E FARE LE COSE SEMPLICI NO?
“Buongiorno!”
“Buonissimo questo giorno se comincia così” disse James
Potter, Caposcuola e Capitano della squadra di Quiddicht
di Grifondoro, baciando
dolcemente una ragazza dalla capigliatura rossa.
Lily Evans sorrise mentre ancora le sue labbra erano appoggiate a quelle del suo
ragazzo.
Per chiunque fosse passato per la Sala Comune in quel
momento avrebbe visto un ragazzo dai capelli corvini spettinati che stringeva a
sé con un solo braccio una dolce fanciulla che, per
esperienza dello stesso ragazzo, era meglio non far arrabbiare altrimenti la
dolce fanciulla sarebbe diventata un originalissimo mix tra un drago e la
professoressa McGrannit.
I ragazzini del primo anno passavano indifferenti alle
effusioni dei due, mentre alcuni degli
altri anni non si erano ancora abituati alla situazione.
Ebbene sì, al settimo anno dei Malandrini e della Evans, o meglio agli sgoccioli di questo anno, il
giovane Potter finalmente è riuscito a conquistarla.
E’ riuscito a conquistarla, dal punto di
vista degli altri, secondo James è sta lei a conquistarlo, sempre e in
ogni momento.
“Dormito bene?!?” chiese la
ragazza.
“Sì, anche se ho fatto un po’ fatica ad
addormentarmi”
“E perché mai?”
“Ma si, ero un po’ preoccupato, ma
tranquilla mi sono riposato e sono fresco come una rosa!” rispose
precipitosamente James sorridendo a 32 denti.
A quella scena la ragazza si staccò dall’abbraccio e inarcando il sopracciglio destro lo guardò
torva:
“E cosa mai dovrebbe preoccupare
James Potter?”
“Ma
si….sai anche tu che gli esami sono vicini…”
“Tu che ti preoccupi per gli esami?” e rise sarcasticamente,
poi si avvicinò al suo orecchio sussurrandogli: “Avanti Potter, che ti
preoccupa? Dillo alla tua Lil!”
Tattica Persuadi-James: missione
compiuta.
Era conosciuto che James non sapesse resisterle, dopo un
atto del genere era matematico che lui le cadesse ai piedi.
Sbuffando James rispose:
“Va bene, non riuscivo a creare un
nuovo schema per la partita di Quiddicht. Sai sulla
difesa dei pali siamo un po’ debolucci quindi dovrei
potenziarla senza togliere troppo all’attacco…”
“Okei, okei
Potter. Io vado a colazione, se vuoi ancora esporre i tuoi problemi di
formazione fallo con Sirius che ne capisce un po’ di più della sottoscritta.” e dopo un bacio fulmineo si
diresse nella Sala Grande per fare colazione.
Tattica Allontana-la-furia-investigatrice-di-Lily:
missione compiuta.
James stava veramente cedendo ascoltando il
suo sussurro prima, ma non poteva veramente confessare a Lily cosa lo
tormentava da svariati giorni. Assolutamente non poteva.
E dopo un secondo di festeggiamento
dentro la sua testa per essere riuscito nel suo intento seguì la sua fidanzata.
Alla fine delle lezioni della giornata James chiamò Lily
prima che tornasse alla Torre di Grifondoro:
“Ehi! Lily!”
“Dimmi”
“Ehm, prima della Cena ci possiamo vedere in Guferia?”
“Ma perché proprio lì?”
“Eddai, fidati” e dopo averla
baciata per impedire la sua risposta se ne andò di
corsa agli allenamenti lasciando Lily confusa.
“Ehi, ma tu non ti alleni James?” chiese il battitore della
squadra.
“No Nicolas, oggi voglio vedervi giocare per vedere se c’è
qualcosa da migliorare”
“Potter? Fai davvero sul serio?” chiese
il portiere.
“Ehm io sono il Capitano e ora giocate su, non abbiamo tutto
il tempo del mondo!”
Sedendosi in tribuna James non osservò neanche i suoi
giocatori, certo li guardava e ogni tanto dava dei consigli a destra e a manca,
ma la sua testa era altrove, esattamente in Guferia.
Lily intanto si sedette sul cornicione della Guferia attendendo James e sperando che si sbrigasse visto che il suo stomaco implorava la cena.
Non appena sentì dei passi rivolse a James un’occhiata
truce, ma lui la abbracciò da dietro appoggiando la sua testa sulla spalla.
“Non è fantastico il tramonto visto da qui?”
Lily lo guardò seria e scrutò i suoi occhi marroni incantati
ad osservare il cielo. James Potter era serio, non stava
scherzando.
“Certo,ma non fare così, mi
preoccupi. E’ successo qualcosa che non so ancora?”
“Nulla Lily.” e si girò verso di
lei “Solo che tra poco non torneremo più in questo posto e…”
“Ops scusatemi!” un primino di Tassorosso era entrato
con una busta tra le mani ed era avvampato vedendoli stretti in quel modo.
Lily si voltò e il suo spirito da brava Caposcuola prevalse;
si alzò e impedì al ragazzino di andarsene e gli disse che poteva benissimo
inviare la sua lettera visto che se ne stavano giusto
andando a cena.
Mentre scendevano le scale Lily
spezzò lo strano silenzio che si era creato:
“Che è successo? Il gatto ti ha
mangiato la lingua?”
“Eh, scusa?” chiese il ragazzo spaesato.
“Oddio, se solo non avessi tanta fame
ti bloccherei in un’aula e non ti farei più uscire finché non mi dici cosa è
successo. Ma sono a digiuno da troppo.”
“Sei ore per te sono troppo tempo?!?”
disse sarcastico James.
“Per l’esattezza sono tre ore e mezza. Ho fatto merenda, ma
non si discute Potter, sono sempre troppo per me.” scatenando l’ilarità del giovane.
“Andiamo a sfamarti allora” e ridendo la
prese in braccio portandola verso la Sala Grande.
“Ora sì che va meglio, sei ancora capace a ridere. Stavi
diventando troppo serio” gli sussurrò.
“Ah si?” e la mise per terra “La metti così?” e cominciò a
rincorrerla facendole il solletico.
Dopo la cena la ragazza trascinò
Potter in un’aula vuota.
“Perché?” le chiese James.
“Pensi che io mi sia dimenticata di prima? Mi sottovaluti
Potter”
“E cosa dovrei dirti? Che sei un’incredibile mangiona?” disse accennando un sorriso
sghembo.
“James.” disse seria la ragazza
“Lily.”
“Eddai, non è adesso che devi fare
lo scemo. Dimmi cosa ti preoccupa.”
Sbuffando, il grifondoro disse:
“Ti riferisci ancora a quello? Nicolas deve allenarsi meglio
sull’indirizzare i Bolidi, visto che la sua mira
scarseggia un po’ e ciò è di vitale importanza per la prossima partita…”
Lily gli mise una mano sulla bocca:
“Quand’è che smetterai di cercare scuse? Guarda che neanche
stamattina ci sono cascata, ma non ho voluto
opprimerti troppo. Una giornata senza battutine, scherzi e senza il tuo sorriso è troppo, però.”
Come al solito Lily aveva la
situazione in pugno.
James si morsicò le labbra dall’agitazione.
“Guarda che ho numerosissime armi dalla mia parte per farti
parlare, signor Potter” scherzò la rossa e cominciò a baciarlo sul collo.
Era arrivata al primo bottone della sua camicia, quando venne bloccata dal ragazzo stesso.
“Basta Lily” e dopo un lungo sospiro riprese “Tu sei meravigliosa. Lo sai e te l’ho
ripetuto un milione di volte. Lo dimostra anche questa tua preoccupazione per
me.”
“James? Ma…”
“Lasciami finire. Io vorrei costruirmi un
futuro, non sei all’oscuro della mia volontà di diventare Auror. Ora, sai anche che questo lavoro non dà
assicurazioni, soprattutto coi tempi che corrono
oggi.” e man mano il tono si faceva sempre più serio.
Lily si stava preoccupando e intuendo dove volesse arrivare
con quel discorso, non poté impedire a una lacrima di
rigarle la guancia.
James se ne accorse e asciugandola
con il pollice:
“Cosa c’è Lil?”
“Mi stai lasciando Potter?” disse tra i tremori la ragazza.
Potter la guardò stranito e scendendo dal banco dove si era
seduto la abbracciò e accarezzandole i capelli:
“Stupida! Ti sto chiedendo se volevi
sposarmi.”
Lily alzò lo sguardo su di lui sbalordita.
“Ed era per questo che non sei
riuscito a prendere sonno ieri sera?” chiese riprendendo il suo tono
sprezzante.
“Eh, veramente non proprio questo” cominciò James rivolgendo
lo sguardo alla lavagna dell’aula “a dire il vero non sapevo proprio come
dirtelo Lil, volevo chiedertelo nel migliore dei
modi. Avevo pensato di nasconderti l’anello in un dolce, ma pensando alla tua
gola verso questi ho pensato che lo avresti ingoiato in un sol boccone, quindi
ho optato per la dichiarazione davanti a un tramonto,
non avevo previsto ovviamente l’intrusione di un primino,
avevo scelto apposta l’ora di cena…”
“No, fermati un attimo. Tu hai già preso l’anello?”
chiese sconcertata.
“Certo, è qui nella tasca” affermò “ma è andato tutto
storto. La mia dichiarazione ti è sembrata più un discorso
per rompere la relazione…” affermò amaramente James.
“E chiedermelo normalmente? Con la
solita procedura? Tu che ti inginocchi e dici ‘Lily
Evans, vuoi sposarmi?’ e poi alzarti e baciarmi dopo il mio Sì?” disse
sorridendo Lily.
“Eh, sarebbe stato troppo comune. Tu ti meriti qualcosa di
più originale!...ma scusa, hai detto che vuoi
sposarmi???”
“Stupido Potter!” e lo baciò con passione.
James si buttò sul suo letto con un mega
sorriso stampato in faccia.
“Evvai! Finalmente non dovremo più
sentire James triste o che si gira e si rigira nel letto perché non dorme!!!” esultò Sirius saltandogli al collo.
“Ma se quando dormi non ti svegliano neanche i fuochi
d’artificio!” sottolineò Remus
“Ma davvero eri preoccupato James?”
chiese ingenuamente Peter.
“Peter….lasciamo perdere…” disse
rassegnato Sirius “Ora però dicci cosa ti assillava!”
“Eh, promettetemi però che non ridete!” disse Potter.
“Giuriamo Solennemente!” recitarono in coro i tre.
“Cercavo di trovare il modo più originale e romantico per
chiedere a Lily se voleva sposarmi. Lo stavo facendo in Guferia
con un tramonto da favola, ma un ragazzino ci ha interrotti…”
“Ahhahahaa, scusami amico ma devo
dirtelo, sei sfigato!” disse Sirius rotolandosi dalle
risate per tutta la camera.
“Avevi promesso di non ridere! Malandrino che non sei altro!” e stava per rincorrere l’amico, ma fu fermato da
Peter:
“Ehi James, ma che ti ha risposto?”
“Chiedilo a Lily Evans, che prossimamente sarà in Potter!” e
ridendo si lanciò nell’inseguimento di Sirius lasciando a Remus il compito di
spiegare a Peter che Lily aveva accettato di
sposarlo.
Un bacione
e Buone Feste a tutti da Evelin