Tharos- La conquista dell'immortalità

di Marty Andry
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Tharos bussò alla porta della sua modesta abitazione e gli aprì sua madre che stava impastando qualcosa. Si guardarono dritti negli occhi.
Lo sguardo nocciola della madre, innocente e rasserenante, aveva qualcosa di strano.
<< Mamma, >> le disse il ragazzo con un fil di voce << non ho fame. Vado a dormire. >> e si sistemò sull’amaca che si trovava in un angolo della stanza.
La madre lo guardò pensierosa, mentre si assopiva.
Quella notte Atena comparve in sogno alla donna, si vegliò di colpo e andò subito da Tharos. I due parlarono a lungo, raggiunti più tardi dal padre che rimase esterrefatto davanti alla missione che il figlio doveva portare a termine.
 
La mattina seguente, Antula fece visita a Tharos, dicendogli che lo avrebbe accompagnato sulla spiaggia al tramonto, quando Febo Apollo sarebbe venuto a prenderlo col suo carro dorato. E, naturalmente, si aggiunse anche la madre che non poteva vedere il suo secondogenito andar via come l’altro. Ma questo Tharos non lo sapeva. Non sapeva di avere un fratello, tra l’altro più grande di tre anni, prima o poi gliel’avrebbero detto. Promessa che si facevano da diciassette anni.
 
Antula guardava pensierosa il ragazzo, seduto a terra, cercando di costruire un cesto. Tharos si alzò, le si avvicinò e la strinse forte al petto, talmente forte da non farla respirare. Inaspettatamente, la baciò.
<< Non voglio che tu vada via… >>
<< Tornerò, te lo prometto. >>
 
Contemporaneamente guardarono il cielo, attraverso una finestra, che stava iniziando a colorarsi d’arancione e delle sue sfumature.
 
Seduti sulla sabbia, Tharos non smetteva di fissare la ragazza e la madre. Quest’ultima disse, con occhi sbarrati << Hai un fratello. >>
Quella frase, quelle tre parole, scossero il figlio e Antula.
<< Leukos. Si chiama Leukos. Ha tre anni più di te. Si trova a Cartagine. >>
Carthago delenda est.
La prima frase che venne in mente al giovane fu questa, Cartagine deve essere distrutta.
<< Tra due giorni tornerà…E avrai modo di conoscerlo. >>
<< Leukos…Ho un fratello…Com’è possibile?  Non ricordo di averlo mai visto… >>
<< Infatti…A quattro anni è andato via con mia sorella perché… Atene non era un posto sicuro. >>
Tharos non riusciva a formulare una frase sensata.
Proprio in quel momento, un vento impetuoso li investì, facendo finire la sabbia nei loro occhi: Apollo era arrivato.
Il dio gli fece cenno di salire sul suo carro e, silenziosamente, salutò Antula e la madre, promettendo di ritornare il più presto possibile.




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