I piedi
calpestavano il fondo stradale in modo alternato, portava delle
converse bianche e aveva un'andatura piuttosto veloce,
sembrava quasi che stesse per iniziare a correre, gli
auricolari inseriti nelle orecchie e l'espressione del viso
appena sofferente per lo sforzo fisico, facevano intuire che era
concentrata, correva da circa un'ora e le stava venendo sete, e
fortunatamente c'era un bar proprio da quelle parti, ma per giungervi
doveva passare all'altro lato della strada, era
stremata, e finì per attraversare senza curarsi
più di tanto del pericolo che stava correndo...errore! Prima
che potesse raggiungere il marciapiede che le stava giusto di fronte,
si accasciò a terra priva di sensi. L'ultima cosa che Allie
vide prima di svenire furono due fari accesi, poi il nulla
più assoluto.
Lui
scese dall'auto che stava guidando piuttosto spaventato, sperava che
non fosse successo nulla di grave, la raggiunse in un baleno e si
chinò su di lei cercando di rianimarla, furono sufficienti
un paio di buffetti sul viso per svegliarla, la ragazza alzò
lo sguardo confusa e si imbattè in un paio di occhi
così dannatamente belli che nemmeno uno smeraldo gettato in
mare avrebbe potuto imitare. Fu quella la prima volta che lo vide.
"come
sta?" si sentì domandare "starei meglio se non mi avesse
investito" rispose subito, schietta e diretta, non le erano mai
piaciuti i giri di parole, e poi non si era mai fatta mettere
i piedi in testa da nessuno "per lei attraversare sulle strisce
è un optional?" il ragazzo le rispose a tono,
sorprendendola, non se lo aspettava "e se così fosse?"
domandò massaggiandosi la gamba "sarebbe un pessimo pedone!"
si sentì rispondere, ma..la stava prendendo in giro?
"
ma cosa ne sa lei? Vuole dirmi che avrei bisogno di un patentino da
passante?" il ragazzo sorrise a quell'affermazione così
assurda, e Allie abbassò subito lo sguardo come se non
volesse fargli capire nulla dei suoi enigmi "le potrebbe essere
d'aiuto" esclamò lui spezzando il filo dei suoi pensieri
"era ironico!" affermò rialzando lo sguardo, non aveva mai
avuto una conversazione più bizzarra di quella "lo so" si
limitò a risponderle lui, mostrandole di nuovo quel sorriso
tanto fastidioso quanto paralizzante.
Allie
provò a rimettersi in piedi senza grandi risultati "non si
muova di lì" l'ammoni lui "ho fretta" rispose determinata, a
quel punto il ragazzo l'aiutò a rimettersi in piedi, ma non
appena fu di nuovo in equilibrio sulle proprie gambe, il suo viso si
contrasse in una smorfia di dolore, e per poco non si
accasciò di nuovo a terra "grandioso!" esclamò il
ragazzo, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi, poi la prese in
braccio prima che lei potesse obiettare e si incamminò verso
la sua macchina, l'adagiò delicatamente sul sedile del
passeggero, e poi occupò il posto alla sua sinistra; Allie
era rimasta zitta in tutto quel tempo, l'aveva presa in contropiede,
non si aspettava di essere presa in braccio e portata in macchina come
se fosse stata una bambola di terracotta, lei era sempre stata quella
forte, quella che sta sulla difensiva per abitudine, a volte passava
addirittura per quella acida, ma era la gente che non si era mai
preoccupata di capirla a fondo, pochi se ne erano presi il disturbo, e
quei pochi potevano giurare di non aver mai conosciuto una persona
più testarda, dolce, imbranata, fragile, determinata, folle,
affettuosa, disordinata, solare e autentica come lo era Allie...un mix
del genere avrebbe fatto impazzire chiunque; ma lei riusciva a fidarsi
ciecamente di poche persone e solo quelle avevano libero accesso alla
sua sè più intima e speciale.
Ancora
non riusciva a credere di averlo lasciato fare, non era decisamente da
lei, quegli occhi e quel sorriso non sarebbero bastati a farla
capitolare, almeno questo era quello che credeva "sa che potrei
denunciarla per rapimento?" attaccò, voltandosi verso di lui
con l'intenzione di rifarsi "lo faccia, ma solo dopo essersi assicurata
di stare bene" ma che diamine di risposta era? "dove stiamo andando?"
domandò poi mettendosi più comoda, in fondo era
in macchina praticamente con uno sconosciuto, e si rese conto di aver
abbassato pericolosamente la guardia permettendo a quel ragazzo dagli
occhi color smeraldo incastonato nell'oceano di portarla con se "mi
dica lei..preferisce il cinema, il bowling, una passeggiata al parco, o
una serata sotto le stelle?" domandò guardandola senza
smettere di sorridere "serata sotto le stelle" sussurrò lei
con sguardo sognante; a quel punto lui si voltò nuovamente,
e per la prima volta si chiese quale fosse il nome di quella ragazza
così..unica, quanti anni avesse, dove vivesse, e pur
conoscendola da così poco tempo, questione di minuti, si
rese conto di quanto fosse agguerrita e tenera allo stesso tempo,
vivace ed sensibile nello stesso istante, semplice ed enigmatica
contemporaneamente, una fusione di bellezza e insicurezza celata da
vana spavalderia, donna e bambina nello stesso sguardo. Un uragano con
la delicatezza di un alito di vento, una tempesta con la
fragilità di una goccia di pioggia in caduta
libera, una furia con le ali di un angelo, una forza irrefrenabile e
contraria a se stessa, una freccia che fa solletico e imprime
baci sulla pelle della persona contro cui viene scagliata, una stella
solitaria e accecante, una foglia che non si arrende alla forza
distruttiva dell'inverno, un fiore nato dall'asfalto, un' esplosione di
vitalità, e la paura di restarci male, ecco cosa lui vedeva
nella ragazza seduta al suo fianco.
"stiamo
andando al pronto soccorso" la informò tornando a fissare la
strada, sconvolto da quei pensieri così chiari e reali su
una persona che praticamente non conosceva "è stato breve ma
intenso" disse lei inducendo il ragazzo a sorridere ancora e a
domandarsi se l'avrebbe mai più rivista, nessuna delle
ragazze che conosceva era come lei, lei gli teneva testa, si era
mostrata forte e aggressiva all'inizio, e indifesa quando l'aveva presa
in braccio, e ora sembrava semplicemente persa in un mondo tutto suo;
decise di accendere lo stereo per evitare su focalizzare tutti i suoi
pensieri su di lei, la ragazza lo spense un minuto dopo "cos'ha contro
la musica?" domandò fingendosi esasperato, in
realtà non si era mai sentito più appagato in
tutta la sua vita "niente, amo la musica! ma ho mal di testa" ammise
torturandosi le mani, e lui non battè ciglio, restarono in
silenzio per il resto del tragitto, entrambi immersi nei propri
perchè.
"come
è successo?" domandò uno dei medici a Harry "ha
attraversato la strada senza curarsi del fatto che si potesse fare o
meno in quel punto particolare, e io l'ho invesitita, credo di averle
preso soltanto parte di una gamba, la destra se non sbaglio, sono
riuscito a fermarmi in tempo per fortuna" raccontò, tentando
di essere il più esauriente possibile "come si chiama la
ragazza?" "non lo so" "età?" "tra i venti e i venticinque
suppongo" si, era una ragazza nel fior fiore della sua giovinezza,
esattamente come lui "immagino sia inutile chiederle se sa il gruppo
sanguigno" "già, non la conosco" disse sincero "si era
capito...comunque servono queste informazioni per la cartella clinica,
si informi e me le faccia sapere al più presto, intanto
torno da un paziente in attesa" Harry annuì e si
allontanò con l'intenzione di raggiungerla
"qual'è il suo nome?" domandò non appena si fu
seduto al suo fianco "perchè le interessa?" adesso era
ritornata sulla difensiva, quella ragazza lo avrebbe fatto impazzire
"lo vogliono sapere i medici" spiegò con calma "che vogliono
farmi?" domandò lei, improssivamente timorosa e fragile, il
ragazzo le si avvicinò di più "vogliono ridurla
in pezzetti e mangiarla viva" disse con tono volutamente spaventoso e
con gli occhi quasi fuori dalle orbite, erano maledettamente belli
anche così, Allie rise di cuore spiazzandolo completamente,
lui si aspettava un'altra risposta secca, ed era già pronto
a ribattere energicamente, invece rimase un attimo interdetto quando il
suono della sua risata riempì l'aria, era la prima volta che
la sentiva ridere, aveva la risata ingenua di una bambina, gli
scaldò il cuore "e a cosa gli servirebbe sapere il mio
nome?" domandò poi divertita "mi sembra ovvio, tutti
vogliono sapere il nome di ciò che mangiano" disse come se
fosse una cosa seria, la ragazza scoppiò nuovamente a
ridere, e lui si sentì stranamente...bene "mi chiamo Allie
Benson, ho ventidue anni, sono nata il 10 dicembre, sono figlia unica,
vivo qui, studio all'università.." si arrese subito dopo,
gli porse la mano mentre si presentava, lui la strinse e ne
avvertì immediatamente il calore "ah..il mio gruppo
sanguigno è A positivo, in caso dovesse interessarle"
aggiunse, il ragazzo scappò via con l'intenzione di
raggiungere il medico per comunicargli quelle informazioni "e il suo
nome qual'è?" gridò lei mentre si allontanava
"Harry!" gridò lui con un sorriso stampato sul volto "Harry"
ripetè la ragazza, quasi sussurrandolo a stessa, parlando al
suo cuore, come se avesse voluto ripetere quel nome per imprimerlo
dentro di sè, ancora non si rendeva conto che sarebbe stato
impossibile dimenticarlo, e aveva lo sguardo perso nel
vuoto, forse perchè stava inconsciamente cercando
gli occhi di...Harry.
Due
ore dopo. " possiamo andare" esclamò il ragazzo dopo aver
parlato con il medico "è tutto a posto signorina, nulla di
rotto, può ritenersi fortunata, è svenuta come
conseguenza dell'impatto, stia soltanto attenta a non sforzare troppo
la gamba" lei annuì, poi uscirono dal pronto soccorso.
"Non posso andare a correre?" domandò a Harry quando furono
fuori "no" rispose lui, e Allie sbuffò "tutta colpa sua"
esclamò convinta "vuoi darmi del 'lei' a vita?" domandò lui
retoricamente "bene. Non hai nulla da fare?" gli domandò,
come se volesse implicitamente chiedergli cosa ci facesse ancora
lì con lei, perchè non l'avesse mollata in strada
dopo quei battibecchi, perchè si fosse preso la briga di
accompagnarla in ospedale, e perchè non accennava ancora a
volerla lasciare sola, glielo domandò quasi stupita che lui
stesse perdendo la giornata per starle dietro, ma in fondo al cuore
sperava che Harry le dicesse di voler trascorrere ancora del tempo con
lei, la verità era che stava maledettamente bene in sua
compagnia, si era divertita a punzecchiarlo, a infastidirlo forse, ma
si era anche resa conto di come quel ragazzo riuscisse a sciogliere la
barriera che si era creata da sola, soltanto con un fottuto sorriso o
specchiandosi nei suoi occhi scuri "sono libero oggi" rispose lui e
Allie sorrise spontaneamente, Harry lo notò "è
ora di pranzo, che ne dici di mangiare un boccone insieme?" propose il
ragazzo sperando con tutte le sue forze che lei non rifiutasse "si"
sussurrò, voltandosi verso di lui e spiazzandolo ancora una
volta...Allie Benson, quella forza esplosiva di...di tutto, si era
limitata a un semplice e timido 'si' detto a voce bassa? Quella ragazza
lo intrigava sempre di più, voleva conoscerla meglio,
sicuramente, entrare a far parte del suo mondo.
Pranzarono insieme scambiando qualche chiacchiera di tanto in tanto,
stavano bene tutti e due, lui non aveva mai desiderato così
ardentemente trascorrere del tempo con una ragazza, Allie lo uccideva,
nel senso che si dimostrava forte, sicura e vivace un attimo prima, e
fragile, timida e dolce un momento dopo, gli piaceva perchè
oltre a essere bella fisicamente, aveva il viso pulito, e portava
canottiera, camicia legata in vita, jeans e sneakers, lo intrigava in
una maniera assurda perchè gli teneva testa, e allo stesso
tempo lo lasciava senza fiato quando gli sorrideva nel momento il cui
lui si aspettava una risposta a tono, rideva di lui, insieme a lui,
quando pensava di averla in pugno, e al contrario, tornava quella
ragazza con la risposta senza pronta quando lui credeva di averle dato
filo da torcere...era imprevedibile, ma terribilmente vera, e gli stava
facendo perdere la testa come non aveva mai fatto nessun'altra. Era
capace di farlo sentire un idiota, e un attimo dopo un genio,
sapeva prenderlo in giro e poi dargli corda, lo faceva impazzire, in
tutti i sensi.
" che c'è? sono così bello?" le
domandò lui sentendosi fissato... ecco, adesso cosa doveva
aspettarsi? Una ragazza comune sarebbe arrossita, avrebbe distolto lo
sguardo, avrebbe inventato una stupida scusa non sapendo come
giustificarsi "ti sto studiando" affermò lei sorseggiando
dal bicchiere, ecco, come non detto! "non mi provocare, potrei ancora
farti una multa, non si cammina in strada con gli auricolari"
l'ammonì scherzosamente, adesso, sempre una ragazza comune,
sarebbe rimasta a bocca aperta dopo aver scoperto di essere in
compagnia di un giovane poliziotto, oppure gli avrebbe domandato il
motivo per il quale non glielo avesse detto prima, o magari avrebbe
obiettato o fatto qualsiasi altra cosa "vergognati! Dovresti stare
più attento alla strada, è il colmo che tu mi
abbia investito, uomo della legge!" ma difficilmente lo avrebbe preso
in giro, Harry rise divertito e questa volta fu lei a sentirsi
rinascere beandosi di quel suono così...positvo,
accogliente, caloroso.
Un quarto d'ora dopo erano di nuovo in macchina, Harry era stato
contattato dai suoi colleghi nonostante fosse il suo giorno libero,
Allie restò ad aspettarlo mentre lui riceveva ordini dai
suoi superiori "adesso?" gli domandò quando fu tornato "ti
accompagno a casa, il dovere chiama" "posso andarci anche da sola"
esclamò con un mezzo sorriso "non vorrei che qualcuno ti
investisse" disse lui ricominciando a prenderla in giro "tranquillo, un
giovane poliziotto mi salverà, io lo tratterò
male, passerò la giornata a litigare con lui, e alla fine
finirò per volerlo seguire" ecco, lo aveva detto, aveva
ammesso di non volersi separare da lui, maledetta boccaccia! "cosa?"
domandò Harry guardandola negli occhi "voglio venire con te"
Allie era riuscita a dirlo con tono fermo e determinato, ma dentro si
sentiva in alto mare "no, non puoi" spiegò lui rammaricato e
sorpreso allo stesso tempo "ok" concesse, apparentemente docile "dove
abiti?" le domandò lui desiderando davvero portarla con se
"in questa città" "questo restringe il campo devo dire"
Allie rise "ti do un indizio, è una via, ed è
asfaltata, credo proprio di aver visto dei veicoli percorrerla, e poi
ci sono delle palazzine disposte sui lati" spiegò piuttosto
divertita "vuoi farmi impazzire oggi eh?" "potrei farti girare in tondo
la città per sette volte, e far fare buio, prima di dirti il
nome della strada" lo sfidò, Harry non aspettava altro che
una scusa per continuare a stare con lei "perfetto, allora andiamo
direttamente in spiaggia" "in spiaggia?" "è quello il luogo
delle indagini" spiegò "grande!" esclamò lei,
esultando come una bambina.
" non porti la divisa?" "di solito si, ma oggi è la mia
giornata libera" camminavano affiancati sulla spiaggia, non c'era anima
viva oltre a loro due, probabilmente perchè la gente aveva
saputo che ultimamente le forze dell'ordine tenevano d'occhio quel
posto pensando che fosse teatro di scambi di sostanze stupefacenti,
Harry infatti era lì in veste di poliziotto, per
ispezionarla e trovare qualche prova che confermasse le supposizioni
sue e dei suoi colleghi; il sole picchiava forte pur essendo soltanto
l'inizio di giugno e Allie non potè fare a meno di stendersi
sulla sabbia e approfittare del momento di tranquillità
mentre lui svolgeva il proprio lavoro.
Quando era uscita per andare a correre quella mattina, tutto avrebbe
immaginato tranne che finire in spiaggia, e incontrare un ragazzo con
cui avere teneri battibecchi per tutta la mattina, con cui essere se
stessa nonostante non lo conoscesse affatto, ma era inutile negarlo,
Harry, i suoi occhi e il suo sorriso avevano uno strano
potere su di lei; ancora non riusciva a credere di essersi lasciata
prendere in braccio e portare in macchina senza aprire bocca, ancora
non riusciva a credere di aver voluto pranzare con lui, di solito i
ragazzi faticavano parecchio prima di riuscirla a convincere a fare
qualcosa, e il più delle volte si arrendevano al primo
ostacolo, dimostrandole di non tenerci affatto, e questo succedeva
perchè Allie non riusciva ad aprirsi tanto facilmente con la
gente, e invece Harry era riuscito ad abbattere i suoi muri in un modo
così naturale, che quasi le feceva paura; e poi non riusciva
nemmeno a credere di aver insistito per seguirlo in spiaggia, la
verità era che non si capacitava di come le risultasse
assurdamente spontaneo scherzare con lui, ridere e persino rispondergli
male, non era da lei comportarsi così con gli sconosciuti,
di solito mostrava soltanto il lato duro, quello che aveva
caratterizzato i suoi toni iniziali, quando era ancora a terra sul
ciglio della strada, poi, le erano bastati un paio di sorrisi di quella
portata e imbambolarsi in quegli occhi maledicendo se stessa, per
mettere a nudo la vera se, quella ragazza con tutti quei pregi e
difetti, con tutte quelle componenti contrarie del suo carattere che
affascinavano Harry.
Se fosse stata un'altra avrebbe perso l'intero a pomeriggio a
domandarsi come fosse possibile che le stesse accadendo ciò
che era in atto, ma quei pensieri occuparono la mente di Allie soltanto
per qualche minuto, aveva sempre creduto nella filosofia di vivere
l'attimo senza ragionarci troppo, la sua massima preferita era 'carpe
diem' e pur odiando il latino dal profondo, non poteva non riconoscere
il valore nascosto in quelle due parole, non le era mai piaciuto dare
ascolto al cervello, aveva sempre agito di impulso, odiava il
premeditato, e contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non era una
persona che ce l'aveva con il mondo, lei amava la vita, semplicemente
aveva imparato a sue spese a non fidarsi troppo della gente e voleva
che le persone si dimostrassero autentiche prima di permetterle di
stare al suo fianco, invece Harry si era catapultato nel suo mondo in
un battito di ciglia, non lo conosceva affatto, eppure qualcosa le
aveva inconsciamente fatto credere di potersi fidare, lui non le
avrebbe fatto del male, lo sentiva.
Si sdariò al sole chiudendo gli occhi e lasciandosi baciare
la pelle dai caldi raggi, non aveva nemmeno un bagnasciuga, ma non le
importava di sporcarsi con la sabbia, fece soltanto l'impossibile per
impedire ai capelli di impregnarsi legandoli in uno chignon alla buona
tenuto insieme grazie a un elastico che portava sempre al braccio, si
rilassò completamente e smise di pensare a tutto,
semplicemente perchè stava bene lì
dov'era in sua compagnia, e le bastava questo, le domande
avrebbero trovato risposta da sole; nel frattempo Harry perlustrava la
spiaggia e di tanto in tanto si voltava per guardarla, pensando ogni
volta quanto fosse bella, era entrata come una furia nella sua vita
quella mattina, e lei stessa era una furia, una forza della natura allo
stesso tempo distruttiva e rigenerante, e lui stava perdendo la testa
come non gli era mai capitato prima.
Stava cammiando sulla spiggia con lo sguardo rivolto a lei stesa sulla
sabbia e perfettamente immobile, in quel momento sembrava indifesa e
inerme, ma bastava starle accanto, parlarle o soltanto guardarla negli
occhi per un secondo per scorgerne un mondo riflesso all'interno e
desiderare di farvi parte, ma questo valeva soltanto per chi aveva
libero accesso al suo cuore, dipendeva tutto da lei, era lei a decidere
se farti vedere il mondo riflesso nei suoi occhi, e Harry lo vedeva
come se fosse tangibile; la stava ancora fissando desiderando
raggiungerla e stendersi al suo fianco, quando inciampò in
un sasso e finì a terra con la delicatezza di un sacco di
patate.
La ragazza avvertì il tonfo provocato dal corpo di Harry
precipitato nella sabbia, non aveva fatto tutto questo gran rumore, ma
lei lo aveva sentito, si rizzò a sedere e non appena lo vide
con il viso immerso nella sabbia, scoppiò a ridere come
diretta conseguenza, lui si accorse che il suono della sua risata
riempiva l'aria e si voltò a guardarla con il corpo
dolorante, era seduta sulla sabbia e rideva con la testa rivolta verso
il cielo "potresti anche darmi una mano" le gridò fingendosi
offeso "mi diverto di più così" rispose lei, non
accennando a smettere di ridere, Harry sbuffò rumorosamente
e poi si ritrovò a sorridere da solo scuotendo la testa e
pensando a quanto fosse enigmatica quella ragazza, si sentiva come se
la vita gli avesse posto dinanzi agli occhi un cruciverba e lui dovesse
risolverlo passo dopo passo per giungere alla chiave della sua
felicità. Stava provando a rimettersi in piedi da solo,
quando si sentì sorreggere per le braccia, quando fu in
piedi se la ritrovò giusto di fronte, Allie non aveva ancora
mollato il suo braccio "quindi hai un cuore anche tu?" le
domandò sfidandola "non sono un'insensibile" disse a bassa
voce "però ti diverti a ridere della gente che cade"
continuò, tentando di provocarla il più possibile
per capire fin dove quella ragazza riuscisse a tenergli testa e a non
perdere le staffe, lo intrigava in un modo assurdo e aveva voglia di
espolare tutto il suo mondo, voleva conoscere anche il suo lato
peggiore; Allie rise di tutta risposta, e lui notò che le
brillavano gli occhi scuri "non ci credo che non sei mai scoppiato a
ridere quando hai visto qualcuno cascare a terra di sana pianta" disse
continuando a ridere, Harry a quel punto la spinse con tutte le sue
forze e lei finì a terra perdendo l'equilibrio, a quel punto
fu lui a cominciare a ridere e a prenderla in giro, Allie lo vide
sbellicarsi dalle risate e gli chiese gentilmente di aiutarla a
rialzarsi, lui lo fece aspettandosi quello che sarebbe successo subito
dopo, era un classico, lui le avrebbe teso la mano e la ragazza
l'avrebbe trascinato giù, già si vedeva a terra e
pensava a un modo per fargliela pagare, e restò interdetto
quando non accadde nulla di ciò che aveva pensato.
Allie era di nuovo in piedi di fronte a lui, quando abbassò
lo sguardo e si accorse che le loro mani erano intrecciate, non si
erano lasciati quando lui l'aveva aiutata a rialzarsi, una scarica
elettrica gli attraversò tutto il corpo e si
sentì invadere dal calore che provocavano le loro dita a
contatto; Allie provava la stessa e identica sensazione, a entrambi era
assolutamente estranea; lei gli lasciò la mano non sapendo
come interpretare ciò che le stava accadendo e lo spinse di
nuovo a terra con l'intenzione di vendicarsi per ciò che lui
aveva fatto prima, Harry barcollò e finì di nuovo
con il viso nella sabbia, Allie era già pronta a prenderlo
in giro, quando lo sentì urlare e si chinò su di
lui immediatamente "che è successo?" domandò
allarmata, prendendogli il viso tra le mani e costringendolo a voltarsi
verso di lei, ma non appena lo ebbe di fronte, ebbe da sola la risposta
"o mio dio" disse mentre era ancora inginocchiata sulla sabbia e lo
guardava "fa male" si lamentò il ragazzo sforzandosi di
resistere al dolore; lei si liberò della camicia che
indossava restando in canottiera, si alzò per andarsi a
sedere sulla sabbia dietro di lui, gli prese la testa delicatamente e
la adagiò sulle proprie gambe, poi prese la camicia che si
era tolta e glie l'avvolse intorno alla testa stringendola forte e non
curandosi del fatto che si sarebbe macchiata e non l'avrebbe mai
più potuta riutilizzare, in quel momento era l'ultimo dei
suoi problemi.
" scusa, è stata colpa mia, se non ti avessi spinto..."
disse guardandolo negli occhi e tenendo stretta la camicia intorno alla
testa "non dire schiocchezze, non potevi sapere che ci fosse un vetro
proprio nel punto in cui sono caduto" la rassicurò lui "si
ma potevo farmi i fatti miei una volta tanto, e non spingerti" era
davvero dispiaciuta, e cocciuta, anche quando si trattava di prendersi
le colpe "anche io ti ho spinto a terra, sarebbe potuta succedere la
stessa cosa" continuò Harry, e lei sembrò
rilassarsi un pochino, i suoi occhi però
trasmettevano inquietudine e il ragazzo la fissò mentre lei
continuava a tenergli la camicia stretta intorno alla testa per
impedire al sangue provocato dal taglio del vetro di sgorgare, lo stava
curando con la dolcezza di una mamma, eppure era toccato a lui
consolarla come se fosse una bambina "ti fa tanto male?"
domandò senza cambiare posizione, Harry fece una smorfia e
lei capì la risposta, lo liberò della camicia e
si avvicinò di più al suo viso per controllare la
ferita, vide un taglio sul lato destro della fronte, e riavvolse la
camicia stringendola più forte per bloccare il sangue, lui
teneva gli occhi chiusi, e restarono così per qualche minuto.
" dovrebbe essersi fermato ora" disse, togliendogli di nuovo la camicia
dalla testa, Harry aprì gli occhi mentre lei si avvicinava
al suo viso, ci fu un momento, giusto un attimo, in cui tutti e due si
ritrovarono a specchiarsi negli occhi dell'altro, Allie si
paralizzò di fronte a quegli smeraldi screziati d'azzurro
che la portavano a desiderare cose proibite, e lui si sentì
mancare il respiro quando si accorse di avere la testa sulle sue gambe
e di esserle così vicino, durò un paio di secondi
al massimo, ma entrambi potevano giurare di non essersi mai sentiti
così prima di allora; Allie passò le proprie dita
sulla ferita sulla fronte del ragazzo, lui la lasciò fare e
giurò di sentirsi leggermente meglio a quel contatto,
sorrise "va meglio?" domandò lei dolcemente, Harry
annuì facendo incrociare di nuovo i loro sgaurdi e sentendo
di star perdendo sul serio la testa, oltre alla cognizione del tempo,
la ragazza si chinò nuovamente su di lui fino a poggiare le
labbra sulla sua fronte e a lasciarli un tenero bacio sulla ferita, che
gli infiammò il cuore "stamattina mi hai quasi uccisa e poi
mi hai salvata fermandoti in tempo e portandomi in ospedale" "e ora sei
tu che mi hai fatto cadere e poi mi ha accolto tra le tue braccia"
sussurrò lui, seguendo il filo dei suoi pensieri "credi che
tutto questo abbia un senso?" domandò lei non smettendo di
fissarlo "non lo so, può darsi" le rispose Harry piuttosto
confuso "e se dovevamo salvarci a vicenda?" Allie non era mai stata
più seria, eppure si rendeva conto di star dicendo delle
assurdità, il ragazzo pensò a quanto ritenesse
assolutamente vere le sue parole, lei una ragazza a prima vista
diffidente o addirittura acida, e poi un'esposione di dolcezza,
insicurezza, follia e vitalità; lui un giovane poliziotto
che fino ad allora non aveva mai capito cosa volesse dire innamorarsi,
e forse davvero, si stavano salvaldo a vicenda, in un senso molto
più lato rispetto a quello letterale, non si trattava di
fermarsi in tempo o curare una ferita, loro si stavano salvando da una
vita che non era come la sognavano, semplicemente guardandosi negli
occhi, stando insieme e imparando pian piano ad amarsi.
Arrivò il tramonto, e si avviarono verso la macchina, era
ora di rientrare in centrale per Harry, avrebbe dovuto trovare una
scusa credibile, oppure dire di non essere riuscito a trovare nulla di
sospetto sulla spiaggia dato che dal momento in cui era caduto per la
prima volta, non aveva più nemmeno provato a concentrarsi
sul lavoro, lo aveva completamente dimenticato, esisteva solo quella
ragazza conosciuta meno di ventiquattr'ore prima, esisteva soltanto lei
e lo scompiglio che aveva portato nel suo cuore, esisteva la sua risata
e il suo sorriso, il suo modo di essere fragile e forte
contemporaneamente, insicura e determinata, saggia e sciocca, impulsiva
e riflessiva, dolce e tagliente, leggera come una piuma e
più profonda dell'Atlantico, misteriosa e ingenua, donna e
bambina, lei, Allie. Aveva trascorso il resto del pomeriggio con la
testa sulle sue gambe, la ferita non gli faceva più male,
lei glie l'aveva sanata prima con la propria camicia avvolta intorno
alla testa, poi con il tocco leggero delle dita, alla fine con un
tenero bacio; avevano passato il tempo chiacchierando in quella
posizione, conoscendosi un pochino meglio, finendo per imbambolarsi
negli occhi dell'altra/o , ridendo e vivendo in funzione dei sorrisi
che si dedicavano; Allie non accennava a volersi spostare e lui stava
bene esattamente così come stava, aveva la scusa perfetta
per guardarla senza destare troppi sospetti...poi arrivò
l'ora di lasciare la spiaggia.
Raggiunsero l'auto e presero posto, non volevano andare via da
lì, stavano bene, per quanto strano e insolito potesse
sembrare a entrambi, ma non sarebbero potuti restare lì per
sempre; Harry spinse il piede sul pedale di accelerazione per mettere
in moto e l'auto partì "ti devo una camicia"
disse ormai rassegnato all'idea di doverla riportare a casa
"non mi devi nulla" lo corresse la ragazza mettendosi comoda mentre si
allontanavano lentamente dalla spiaggia; a un tratto la macchina si
inceppò e il motore si spense, Harry non sapeva cosa
aspettarsi, scese per capire cosa fosse successo e si accorse di avere
due gomme a terra "vieni a vedere!" esclamò, lei lo
raggiunse "un poliziotto che cammina con due gomme a terra, dovrei
fartela io adesso una multa!" lo prese in giro ridendo "ti conviene
correre" le suggerì lui "non posso, ricordi?" Harry a quel
punto la prese in braccio alla sprovvista e cominciò a
correre al posto suo, Allie rideva chiedendogli di metterla
giù, ma in realtà si ritrovò a
desiderare che lui non la lasciasse mai più, raggiunsero di
nuovo la spiaggia e il ragazzo finalmente si fermò "adesso
che facciamo?" domandò lei riferendosi all'auto "non lo so"
"prova ad avvisare i tuoi superiori" suggerì, pregando che
lui non lo facesse "ops. batteria scarica" si sentì
rispondere, quando alzò lo sguardo vide Harry spegnere
volutamente il telefono "non me la conti giusta" esclamò a
quel punto, sfoderando un sorriso "ho una scusa per stare con te" disse
lui, e Allie si sentì avvampare, lo aveva detto sul serio?
aveva sentito bene? desideravano davvero la stessa cosa?
" perchè vuoi stare con me?" ecco, quale ragazza avrebbe
fatto una domanda del genere? le altre si sarebbero sciolte con quella
frase così dolce e magari lo avrebbero baciato senza perdere
altro tempo, ma lei no, lei era diversa e rischiava di farlo diventare
matto "tu non lo vuoi?" le rispose con un'altra domanda, ma sapeva che
quello era soltanto un patetico tentativo di nascondere i suoi
sentimenti, e lei lo avrebbe capito all'istante "si, il mio cuore ha
fatto le capriole quando hai spento il cellulare 'scarico', voglio
restare, perchè con te sto bene" ammise tenendo gli occhi
bassi e evitando il suo sguardo...perchè, Harry si
chiese perchè riusciva a spiazzarlo ogni volta, lui si
aspettava un 'non provarci, rispondi prima alla mia domanda' o qualcosa
del genere, e invece Allie lo aveva battutto sul tempo, gli aveva detto
quello che lui avrebbe voluto dirle 'voglio restare, perchè
con te sto bene', quelle parole lo lasciarono piacevolmente sorpreso,
gli scalfirono il cuore. La prese per mano mentre si incamminavano
verso la riva senza dire una parola e senza guardarsi, bastava il
contatto tra le loro dita a spezzare l'imbarazzo e a farli sentire
completi come non lo erano mai stati; si fermarono a pochi passi dalla
riva e si sedettero sulla sabbia l'uno accanto all'altra, Allie
tirò fuori l' mp3 che aveva dimenticato di avere ancora in
tasca da quella mattina, e passò uno degli auricolari a
Harry, lui lo prese e si sintonizzarono sulla stessa canzone. Il
ragazzo tornò a stendersi poggiando la testa sulle sue
gambe, la guardò negli occhi mentre le prime note
risuonavano nelle loro orecchie, Allie sorrise spontaneamente, ma si
voltò, lasciandogli intuire di non riuscire a reggere il suo
sguardo per molto, era così intenso che aveva paura di
annergarci dentro, le faceva provare sensazioni a lei sconosciute,
nessun ragazzo l'aveva mia scombussolata a tal punto, in meno di una
giornata, lui invece sembrava che fosse stato fatto apposta per
scalfire il muro che si era costruita da sola negli anni, lui era
arrivato a conoscerla più di quanto facessero alcune persone
che Allie conosceva sin da bambina, non c'era nulla da fare o da
capire, Harry, i suoi occhi, il suo sorriso, la sua risata, lui, era
arrivato con un'energia pazzesca nel posto in cui tutti gli altri
ragazzi che avevano provato a uscire con lei e poi avevano rinunciato
considerandola una ragazza 'difficile', non erano mai riusciti ad
approdare, loro non le avevano fatto credere di potersi fidare, loro
non erano riusciti a vedere il mondo nei suoi occhi, forse Allie non
glielo aveva permesso, perchè nessuno aveva fatto breccia
nel suo cuore come Harry.
Impostò la riproduzione casuale e si susseguirono una decina
di canzoni l'una dopo l'altra, loro due le ascoltarono tutte
in silenzio, lui non distoglieva lo sguardo dal suo viso, stava
diventando buio ormai e Allie faceva il possibile per fissare il mare
di fronte a loro, ma a volte cedeva e si ritrovava paralizzata in
quegli occhi, e gli sorrideva sempre, iniziando ad avvertire qualcosa
muoversi all'altezza dello stomaco quando lui faceva lo stesso. Si
stava forse innamorando di un giovane poliziotto? Per quanto
incredibile potesse sembrarle, la risposta non poteva che essere
sì, accentata.
" It's not me, it's not you, there's a reason
I'm just trying read the signals I'm receivin
It's like stone on fire, can you feel it
I don't know about you, but girl I believe it
Words will be just words, till you bring them to life
I'll lift you up, I'll never stop
you know I'll take you to another world
I'll build you up, I'll never stop
you know I'll take you to another world
Everyday, in everywhere oh oh oh
I'll lift you pu, I'll never stop
you know I'll take you to another world
**
Baby let me find out your secret, let me in
just let me show you that I keep it
close to my heart jump in the deep end
let me in and let me show you what I'm meaning"
Harry desiderava ardentemente far parte di lei, non si sarebbe arreso
facilmente, l'avrebbe portata ogni giorno, in ogni modo, in un altro
mondo tutto loro.
" ...On the other side of the world, it doesn't matter
I'll be there in two, I'll be there in two, I'll be there in
two
I still feel it everytime, it's just something that you do
Now ask me why i want to
it's everything about you, you, you
everything that you do, do, do
from the way that we touch baby
to the way that you kiss on me
it's everything about you, you, you
the way you make it feel new, new, new
like everybody is just us two
and there's nothing I could point to
it's verything about you, you, you
everything about you, you, you
it's everything that you do, do, do
it's everything about you"
Perchè sì, era vero, lei lo faceva impazzire in
ogni cosa che era, in ogni cosa che faceva, pur conoscendola
così poco.
"... let's go crazy crazy crazy till we see the sun
I know we only met but let's pretend it's love
and never never never stop for anyone
tonight let's get some, and live while we're young
wanna live while we're young
tonight let's get some
and live while we're young
**
and girl, you and I
we're 'bout to make some memories tonight
I wanna live while we're young"
Si erano incontrati soltanto quella mattina,ma già potevano
dire che fosse amore,e volevano goderserla tutta quella serata,
esattamente come diceva la canzone
"... but baby you- oo-oo
got me moving too fast
cause I-II-II
know you wanna be bad
and gi-ii-irl
when you looking like that
( da da, da da da)
I can't hold back
Cause you, you got this spell on me
and I don't know what to believe
kiss you once, now I can't leave
Cause everything you do is magic
Yeah everything you do is maa-ah-ah-gic"
Sapevano di star avanzando troppo in fretta, ma quando si guardavano
negli occhi era come si scatenasse un incantesimo, e loro non sapevano
più trattenersi
"I've tried playing it cool
girl when I'm looking at you
I can never be brave
cause you make my heart race
shout me out of the sky
you're my krypnonite
you keep making me weak
yeah, frozen and can't breathe
Some things gotta get loud
cause if not, they just don't make you see
that I need you here with me now
cause you've got that one thing
So get out, get out, get out of my head
and fall into my arms instead
I don't , I don't , don't know what it is
But I need that one thing
anf you've got that one thing
**
So get out, get out, get out of my mind
and come on, come into my life
I don't , I don't , don't know
what it is
But I need that one thing
anf you've got that one thing"
Esci, esci dalla mia testa, e cadi tra la mie braccia! Non gli
importava di quello che stava succedendo, lei aveva ciò di
cui Harry aveva bisogno
"...I used to think that I was better alone
why did I ever wanna let you go
under the moonlight we stared at the sea
the words you whispered I will always believe
I want you to
rock me, rock me, rock me...yeah
I want you to
rock me, rock me, rock me...yeah
I want you to
hit the pedal heavy metal show me you care
I want you to
rock me, rock me, rock me...yeah
I used to think that I was
better alone"
Eh già, entrambi pensavano che sarebbero stati meglio da
soli, ma si sbagliavano alla grande, e ora erano lì a
fissare l'oceano sotto la luna, ci credevano.
"...I, I wanna save your
wanna save your heart tonight
he 'll only break ya
leave you torn apart oh
I can't be no superman
but for you I'll be superhuman
I, I wanna save you
save you, save you tonight
**
what you want, what you need
has been right here
**
I, I wanna save your
wanna save your heart tonight
he 'll only break ya
leave you torn apart oh
I can't be no superman
but for you I'll be superhuman
I, I wanna save you
save you, save you tonight"
E si stavano salvando il cuore a vicenda, perchè tutto
quello che avevano sempre cercato, era sotto i loro occhi, e i loro
cuori erano fuori pericolo, battevano forte, l'uno per l'altro.
Harry si alzò in piedi e le tese la mano, Allie non
capì subito le sue intenzioni, ma si alzò, erano
in piedi l'uno di fronte all'altra, partì l'ultima canzone.
"...so come on, come on
Harry le prese la mano
move a little closer now
costringendola ad avvicinarsi di
più
ain't no way of walking out
non le diede modo di scappare
come on, come on
voleva
che si facesse ancora più vicina
show me what you're all about
voleva che gli mostrasse
chi era
yeah I have been watching you
all night
Era stato a guardarla tutta
la sera
there's something in your eyes
e c'era qualcosa nei suoi
occhi
saying come on, come on and
dance with me baby
che gli faceva capire che voleva ballare
yeah the music is so loud
la musica negli auricolati rimabombava forte
I wanna be yours now
e Harry voleva essere soltanto suo
so come on, come on and dance with me baby
le strinse le mani e cominciarono a ballare
**
every step I take
e a ogni passo
I feel it more and more
lo sentiva sempre di più
she's calling out
era come se lei lo stesse
chiamando
she's a lucky girl
e si sentiva fortunata
My heart is racing
lui
aveva il cuore in corsa
she's turning around
Allie
si guardava intorno
I reach for her hand and I say
e lui tenendola per mano e guardandola
negli occhi, le disse cantando
yeah I have been watching you
all night
ei, sono stato
tutta la sera a guardarti,
there's something in your eyes
c'è
qualcosa nei tuoi occhi
saying come on, come on and
dance with me baby
che mi dice forza, forza
balla con me
yeah the music is so loud
la musica è fortissima
I wanna be yours now
e io voglio
essere tuo adesso
so come on, come on and dance
with me baby "
perciò forza,
forza, balla insieme a me
La musica teminò e Harry continuò a ballare con
lei sulla spiaggia cantandole il ritornello nell'orecchio,
Allie poteva giurare di non essersi mai sentita meglio di
come stava, esattamente così, con lui, di notte, in riva al
mare; ballarono muovendosi lentamente ancora per qualche minuto, senza
parlare, seguendo i passi dei loro cuori, avevano ascoltato insieme
tutte quelle canzoni e nell'ultima Harry l'aveva invitata a ballare, e
lei lo aveva fatto, lo stava facendo, si fidava di lui come se lo
conoscesse da sempre, e stava malettamente bene.
Quando smisero di ballare, lei si allontanò di poco e si
sfilò la canottiera e i jeans restando in biancheria intima,
corse verso il mare mentre lui la osservava ridendo "che intenzioni
hai?" le gridò con un sorriso stampato in faccia "non ti ha
mai detto nessuno che l'acqua di notte è calda?" rispose lei
di rimando voltandosi "e se spunta uno squalo?" domandò lui
"mi porti in salvo" esclamò, sicura che Harry lo avrebbe
fatto davvero "vieni?" lo pregò lei, e sorrise
istintivamente quando lo vide liberarsi dei vestiti e raggiungerla, il
ragazzo arrivò da lei correndo e le
poggiò le mani sulla vita sollevandola da terra e
prendendola in braccio, iniziò a cammianare in acqua
tenendola stretta e schizzandola, quando l'acqua fu abbastanza profonda
da arrivargli alla vita, la lanciò appena più in
là, mentre Allie lo malediva in tutte le lingue del mondo,
la raggiunse sott'acqua, lei lo spinse giù per vendicarsi,
ma Harry l'afferrò per le gambe impedendole di risalire a
galla, si spinsero sott'acqua, fin quando Allie, esausta non gli
circondò il collo con le braccia e risalirono in superficie
abbracciati, l'acqua era sul serio bollente, e accelerato il ritmo dei
loro battiti, ritornarono giù continuando a giocare in
acqua, poi Harry fece in modo che le gambe della ragazza si legassero
intono al suo bacino e la tenne stretta a sè per qualche
istante, mentre tutti e due rivolgevano lo sguardo alla luna e alle
stelle sopra di loro, Allie si teneva aggrappata con le mani al suo
petto nudo e lui le cingeva la schiena scoperta con le braccia.
Se qualcuno li avesse potuti vedere, si sarebbero ritrovato di fronte
un ragazzo e una ragazza che si schizzavano, si spingevano, giocavano
in acqua e finivano per restare abbracciati, avrebbe potuto notare che
non c'erano pensieri nelle loro teste e stavano soltato facendo
ciò che gli suggeriva il cuore, erano complici sia quando
litigavano, sia quando ridevano tenedosi stretti, e sentivano di poter
fare tutto, anche volare, insieme.
Nonostante l'acqua fosse calda, dopo un quarto d'ora cominciarono ad
avvertire la pelle d'oca e furono costretti a uscire, si incamminarono
verso la riva non smettendo di prendersi in giro e ridendo pensando per
un attimo alla macchina con le ruote a terra abbandonata
chissà dove, e a ciò che stava succedendo a loro
due, non se ne capacitavano ancora del tutto, ma non volevano fare
nulla per fermarlo; Harry le cinse le spalle con le braccia mentre i
loro piedi toccavano ormai la sabbia, arrivarono nel punto dove avevano
lasciato i loro vestiti e tra una risata e l'altra lei finì
per sdraiarsi sulla sabbia, Harry non ebbe dubbi, e cadde su
di lei, la guardò dritta negli occhi per qualche istante e
poi non perse altro tempo, poggiò le
proprie labbra su quelle di Allie, combaciavano in maniera perfetta, si
schiusero e cominciarono a muoversi lentamente, lui le teneva il viso
tra le mani, e la ragazza aveva portato le braccia tra i suoi ricci,
erano entrambi bagnati, ma non gli importava.
Fu un bacio lento e ardente di passione, lo desideravano entrambi, poi
Harry spostò le mani sui suoi fianchi e scese giù
accarezzendole le gambe nude, senza smettere di baciarla e bramando
sempre di più averla per tutta la notte, per tutta la vita
"è una follia" sussurrò lei, staccandosi di poco,
fissò le labbra del ragazzo e non capì
più nulla, voleva baciarlo ancora e ancora, si perse nei
suoi occhi e si sentì in paradiso, e si rese conto che la
vera follia sarebbe stata fermare tutto quello, la vera follia sarebbe
stata allontanare da lei un ragazzo che le aveva già rubato
il cuore "infatti, ho perso la testa per te" rispose lui riprendendo a
baciarla, Allie portò le mani sulla sua schiena nuda e
lasciò che lui le baciasse il collo, fissò le
stelle su di loro e gli chiese tacitamente di non far finire mai quella
notte "Harry" disse con un filo di voce, attirando la sua attenzione,
non proseguì la frase e si limitò a guardarlo
negli occhi "non sarà l'emozione di una notte, te lo
prometto" disse lui accarezzandole i capelli baganti, come se le avesse
letto nel pensiero, Allie gli credette, e un attimo dopo si
abbandonò definitivamente tra le sue braccia.
Trascorsero tutta la notte a fare l'amore sulla spiaggia, e la fioca
luce dell'alba li trovò ancora avvinghiati e felici; quando
Allie aprì gli occhi e se lo ritrovò accanto,
ebbe la certezza di amarlo, per davvero, lui le baciò la
mano potandosela alle labbra, poi il braccio, l'incavo del collo, fino
ad arrivare alle labbra, si scambiarono altri baci ardenti di passione
mentre le loro mani esploravano i loro corpi "è
assurdo tutto questo" sussurrò Harry tra un bacio e l'altro
"ma tremendamente bello" gli fece eco lei lasciandosi coccolare e
ricambiando ogni singolo bacio, ogni volta che le labbra di Harry
premevano sulle sue, si sentiva in paradiso "se qualcuno dovesse
chiedermi se è possibile innamorarsi senza via d'uscita in
un solo giorno, io gli risponderei che se lei è una ragazza
con gli occhi scuri e rassicuranti, il sorriso dolce, lo sguardo
ingenuo e sensuale; se lei è una con la risposta sempre
pronta, un tipo di ragazza che altri definirebbero 'difficile' o
'enigmatica', se lei si è costruita un'armatura di ferro per
impedire alla gente di farla soffrire e appare diffidente e sulle sue
all'inizio, e poi all'improvviso cambia atteggiamento e ti permette di
scoprire che esiste un mondo nei suoi occhi e tu desideri ardentemente
farne parte, se si diverte a prenderti in giro e a litigare con te, se
ti tiene testa, se ti spinge a terra e tu involontariamente cadi su un
vetro e ti fai male, e lei si sente in colpa e utilizza la sua camicia
per asciugare la ferita, se ti permette di tenere la testa sulle sue
gambe e ride e scherza con te, distogliendo lo sguardo ogni volta che
tu la fissi pensando a quanto sia assolutamente unica; e se balla con
te in riva al mare nel pieno della notte, se ti fa venir voglia di
buttarti in acqua tenendola tra le braccia, se continua a bisticciare,
scherzare, ridere e giocare anche sott'acqua, se si lascia abbracciare
forte, se ti bacia fino all'alba facendoti credere di non poter stare
meglio, se ti induce a pensare che non appena l'accompagnerai a casa ti
mancherà da morire e desidererai trascorrere tutta la vita
con lei, allora sei fregato.
Se pensi di non ruscire più a fare a meno di lei, se
è entrata come una furia nella tua vita sconvolgendola
tutta, se lei stesseaè una forza della natura che ti uccide
e ti salva nello stesso momento, se ti fa pensare di essere diventato
matto perchè sei sicuro di amarla conoscendola da
ventiquattr'ore..allora la risposta è semplice, ed
è si." fece una piccola pausa accorgendosi che a Allie
tremavano le gambe, forse non glielo aveva mai detto nessuno, e
continuava a lasciarlo spiazzato in ogni istante, Harry perdeva la
testa per lei ogni secondo di più, l'aveva detto lui stesso
che era un uragano con la leggerezza di un alito di vento, ma non si
aspettava di accarezzarle una guancia asciugandole una lacrima di
troppo che le stava rigando il viso, non si aspettava di doverle tenere
le mani per calmare i battiti del suo cuore, e invece stava facendo
tutto questo "Allie, in ventiquatt'ore mi hai rubato anche l'anima" le
disse infine, continuando a stringerle le mani e fissandola dritta
negli occhi, lei si sentì mancare il respiro, era bello
perchè Harry aveva mantenuto la promessa, le aveva detto che
non sarebbe stata soltanto una notte, ed era vero, era lì,
steso su di lei, le aveva asciugato lacrime di gioia che non versava da
troppo tempo, e le teneva le mani guardandola negli occhi; era il suo
turno, non le era mai piaciuto dire parole o frasi che avrebbe portato
via il vento, non aveva mai pronunciato quelle parole prima di allora,
ma sentiva che avevano preso forma nel cuore, e le erano arrivate sulla
punta della lingua, non poteva più fermarle, per una volta
aveva permesso a un ragazzo di leggerle dentro, dove non ci sono
lettere e parole, dove è necessario conoscere il linguaggio
particolare, quello del cuore, si fidava di lui ed era arrivato il
momento di farglielo sapere, raccolse tutto il coraggio che aveva e gli
strinse più forte le mani, si aspettava di dover sottoporsi
a uno sforzo sovraumano e invece accadde tutto nel modo più
naturale possibile "ti amo Harry" sussurrò con la voce roca
"voglio te" aggiunse un secondo dopo, non riuscendo a trattenersi,
aveva il cuore in corsa ma si sentiva completa, perchè non
c'era nulla di più vero di ciò che provava, di
ciò che provano tutti e due.
Lui riprese a baciarla con più foga di prima se possibile "ti amo
anch'io amore, e starò al tuo fianco fino a quando tu lo
vorrai" rispose Harry, le sue parole erano di una dolcezza disarmante,
e Allie si sciolse completamente "allora per sempre?"
ribattè, guardandolo e chiedendosi come fosse possibile che
si fosse innamorata in quella maniera, sentiva di amarlo
così intensamente che quasi ne era spaventata, ma
bastò che lui le prendesse il viso tra le mani mentre erano
ancora sdraiati l'uno sull'altra in spiaggia "sempre"
sussurrò, prima di avvicinarsi di nuovo e per combaciare di
nuovo le loro labbra in un bacio che racchiudeva tutto quello che si
erano detti e tutto ciò che provavano l'un per l'altro/a,
era uno di quei baci che non si scorda facilmente, esattamente come le
ultime ventiquatt'ore che avevano trascorso insieme, e tutte quelle che
aspettavano di essere vissute.
Dimenticarono il resto del mondo e restarono a baciarsi su quella
spiaggia, un ragazzo e una ragazza, finalmente felici. Avevano trovato
l'amore, l'avrebbero tenuto stretto, difeso con le unghie e
con i denti, perchè è ciò che di
più prezioso esiste al mondo, e gli apparteneva....forse non
è poi così infondata la storia sull'anima
gemella, ognuno di noi ne ha una, il sentiero per raggiungerla a volte
è un labirinto, lo so, ma per quanto possa essere intricato,
c'è sempre una via di uscita, tenetelo bene a mente.
CIAOOO a tutti!
Innanzi tutto mi scuso per la lunghezza di questa one-shot, mi rendo
conto di aver scritto troppo, perdonatemi :)
Spero che non vi siate annoiate a leggerla, e che vi sia piaciuta :DD
Non esitate a farmi sapere tutto ciò che vi passa per la
testa, sono stra-curiosa :3
Vado, un bacione, alla prossima! ♥♥♥
|