the perfect day

di The perfect day
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Sono le sei e trenta del mattino, e sono già sveglia, ma non voglio ancora alzarmi voglio rimanere qui nel mio letto a pensare. Sono finite le vacanze di Natale e tra poco inizia la scuola, la parte più bella della scuola sono le amiche, sono coloro che ti tirano sù di morale quando prendi un brutto voto, oppure quando un ragazzo non vuole uscire con te. Le mie amiche ci sono sempre state,siamo quattro migliori amiche dalle elementari. Mi presento mi chiamo Allison ho 16 anni e vivo a New York. Tutti penseranno sicuramente, che bello New York la grande mela, sei cosi' fortunata, si è una bella città ma io amo la tranquillità . Mia madre se nè è andata di casa quando avevo 7 anni, ero andata al parco con mio padre al ritorno trovammo una lettera in cui ci diceva che non sopportava più di vivere in questo contesto familiare e che si era innamorata di un'altro uomo, e cosi' da un giorno a l'altro i bei momenti che passavo in famiglia svanirono, in quel periodo mio padre cadde in depressione e tentò il suicidio più di una volta, amava mia madre, poi un giorno capi' che amava di più me e decise di dedicare tutte le sue risorse per crescermi. In questo periodo il ricordo si fa ancora più atroce e pesante da sopportare,perchè è in questo periodo che mia madre andò via di casa. Sembra strano, ma dopo tutti questi anni sono ancora nella ricerca di mia madre, forse sono alla ricerca di una verità diversa da quella che è la cruda realtà, cioè che lei non amava nè me e nè mio padre. Sono le 7, ecco la sveglia del mio cellulare che suona, mi alzo e dopo essermi fatta una bella doccia calda, mi metto i miei jeans e il cappotto che nonna mi ha regalato, e ovviamente il cappello rosa di mamma, l'unico indumento rimasto qui in casa, forse se lo sarà dimenticato quella sera, mi piace pensare che me lo abbia lasciato come suo ricordo o come promemoria che un giorno varcherà quella porta e tornerà da noi. E' arrivato il momento di andare a scuola.
"Allison sei pronta?" è la voce di mio padre 
" Si eccomi arrivo " dò un bacio a mio padre sulla guancia e scappo via. La mattina faccio colazione al bar vicino casa, aspetto le mie amiche che come al solito sono in ritardo, ma ciò non mi disturba mi piace fare ricerche per sapere di più di mia madre,quasi sempre parlo con Marta la barista che lei conosceva mia madre, erano migliori amiche e mi racconta sempre ciò che facevano quando erano piccole. La strada oggi è piena di neve e il freddo fa sentirsi sempre di più.
" Che ti porto Allison? " dice Marta
" Il solito grazie" 
prendo sempre il cappuccino e il cornetto con la cioccolata  e poi mi siedo al solito tavolo nell'angolo, invisibile da tutti ma allo stesso tempo un buon punto per osservare le persone che entrano ed escono dal bar,apro il diario di mia madre e ogni giorno leggo i suoi pensieri e penso cosa l'ha portato ad andarsene cosi' da un giorno a l'altro da casa. Mentre sono immersa nella lettura , sento una voce maschile che dice
" Scusa posso prendere questa sedia? " 
Alzo gli occhi per vedere da chi provenga questa soave voce, e se il padrone che la possiede sia bello quanto la sua voce, e non mi sbaglio, mi soffermo sui suoi occhi color ghiaccio, sono cosi' intensi. Con voce tremolante gli dico 
" Si prego" 
E con un sorrisetto un pò da furbetto prende la sedia senza dirmi neanche grazie, e si siede vicino a un gruppo composto da ragazzi e ragazze che ridono e scherzano, mai visti da queste parti. 
 


SPAZIO AUTRICE

Salve ragazzi sono la scrittrice, per chi ha letto precedentemente i due capitoli, vi informo che li ho dovuti rifare per problemi di connessioni, ma li continuerò qui, spero che vi farò appassionare con la mia storia. Mi farà piacere avere le vostre recenzioni,sopratutto per consigli. Buona lettura :)




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