I
Depeche Mode sono riusciti a trascinarmi fuori da un letargo che dura
da un bel pò, per mettere insieme queste righe mentre
ascoltavo
la loro bellissima "Soothe
my Soul", canzone che fa parte del loro ultimo album.
Ovviamente è presente un Edward assolutamente OOC, ma del
resto
le volte che l'ho avuto tra le mani non sono mai riuscita a concepirlo
IC (cioè poco "sanguigno" per l'idea che ho dei vampiri...
eh eh
eh).
E dopo questa pessima
brevissima parentesi, proseguirò nel mio letargo.
Baci.
Laura
Sto venendo a prenderti
quando il sole tramonta
Sto venendo a prenderti
Quando non c'è
nessuno in giro
Verrò a casa tua
sfonderò la porta
Ragazza, sto tremando
Voglio di più
L'ora del
crepuscolo è quella che da sempre Edward preferisce.
Lo fa sentire sospeso tra
due mondi che abita indistintamente, perchè
l'eternità
è solo un susseguirsi di luce e buio nella sua esistenza.
C'è l'ultimo
chiarore che congeda la parte migliore di lui, quella che ancora finge
di essere il
giovane perbene che tutti ammirano e lodano.
Le prime propaggini scure
della notte che avanza inesorabile, invece, libereranno poco alla volta
l'anima nera che
si annida nella parte peggiore, quella di un mostro che nessuno mai
vorrebbe incontrare.
Edward è immobile, le braccia spalancate ed il viso
sollevato
verso quel cielo tinto di colori da cui si lascia bagnare,
perchè mescolano dentro di lui luce e buio, dando vita ad
emozioni così intense che potrebbe non sopravvivergli.
La natura intorno a lui lo osserva, studia attenta quella creatura che
non appartiene a nessuna delle sue specie animali, ma nemmeno a quella
delle creature che
hanno il suo stesso aspetto.
Tutto si ferma quando lui
arriva, perchè le prede sanno che quella è l'ora
in cui le belve feroci si risvegliano per
dare vita ad un gioco spietato che vedrà soccombere alcune
di
loro.
L'aria come la percepisce Edward, è un insieme di odori, di
vibrazioni, di colori che lo investono e che sconvolgono i
suoi sensi amplificati.
E' un'orgia di sensazioni a cui si lascia andare come se non avesse mai
certezza del domani, come se ogni crepuscolo fosse sempre l'ultimo a
cui abbandonarsi per poterne godere appieno.
Ma quello che sta vivendo ora, per la prima volta dopo anni, si
arricchisce di una nuova, soverchiante emozione.
E' un fremito che scorre sulla pelle, è un pensiero che si
eleva
sopra ad ogni altro, è una fiamma ardente che brucia
più della sete stessa.
Lei
è come sale su una ferita aperta, brucia fino a volersi
strappare la carne per non soffrire più.
Lei
è come balsamo sulla stessa ferita, lenisce fino a farla
guarire.
Edward grida sotto quel cielo che va scurendosi sempre di
più, i
pugni contratti e gli occhi chiusi, perchè vorrebbe non
essere
quella ferita.
Lei ancora
non sa di abitare nel cuore immobile di quella creatura leggendaria, ma
presto lo scoprirà.
Quando l'ultima luce del crepuscolo si sarà spenta, lui
andrà a prenderla.
Le tenebre lo accompagneranno lungo strade vuote e silenziose, sino a
raggiungere la casa che custodisce quel prezioso tesoro.
C'è una porta che è sempre stata chiusa per lui,
ma non stanotte.
La sua anima nera è emersa decisa come non mai a volere di
più.
Vuole
tutto.
Vuole Lei.
C'è
solo un modo per calmare la mia anima
C'è
solo un modo
I sogni di Isabella, quella notte, sono popolati da ombre scure che
danzano frenetiche intorno a lei.
Le
sussurrano compiaciute che Lui
sta finalmente arrivando.
"Chi
sta
arrivando?" chiede loro a gran voce, perchè non vuole
mostrare
la paura che fa battere più forte il suo cuore.
"Il
nostro Padrone", le rispondono con l'orgoglio di chi è
servitore
fedele di colui che ne ha fatto le proprie amate creature.
Visioni
peccaminose illuminano come lampi il denso buio in cui l'hanno
imprigionata.
Isabella
sente un fuoco liquido iniziare a scorrerle nelle vene, mentre le ombre
sembrano
volerla imprigionare in un cerchio sempre più stretto.
"Lui sta arrivando,
Lui sta
arrivando, Lui sta
arrivando"... i loro sussurri sono diventati una nenia insistente, un
martellare sordo tra le sue tempie.
Non
sa se succede nel sogno, o se è sveglia, perchè
tutto si
confonde davanti alla porta rossa che vorrebbe chiudere e aprire nello
stesso momento.
"Lui sta arrivando".
Non
sono più le ombre a sussurrarlo, ma è la sua
stessa voce, affannata e tremante.
L'anima
innocente di Isabella trema di paura e di desiderio nel sonno profondo
in cui è caduta, mentre le prime ombre iniziano a fluire
dense
nella sua stanza proprio come il loro Padrone gli ha ordinato di fare.
Lui sta percorrendo
strade vuote e silenziose per giungere finalmente da lei.
Sto venendo a prenderti
Ho bisogno di sentire la tua
pelle
Sto venendo a prenderti
Per fermare questo pianto
Sto prendendo il mio posto
al tuo fianco
E io non me ne vado
fino a quando non sono
soddisfatto
Edward è davanti alla porta rossa, il lasciapassare per una
dimensione che lo condurrà su sentieri pericolosi.
La mano che vi appoggia sopra è quella sinistra,
perchè
nel retaggio di sentimenti quasi dimenticati, sente che è la
scelta più giusta per assecondare l'emozione che prova
adesso.
Il legno si arrende alla sua spinta, accompagnando il suo ingresso con
un basso lamento, simile al pianto delle creature che accorrono
immediatamente da lui.
Sono state condannate a versare quelle lacrime di dolore che lui non
può
più piangere, nemmeno se lo desiderasse con tutte le sue
forze.
"Padrone abbiamo vegliato su di Lei
sino al tuo arrivo
come ci hai comandato. Come possiamo servirti ancora?"
Si agitano, ansiose di conoscere e soddisfare il suo volere.
"Proteggete questo luogo con la notte più scura"
E' un ordine che non ammette indugi, lo sanno le dense ombre che
scivolano fuori obbedienti, avvolgendo la casa in un buio che
apparirà tenebra
minacciosa a chiunque vi posi sopra lo sguardo.
Edward incede silenzioso sulla scala che lo condurrà da Lei, quasi sfiorando i
gradini con passi impazienti.
Mentre avanza, l'aria intorno a lui si accende di un
sentore che
si fa via via più intenso, sino a diventare un profumo
irresistibile.
Quando si ferma sulla soglia della camera, ogni fibra del suo essere si
tende verso la visione che gli appare come la più allettante
delle promesse.
Lei
è avvolta in un
groviglio di lenzuola stropicciate, le piccole mani aggrappate a quel
tessuto come se fosse la sua ultima ancora di salvezza.
Edward si avvicina e si siede accanto alla ragazza.
Silenzioso e cupo, sente di essere nell'unico posto dove
potrà
trovare sollievo da quelle ferite che lo tormentano da secoli.
Lei sta
bruciando solo per lui, la
pelle diafana scotta sotto il tocco gelido delle dita che sta facendo
scorrere
sul suo braccio, sino a sfiorare i lineamenti delicati del viso.
Se lui è il male, Lei
sarà la
sua cura.
C'è
solo un modo per calmare la mia anima
C'è solo un modo
E'
una figura minacciosa quella che irrompe nel sogno di
Isabella,
per richiamarla dal sonno profondo di cui è ancora preda.
Non vuole svegliarsi, intuisce che la realtà potrebbe essere
ancora più spaventosa di quella vissuta nella dimensione
onirica.
Però deve lottare contro la sua stessa ragione,
perchè sente il fuoco
nelle vene divampare più forte sotto il tocco di dita gelide
che ora le accarezzano la pelle.
"Ho paura di te".
Invoca la pietà di quell'essere che ancora si cela dietro
contorni
oscuri, che però la irretisce con seducenti promesse di
soddisfare ogni suo desiderio.
"Non ne hai motivo. Ho viaggiato nei secoli solo per giungere sino a
te, Isabella".
Il suo nome è musica su quella bocca, fa vibrare corde
profonde dentro di lei che non sapeva nemmeno di possedere.
"Chi sei?"
"Tutto ciò che vorrai".
Il fiato le si blocca in gola, mentre gli ultimi brandelli di sonno la
tengono ancora al riparo da colui che attende impaziente il suo
risveglio.
"E se volessi che tu fossi il nulla?"
"Troverei il modo di diventarlo"
Isabella sente una mano sfiorarle il viso, dalla fronte verso il mento,
in una carezza che sembra comandarle di sollevarsi a sedere ed aprire
gli occhi.
Non può che obbedire, perchè sente di dover
assecondare
il bisogno che prova di conoscere il reale aspetto del suo
interlocutore.
Le palpebre si sollevano lentamente, la vista si affina poco alla volta
e poi Lui
assume una connotazione precisa ed inaspettata.
Il cuore di Isabella batte impazzito mentre dalle tenebre emerge colui
che l'ha cercata così a lungo e che l'ha finalmente trovata.
In quello sguardo penetrante si agita l'oscurità delle ombre
di cui è
Padrone, e lei si scopre desiderosa di appartenere a quella tenebra
minacciosa.
Sto venendo a prenderti
il mio corpo ha fame
Sto venendo a prenderti
come un drogato
Non riesco a fermare
il mio desiderio
Non sto aspettando
pazientemente
Accanto ad
Isabella, per la prima volta, Edward avverte un desiderio che non
è solo implacabile sete e lussuria.
E' qualcosa di più ancestrale, pericolosamente vicino ad un
sentimento che sente di aver conosciuto in una vita che ha quasi
dimenticato del tutto.
Ora nella sua mente non ci sono più pensieri, ma solo
immagini di
loro congiunti in un modo completamente nuovo e diverso che lo fanno
tremare sin nel profondo della sua anima nera.
Lei
è l'assenzio che ha
disperatamente cercato nei secoli, l'oblio a cui abbandonarsi per
dimenticare di essere stato malato ed infetto.
Così permette a quegli occhi che lo scrutano attenti di
immergersi nei suoi, mostrandosi per quello che
è realmente, e non per quello che finge di essere.
I tratti eleganti e sensuali di quel viso immutato nel tempo rendono
ancora più cupo e feroce lo sguardo di colui che delle
tenebre
ne è Signore e Padrone.
I miseri mortali che lo hanno incontrato ne hanno avuto sempre un
legittimo terrore, Isabella invece non lo rifugge, ma anzi lo sostiene
seppure conscia che farlo la espone ad un pericolo ben più
grande della semplice morte.
Quello sguardo nero, da cui sembra prendere vita la notte stessa,
è infatti l'espressione di un desiderio che se appagato
potrebbe
regalarle un'eternità da trascorrere al suo fianco.
Carpire emozioni così intense sul viso trasparente di
Isabella,
ha il potere di infiammare il corpo e la mente di Edward, rendendogli
impossibile controllare il bisogno di colmare qualsiasi distanza tra di
loro.
Il tocco delle sue mani su quella carne morbida e calda, diventa quindi
un ghermire, uno stringere a sè ciò che si vuole
proteggere da ogni possibile minaccia o nemico.
E' il risveglio di istinti così primordiali che nessuna
volontà, nemmeno la più ferrea, può
avere il
potere di contrastare e reprimere.
Libri antichi quanto lui, raccontano di un Dio misericordioso che ha
promesso a tutte le creature presenti nell'universo di ricongiungersi
con quell'unica metà in grado di completarle perfettamente.
E se è vero che lui ha attraversato il tempo come Signore
delle Tenebre, Isabella
non può che essere quella stella nata
finalmente per brillare sovrana nella sua oscurità.
C'è solo un modo per calmare la mia
anima
C'è solo un modo
Le
labbra che si posano sulle sue, sono quelle che Isabella ha sognato per
molte notti senza sapere a chi appartenessero, intuendo però
che
sarebbero state le uniche in grado di risvegliare in lei un senso di
appartenenza così totale.
Mentre tra loro divampa una passione sempre più bruciante,
nei
recessi della sua mente fiorisce la certezza che in qualsiasi luogo o
tempo lei avesse vissuto, lui l'avrebbe comunque raggiunta per farla
sua eterna compagna.
"C'è
solo un modo..." lo sussurra Edward, ma lei ne è
già consapevole.
Isabella piega la testa di lato, esponendo la curva delicata del collo
alla vista di quello sguardo cupo e famelico.
"C'è solo un modo..." lo ripete anche lei, suggellando quel
destino che era già stato scritto per loro.
Il morso trafigge la tenera carne, il sangue scorre, il tempo smette di
esistere.
C'è
solo un modo per calmare la mia anima
C'è
solo un modo
Note
E' la una e un quarto
di notte mentre posto.
Posseggo
già il biglietto per andare a vedere i Depeche il 18 Luglio
a Milano.
Il Signore delle
Tenebre a cui mi sono ispirata è un mito per me davvero
immortale: è il Dracula di Bram Stoker.
Buonanotte.
Laura
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