Sognando Samarcanda

di incommensurabilmente
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Vladimir era per l'ennesima volta stupito. Si alzò dal ragazzino ma non gli lasciò i polsi, lo fece mettere in piedi e lo costrinse con la schiena contro un tronco per poi guardarlo negli occhi, serio. -Non so cosa tu abbia in mente ma questo non è un gioco-rincghiò verso il ragazzo che era ancora più terrorizzato- rischio la vita ogni giorno per questo mestiere e non mi pagano mai abbastanza per quello che metto in gioco ma è quello che ho scelto e non voglio trascinare nessun altro in questo oblio-. Il ragazzo si sforzava di trattenere le lacrime ed ormai fissava Vladimir con due occhi grandi e lucidi, scoppiò a piangere. - Io non ho mai avuto una famiglia ed ho trovatoaltri giovani come me, io volevo lavorare ma loro hanno iniziato a bubare, io non volevo, rubare è sbagliato ma loro continuavano, alla fine gli ho detto cosa pensavo del loro impiego e quelli mi hanno picchiato, preso a calci... COn l'andare del tempo anche se non dicevo nulla il gruppo aveva iniziato a prendermi a botte per divertimento... sembravo un animale in un'arena-. Mentre parlava il ragazzo era scosso dai singhiozzi e tremava, evidentemente si portava dentro questo fardello da troppo tempo. -Non ho bisogno di pesi inutili quindi dovrai imparare in fretta- gli lasciò i polsi e lo invitò a seguirlo. Il giovane aveva smesso di tremare e dopo un momento di incredulità gli era corso dietro per poi affiancarsi a lui e asciugarsi le lacrime con la manica della tunica nera che indossava. -Grazie- sussurrò molto piano, quasi di sfuggita. Si avviarono di nuovo verso il pozzo e il ragazzo prese il secchio abbandonato per poi riempirlo di acqua . Vladimir glielo prese dalle mani e si diresse verso il fienile dove fuori era legata Cleopatra, fortunatamente all'ombra. Ora il mercenario aveva anche un'apprendista, la cosa si faceva interessante. . . . Ritornarono dalla puledra e non appena il ragazzo la vide, gli si illuminarono gli occhi. Il mercenario si accorse che si era fermato, si girò verso di lui e dopo avere capito che guardava Cleopatra, sorrise. -Bella, vero?- gli chiede mentre si avvicinavano all'animale. Il giovane si riscosse. _ehm... si cosa? stava parlando con Vladimir ma non riusciva a staccare gli occhi da Cleopatra. Vladimir non smise di sorridere. -vieni ed aiutami a pulirla-. IL ragazzo si avvicinò intimorito alla creatura ed ascoltò attentamente mentre il suo nuovo maestro gli spiegava come toelettare il pelo della puledra. Dopo, con molta esitazione, iniziò a spazzolare il pelo pieno di piccoli e testardi granelli di sabbia che ad ogni passata di brusca si liberavano dell'aria. Lìapprendista, dopo aver finito, fece controllare a Vladimir che si complimentò per l'eccellente lavoro.




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