a Luglio, gli dissi: - Ti amo. – e lui rispose solo con
un
bacio.
Intanto lo
scontro diretto tra il male e il bene si avvicinava sempre di
più e
nello stesso tempo la vittoria sembrava sempre più lontana.
Cominciai
persino a chiedermi se stessi davvero con gli alleati giusti. Draco
era con me.
Era un
traditore per i suoi genitori, ma non gli importava.
Il 26
Settembre dello stesso anno ci fu la battaglia.
Mi ritrovai
di fronte a Voldemort, attorno a noi c’erano cadaveri di
amici e
nemici e io ero ormai stanco e demotivato.
Mi
lanciò un Avada Kedavra e fu tutto così lento.
Qualcuno mi
spinse via mettendosi nella traiettoria dell’incantesimo al
mio
posto.
Mi tese la
mano e mentre cercavo di afferrarla mi disse: - Non morirai prima di
me. Ti amo. Ora dici pure che sono sleale. – Fu
l’unica volta che me lo disse.
Mi
lasciò così e prima che riuscissi a stringergli
la mano i suoi occhi
scintillarono pieni di lacrime e poi persero la loro luce.
Ricordo solo
l’immagine di lui disteso a terra, le mie labbra che
pronunciavano
la condanna per il suo assassino e un’abbagliante luce verde.
Poi buio.
E non voglio
ricordare nient’altro.
Adesso mi
ritrovo qui con la sola compagnia delle mie lacrime e di una foto
animata.
Mentre le
luci dell’albero di Natale tornato a spegnersi.
- E mi
manchi. Ora… Dici pure che sono sleale. -
|