L'Ultima Cena

di LesFleurDuMal
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Apre il sipario di velluto rosso, pesante.. intriso del sangue di mille vergini violate la cui virtù è ormai eternamente perduta... Apre il sipario sulla triste commedia, sugli spalti vuoti di un pubblico assente, ed entra, avanzando tatralmente il tristo attore.

Recita il suo soliloquio che rivela quel poco che esiste di certo al mondo, e scardina ogni più inscalfibile verità dell'uomo... estremo trasporto in quella sua voce profonda e bella, rovinata dalla maschera che indossa, per non mostrarsi a un pubblico che non c'è... anch'egli schiavo delle consuetudini per metterle al rogo

Non scrivo per voi che leggete
questa mia manciata di parole che non hanno capo ne tantomeno coda,
non scrivo per voi che non vedete,
e non vedendo vi garantite un tragico inizio e una comica fine

ma per coloro che non leggeranno,
e come il teatrante continua a recitare le sue parole, che sia stanco,
assonnato, sveglio,
ubriaco, affamato,
ateo, credente, padre,
figlio, amante o sposo... continuerò a scrivere per chi mai leggerà


E sarò la falena che agogna la luna, la sirena che brama la terra, il sole che solca le notti, il mare che allaga il firmamento, Sarò l'albero della conoscienza del bene e del male e L'Ultima cena.
Sarò la musica ad un banchetto di sordi,
Sarò un filosofo che ricerca
menzogna

Sarò l'innovazione obsoleta, portando anticonformismo con le consuetudini. Sarò Inutile e Sarò sempre.





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