SEASON FOUR
4X1 -- THERE’S
NO HOME FOR YOU HERE
Drin drin drin
“ Veronica, chi parla” disse la neo-detective con
la voce ancora un po’ assonnata
“ Ehm, Mars Investigazioni?” chiese la voce
dall’ altra parte del filo, che sentendo la voce di una donna
tra l’ altro giovane dubitò di aver digitato il
numero giusto
“ Sì, cosa posso fare per lei?”Veronica
assunse un tono più professionale
“ Ho bisogno del suo aiuto” disse l’
uomo, ancora insicuro sul fidarsi o meno di quella giovane voce
Soltanto dopo aver riagganciato Veronica si rese conto di non trovarsi
nella sua camera, e che la sagoma di un ragazzo giaceva accanto a
lei… “certo che è davvero
dolce” pensò la ragazza ricordandosi
improvvisamente dove si trovava e cosa era successo la sera precedente.
“ Dove stai andando?” chiese il ragazzo non del
tutto sveglio
“Lavoro” rispose lei, baciandogli amichevolmente la
fronte, iniziando poi a vestirsi
Piz rimase lì a guardarla.
Non credeva ancora che la sua relazione con Veronica fosse riuscita a
sopravvivere dopo tutti quei mesi di distanza. Non era stato facile,
soprattutto per lui, che si sentiva tradito da quella ragazza: lui
aveva rifiutato il magnifico lavoro di New York per poter stare tutta
l’ estate accanto a lei. Aveva cercato di farglielo capire in
tutti i modi che voleva stare con lei, rafforzare quella relazione
troppo giovane per affrontare quei mesi di lontananza. Ma d'altronde
non poteva chiedere a Veronica di rinunciare a una così
importante opportunità … ah la sua Veronica
… ancora gli sembrava un sogno poterla riabbracciare,
stringere forte a sé …
“Mi sei mancata da morire “ le disse infine, lei
gli rispose con un sorriso, solo allora il ragazzo si rese conto che
forse era meglio chiudere il becco, ed evitare altre figure da
femminuccia sdolcinata.
Quando l’ uomo entrò Veronica era seduta a quella
che un tempo era la scrivania di Keith Mars, immersa in
chissà quali pensieri …
Stupito l’ uomo come la ragazza di trovarsi di fronte ad una
persona non del tutto sconosciuta …
“Sono contento che tu abbia deciso di non cambiare nulla del
tuo aspetto …” disse l’ uomo
“Beh lei è stato abbastanza convincente
…” rispose Veronica ancora attonita. L’
uomo che le stava di fronte, lei già lo conosceva: era il
dr. Tom Griffith, uno dei più rinomati chirurghi plastici
della città.
“ perché si trovava qui?”
“perché l’ aveva contattata?”
“aveva ancora a che fare con i Fitzpatrick?”
Mille domande affollavano la mente della giovane detective, ora avrebbe
iniziato a dare loro una risposta.
“Come mai mi ha contattata dr. Griffith?” chiese
Veronica senza troppi preamboli
“Si tratta di mia figlia Hannah, è
scomparsa” disse l’ uomo, che dal tono della voce
sembrava molto preoccupato.
“Questa mattina ho ricevuto una chiamata dalla scuola, mi
hanno detto che questa notte Hannah non è
rientrata …” continuò l’ uomo
Veronica si alzò, prese un bicchiere d’ acqua e lo
diede all’ uomo.
“Non ha pensato che sua figlia possa solo aver dormito fuori,
magari a casa di qualche sua amica o amico…”
Veronica non riuscì a terminare la frase
“Lei crede che dopo la ‘faccenda’
Fitzpatrick io lasci a mia figlia la possibilità di muoversi
in piena libertà …” l’ uomo
la interruppe
“Hannah era scortata giorno e notte da un uomo di mia
fiducia. Questa mattina dopo aver ricevuto la telefonata della scuola
ho cercato di contattare Roger, l’ uomo di cui ti parlavo, ma
inutilmente. L’ uomo non risponde. Ti prego aiutami, sono
certo che mia figlia si trova in pericolo. Se la trovano i
Fitzpatrick sono sicuro che le faranno del male.”
Terminò l’ uomo evidentemente sconvolto.
Veronica accettò il caso e prese tutte le informazioni di
cui aveva bisogno.
“Da dove iniziare le ricerche di Hannah?” si stava
chiedendo Veronica in mensa, quando qualcuno le chiuse gli occhi con le
mani
“indovina chi sono?!” disse una voce roca,
volutamente mascherata.
“un bambino di 5 anni” rispose Veronica in modo
ironico e si girò di colpo
“Wallace, sei tornato” gridò la ragazza
mentre abbracciava il suo migliore amico
“Da qualche giorno, ma sono stato da mia madre. Sai, volevo
lasciare il campo libero ai piccioncini” rispose Wallace.
“Non essere sciocco. Lo sai che non sono quel
‘genere’ di ragazza” ribatté
la ragazza con un sorriso
Vedendo le carte sul tavolo in cui si trovava l’ amica,
Wallace sorrise leggermente e disse: “Sempre al lavoro
Veronica Mars”
Prese in mano le foto che si trovavano sopra il tavolino, e riconobbe
subito la ragazza nella foto. Era una studentessa del liceo,
l’ aveva vista qualche volta nei corridoi con le sue amiche:
di certo non era una ragazza che passava inosservata, prima di tutto
per la sua bellezza poi per la sua relazione con Logan Echolls. A quel
pensiero Wallace guardò Veronica sospettoso, aveva paura che
la sua amica potesse ricadere nelle braccia di quello 09 che tanto
l’ aveva fatta soffrire e così spezzare il cuore
del suo compagno di stanza. Veronica intuendo i pensieri del suo amico
fece un lungo sospiro e iniziò a raccontare …
“San Francisco dopotutto è una stupenda
città” si disse Veronica mentre percorreva la
highway 1.
Infatti, aveva deciso di iniziare le sue ricerche dal college della
ragazza: il Mills college di San Francisco.
La prima cosa da fare era chiedere alla compagna di stanza: Molly Joyce
*.
“certo che con un cognome del genere si ha la strada spianata
nel mondo della letteratura” pensava Veronica mentre bussava
alla porta della stanza.
Veronica rimase scioccata nel vedere la ragazza che le aveva aperto la
porta. “la giornata delle sorprese” disse tra
sé e sé la giovane detective.
“Veronica, che sorpresa vederti. Credevo che frequentassi la
Hearst…” disse la ragazza
Veronica non rispose, ancora perplessa da quell’ incontro.
“cosa ci faceva Molly Fitzpatrick a San Francisco?”
“perché si faceva chiamare Joyce?”
Molly intuendo le mille domande che affollavano la mente di quella
vecchia conoscente:
“Mi ero stancata della vita di Neptune, soprattutto di vivere
con i miei zii. Anche dopo la scoperta che loro non avevano nulla a che
fare con la morte di Felix, ho deciso di cambiare vita e soprattutto
città. Così mi sono iscritta ad un college di San
Francisco e ho adottato il cognome di mia madre”
“beh dopotutto questa città dovrebbe esserci
abituata ai malviventi” pensò Veronica, che non
aveva ancora detto una parola
“allora Veronica cosa ti porta a San Francisco? Non mi dire
che sei passata anche tu dall’ altra sponda?”
chiese la ragazza, con l’ evidente intento di smorzare la
tensione.
“riordiniamo un po’ le idee” stava
pensando Veronica mentre beveva una tazza di caffé da
Perry’s e un cameriere di nome Brian le faceva l’
occhiolino “che fortuna Veronica, gli etero sono merce rara
da queste parti”
“ecco cosa sono riuscita a scoprire dalla visita alla mia
ex-compagna di liceo: -certo che Hannah sa con chi divide la
stanza, inizialmente era un po’ preoccupata ma
presto siamo diventate buone amiche, d'altronde Hannah è una
persona fantastica … non usciva molto e che io sappia non
frequentava nessuno, sai è ancora innamorata di quello 09 di
Logan Echolls … parlava sempre di lui …
l’ unico contatto che Hannah aveva con il mondo esterno,
oltre la sottoscritta, era il suo computer, passava ore e ore davanti
lo schermo, penso che chattasse con qualcuno …- diciamo che
queste sono tutte le informazioni che ho raccolto, oltre al computer di
Hannah. Non si arrabbierà se le salverò la vita
…”
“Ciao Mac, ho bisogno del tuo aiuto. Dove sei?”
chiese Veronica
“Ciao Veronica. Mi continuo a chiedere come facevi prima di
conoscermi? Sono nella mia stanza, Parker è appena uscita,
puoi passare se vuoi, non penso che tornerà prima di un paio
d’ ore, o almeno spero. Se sento parlare ancora una volta di
Logan Echolls giuro che vomito.”
“Facile è innamorarsi di lui quanto difficile
è dimenticarlo” pensava Veronica tra sé
e sé … infondo Veronica non se la sentiva di
biasimare Parker per il fatto che non volesse più avere
niente a che fare con lei, soffriva ma questa storia stava diventando
pesante.
“Presto entra, non abbiamo tempo da perdere. Mi ha appena
chiamata, sta tornando. Dimmi cosa devo fare.” Mac parlava
così veloce che Veronica faticava a starle dietro.
“Chi sta arrivando? Vuoi darti una calmata”
“Sbrigati”
“Devi riuscire a recuperare tutte le informazioni da questo
computer, e-mail, posta, foto … passo domani. Ciao”
E proprio mentre Mac le chiudeva la porta in faccia …
“Scusa mi fai passare. Devo entrare. Sai questa è
la MIA stanza, o vuoi prenderti anche questo?” il tono di
Parker non era dei più amichevoli
“Senti Parker io e te dobbiamo parla …”
Veronica non riuscì a finire la frase che la sua ex-amica di
college le aveva chiuso la porta in faccia.
“Ciao tesoro, com’ è andata la
giornata?” le chiese lo sceriffo Mars appena rientrata a casa
“Giornata standard: mi ha svegliato un cocainomane
avvertendomi della scomparsa di sua figlia, che tra l’ altro
è l’ ex di Logan ancora follemente innamorata di
lui, ho sorseggiato un caffé a San Francisco e mi sono fatta
sbattere la porta in faccia da una ex di Logan ancora follemente
innamorata di lui”
“questo significa che hai risolto il caso” chiese
il padre interessato
“NO, questo significa che Logan ha molte ex ragazze ancora
innamorate di lui” rispose la figlia con un’ aria
non troppo serena.
“Papà forse mi puoi aiutare con il caso. Come
faccio a rintracciare una guardia del corpo di nome Roger
Moore?”chiese Veronica con fiducia, poi diede un bacio allo
sceriffo e si chiuse in camera. “non c’
è niente di meglio che un morbido letto e della buona musica
per schiarirsi un po’ le idee” pensò tra
se la ragazza.
Il giorno dopo il Keith svegliò la figlia con una fumante
tazza di caffé ed un giornale.
“Leggi tesoro, e poi non dirmi che non esaudisco ogni tuo
desiderio” disse il padre, e nel tono della sua voce si
leggeva un mix di fierezza e sarcasmo.
Dopo aver stropicciato per circa 10 secondi gli occhi Veronica prese in
mano il giornale ed iniziò a leggere: “
È stato ritrovato questa notte un uomo privo
di memoria, il suo nome è Roger Moore come si
legge dai documenti che l’ uomo portava con sé.
L’ uomo è ora ricoverato al Saint Francis Memorial
Hospital di San Francisco”
“È proprio una bella strada la highway 1,
però non posso di certo percorrerla tutti i
giorni…” pensava Veronica mentre guidava verso
Cisco.
All’ entrata dell’ ospedale chiese informazioni
circa Roger Moore, spacciandosi per una sua cugina. L’
infermiera l’ accompagnò alla stanza 21, quando
l’ infermiera aprì la porta e annunciò
al povero paziente la visita di sua cugina l’ uomo rimase
alquanto sorpreso e la giovane detective non poté fare a
meno di notarlo.
Anche oggi Brian ci stava provando con lei, dopo averle versato del
caffé lasciò un bigliettino sopra il tavolo
“28 Barbary Lane, attico”**
“certo che era proprio un bel tipo quel Brian”
pensò Veronica
Ancora una volta cercò di fare il resoconto delle
informazioni accumulate da Perry’s.
“sono riuscita a far confessare la verità
all’ uomo: -mi sono affezionato a quella ragazza,
è così dolce e carina e mi dispiaceva
ciò che le faceva il padre: non la faceva mai uscire, non la
lasciava parlare con nessuno in privato, .. una sera l’ ho
sentita piangere e mi si spezzava il cuore, povera Hannah, …
si è vero, l’ ho lasciata andare, .. suo padre mi
ammazza se scopre una cosa del genere, … soprattutto non
avrò più un lavoro- certo che la ragazza piace
proprio a tutti …”stava pensando Veronica quando
il cellulare le iniziò a squillare
“Veronica sono Mac, ho finito. Quando hai intenzione di
passare? Sai mi devo inventare una scusa per far uscire
Parker..” le disse Mac con un filo di voce
“Fra due ore sono da te …” Veronica
riagganciò, pagò il conto da Perry’s ,
mentre Brian le faceva l’ occhiolino da dietro il bancone e
si mise alla guida della sua macchina.
Toc ..toc…toc
“Dovresti cambiare il tuo modo di bussare Veronica.
È irritante.!”disse Mac aprendo la porta quasi
senza guardare l’ amica. Sapeva benissimo che solo lei
bussava in quel modo: la particolarità sta nella
semplicità.
“Ciao Mac. Cosa hai scoperto? Perché il tuo
sguardo è così … nero?”
chiese Veronica
“Ti avevo chiesto che non volevo assolutamente sentir parlare
di Logan Echolls per almeno 10 anni…”
“Veramente avevi detto per un anno… cosa hai
scoperto Mac?”
“Il proprietario di questo computer aveva una relazione
epistolare con Logan, molti file non sono riuscita a recuperarli
ma…” Mac fu interrotta da Veronica:
“Mac, la proprietaria del computer è Hannah
Griffith …”
“La strafica figlia del chirurgo plastico
…”
“Sicuramente sono delle vecchie mail che i due si
scam….”
“No Veronica, i file che sono riuscita ad aprire sono
abbastanza recenti”
Veronica rimase notevolmente colpita dalle parole della sua amica, ma
dopo qualche minuto di esitazione si voltò per andarsene, ma
“Parker da quanto tempo sei lì?” chiese
Mac alla sua compagna di stanza evidentemente scossa
“Da quanto tempo andava avanti la storia tra Logan e questa
ragazza?” chiese Parker tra i singhiozzi
Veronica intanto aveva lasciato la stanza diretta al Neptune Grand,
piena di domande che le frullavano in testa.
“da quanto tempo andava avanti quella relazione
clandestina?”
“Logan l’ aveva mai amata, o era stata un semplice
ripiego dopo Lilly e dopo Hannah?”
Aveva bisogno di risposte ma soprattutto la certezza che la ragazza
stesse bene.
“State chiamando Logan Echolls e questo è il
messaggio ispiratore di oggi: -NON PECCANO AFFATTO, CHI PECCA PER AMORE
***-” Veronica alzò gli occhi al cielo e
interruppe la conversazione prima del segnale acustico.
Quasi piombò nella stanza appena Dick aprì la
porta.
Corse in camera di Logan.
Vuota.
“Dov’ è il tuo amico, Dick?”
chiese agguerrita Veronica
“Vorrei saperlo anch’ io dolcezza. Non è
che voi due forse ….” Dick stava certamente
alludendo ad un ritorno di fiamma. Comunque Veronica non ebbe dubbi
sulla sincerità del cretino che le stava di fronte e la
chiamava dolcezza. Logan non era così stupido da dire al suo
amico dalla lingua lunga dove nascondesse la ragazza. Ma Veronica
capì subito dove poteva essere: Motel Camelot
Il telefono iniziò a squillare…
Davanti al Motel, in macchina Veronica ebbe un attimo di
esitazione…
È stato proprio qui che Logan l’ aveva baciata la
prima volta, “è qui che tutto ha avuto
origine” pensò la ragazza.
Ancora una volta il telefono iniziò a squillare e ancora una
volta Veronica non rispose e continuò a ricordare quel
giorno di due anni fa…
“tutto bene?” le aveva chiesto dopo essere uscita
dalla stanza, dove aveva interrogato l’ uomo che l’
aveva ‘quasi-rapita’. E lei gli rispose con un
bacio, un semplice bacio che la fece impazzire e impaurire Mentre lei
si stava allontanando da quel ragazzo , all’ apparenza
più stupito di lei da quel gesto… lui
le fermò e ricambiò quel semplice bacio con uno
più …
“Basta Veronica, non devi più pensare a lui,
ricordati ciò che ha fatto” Veronica cercava di
pulire la mente da quei pensieri, ma il cuore le batteva troppo forte e
un senso di solitudine e vuoto la invase. Da tempo si erano lasciati e
anche non molto amichevolmente e lei si era rifatta una storia con una
persona dolce e carina, che le dava tutto ciò che Logan non
era mai riuscito a darle: sicurezza. Ma allora perché non
riusciva togliersi quello 09 dalla testa?
Scese dall’ auto e bussò alla stanza 9 del Motel
Camelot.
Nessuna risposta.
La donna che le aveva risposto al telefono, alla quale Veronica aveva
detto di essere la sorella della ragazza bionda che alloggiava
lì da due notti, le aveva assicurato che i ragazzi non erano
mai usciti dalla camera, quindi Veronica bussò ancora una
volta:
“Servizio in camera” disse la detective sicura che
Logan avrebbe riconosciuto la sua voce. Poi ti pare che un posto del
genere abbia il servizio in camera … mai dire mai Logan
sarebbe capace di tutto per sorprendere una ragazza.
Aprì la porta sfoggiando il suo sorriso migliore.
“Veronica Mars… che sorpresa. Sono forse ricercato
dall’ FBI?” chiese il ragazzo con il solito modo di
fare strafottente
“Oppure attacchi ancora i tuoi giocattoli sotto la mia auto
per vedere dove vado?”
“Mi dispiace Logan ma non sto cercando te, sono sicura che il
tuo ego riuscirà ha superare questo shock”
Logan aprì la porta e seduta sul letto trovò la
bella figlia del dr Griffith.
Veronica tornò a casa distrutta sia da quella lunga giornata
sia da Logan …si chiedeva cosa fosse giusto fare: dire al
dr. Griffith cosa aveva scoperto oppure no e poi cosa fare con
Piz…
Ancora una volta il telefono squillò e ancora una volta
Veronica non rispose, ma tolse la suoneria ed entrò in casa.
Suo padre era seduto sul divano e stava guardando la televisione con
particolare interesse. Le fece segno di sedere e ascoltare …
“Questa sera è stato ritrovato al Neptune Grand il
corpo di Richard Casablancas, l’ uomo era ricercato per frode
fiscale ai danni di numerosi uomini di affari
…”intanto scorrevano le immagini del padre in
divisa da sceriffo che cercava di allontanare i giornalisti …
NOTE:
* Joyce, James: famoso poeta e scrittore irlandese.
**Brian è uno dei personaggi di Armistead Moupin:
“tales of the city” : abita al 28 di Barbary Lane e
lavora come cameriere da Perry’s. I racconti sono ambientati
in una San Francisco di fine anni settanta e inizio anni ottanta. Dal
primo libro “tales of the city 1”
è stato tratto in America un telefilm nel 1993,
così nel 1998 dal secondo libro (tales of the city 2) e nel
2001 dal terzo (tales of the city 3). In italiano i titoli sono:
“Racconti di San Francisco”, “Nuovi
racconti si San Francisco”, “Ritorno a San
Francisco”.
*** Oscar Wilde
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