Love is truly blind cap 11
Ok, a camuffarmi facevo veramente pena, pensai mentre la terza guardia
cadeva a terra, uccisa dal Reiko, seguita poi da tutte le altre.
Insomma, non era possibile che mi avessero beccato subito!
- Slegami cazzo! -
Oh. Mi ero dimenticata di lui... Anche se praticamente era il motivo per cui avevo sopportato tutta quella trafila...
Con un kunai forzai il primo lucchetto, aprendolo a viva forza per via
della ruggine che lo ricopriva e osservai con una smorfia le
piaghe formatesi sul polso di Hidan e che, molto probabilmente,
avrei visto anche sull'altra mano.
- Dovevi proprio agitarti, eh? - chiesi in tono perentorio, mentre lui sorrideva nella sua tipica maniera.
- Cosa vuoi, bastarda? Sei preoccupata, forse? - chiese facendo il finto innocente.
Aprii la bocca per rispondere, ma sentii delle voci dal corridoio farsi
sempre più vicine - Matsu, Koori... Fate attenzione, per
piacere... -
Mi bloccai con il secondo lucchetto in mano e feci cadere il kunai per
la sorpresa, guadagnandomi una bella occhiataccia da parte di Hidan.
No, erano nomi comuni, non erano loro. Non potevano essere loro.
- Datti una mossa, cazzona! -
Mi riscossi dalla mia trance e ripresi a forzare il lucchetto - Che
cazzo hai?! - mi chiese Hidan tirandosi in piedi e cominciando a
stiracchiarsi.
- N-niente - mi rimisi il cappuccio dell'uniforme delle guardie - Dobbiamo andare -
- Fermi dove siete! -
- Ah! Vediamo adesso come siete bravi, cazzoni! - urlò Hidan
prima di afferrare una delle spade delle guardie e caricare verso i tre.
- HIDAN FERMO! - urlai, mettendomi a corrergli dietro a mia volta -NO! -
Accaddero varie cose nell'arco di pochi secondi.
I tre mi guardarono, attirati dal mio urlo, proprio mentre, per via
della mia folle corsa, il cappuccio scivolava via dalla mia testa e
scopriva l'occhio del Reiko.
Urlai di dolore e mi accasciai a terra, tenendomi una mano sopra l'occhio destro che aveva preso a sanguinare copiosamente.
Non riuscivo più a ragionare, il dolore alla testa era
semplicemente troppo e ben presto mi ritrovai stesa a terra,
impossibilitata a muovermi.
Non aveva senso!
Stando a quello che avevo letto nell'ala proibita della biblioteca di
Taki, questi sintomi si dovevano manifestare solamente se avessi
attaccato... Un...Membro... Del mio... Clan.
Sgranai gli occhi, non badando alle fitte di dolore che l'azione mi
procurava e, chiudendo l'occhio destro, osservai i tre ragazzi che
stavano combattendo contro Hidan.
Erano indubbiamente fratelli.
I MIEI fratelli.
Mi aggrappai alle sbarre di una cella vicina e, con sforzo immane,
riuscii a rimettermi in piedi, più o meno, cominciando ad
arrancare verso i quattro che combattevano.
Mossi qualche passo prima di ricadere malamente a terra.
Il Reiko non era un Kekkei Genkai che poteva essere usato senza dover pagare un prezzo, dopotutto.
Nel mio caso non dipendeva dal chakra, ma attingeva proprio dalla mia
energia vitale, quindi dopo un po' conveniva smettere di utilizzarlo se
non volevo lasciarci le penne.
Ecco perchè andavo in giro con l'occhio cucito e bendato. Era
una doppia assicurazione, per quelli che mi stavano attorno e per me.
Questa missione era un caso particolare però: ero praticamente
impossibilitata ad usare armi e l'occhio dello shikaku mi serviva per
vedere, dato che avevano avuto la bella idea di costruire la prigione
sotto terra.
Mi rialzai di nuovo, sopprimendo a viva forza i giramenti di testa che
non avevano altro obbiettivo se non quello di farmi cadere.
Realizzai un tantino troppo tardi che forse, ma forse, non era una buona idea avvicinarsi così tanto, conciata com'ero.
In particolare quando mi trovai di fronte mia sorella con una strana lancia, pronta per colpirmi.
Chiusi gli occhi e mi preparai al dolore.
Stranamente non successe nulla.
- Cazzo Haiiro, che cosa ti prende per Jashin?! -
Diedi una sbirciatina e constatai con sommo stupore che era Hidan che
mi aveva salvato la vita e, allo stesso tempo, aveva bloccato anche i
miei fratelli che si guardavano stralunati.
- Tu... - cominciò Matsu - C-come è possibile? -
- Ha...Haiiro?! - esclamò Shira, mentre Koori si limitava a guardarmi con gli occhi sgranati.
Hidan poveretto era quello che doveva capirci di meno di tutta quella
storia - Oi, bastarda, che cazzo sta succedendo?! - disse, togliendosi
la lancia dal fianco e girando la testa verso di me.
Cercai di farmi avanti ma non appena mollai la presa sulle sbarre di
ferro caddi di nuovo, venendo presa per puro miracolo da Hidan, che si
mise il mio braccio in spalla e passò il suo sulle mie spalle.
Mamma mia, che gentilezza.
- Quindi adesso sei un'Akatsuki... - mormorò Koori - Non era
abbastanza quello che avevi fatto, sorellina? - chiese con un tono
pieno di veleno.
- Sarò vostra sorella di sangue, ma ho tagliato tutti i legami
che avevo con Taki dopo quel giorno. E adesso se non vi dispiace -
tossii nel palmo della mia mano e la ritrassi sporca di sangue - Dovrei
portare il mio amico, qui, lontano da gente come voi... -
Portai una mano alla borsa dei kunai e ne estrassi delle piccole sfere che buttai a terra.
Fumo invase il corridoio e cominciammo a muoverci verso l'uscita.
Miracolosamente andò bene e in poco tempo ci ritrovammo nella foresta, lontano dal villaggio delle cascate.
- Cosa è successo là dentro? -
sapevo che, prima o poi, quella domanda sarebbe arrivata - Niente... -
Si fermò e, dato che praticamente ci stavamo portando a vicenda, fui costretta a fermarmi pure io.
Mi guardò negli occhi ( avevo rimesso la benda, quindi ero a
posto sotto quell'aspetto, il mal di testa martellante non se ne era
ancora andato ) e, con tono serio, troppo serio per uno come lui,
ripetè la domanda - Che cosa è successo là dentro -
Sospirai, abbassando lo sguardo - Spero che tu sappia che te lo sto
dicendo perchè sei una delle poche persone che considero mie
amiche... -
Lui non disse niente, si limitò a rafforzare la presa che aveva
sulla mia spalla in una qualche sorta di... Err... Gesto confortante...
- Ok, chi sei e che cosa hai fatto al vero Hidan? -
Mi guardò male - Ok. OK! -
Ricominciai a camminare - Tu sai solamente che vengo da Taki, no? -
- Sì, cazzona - rispose, cominciando ad assecondare i miei movimenti, mentre zoppicavamo lungo il sentiero
- Allora devo proprio cominciare dall'inizio... Almeno finchè non arriviamo alla caverna... Poi possiamo riposare... -
- Vaffanculo, smettila di girarci attorno! -
- Erano i miei fratelli - dissi rapidissima
- Nani?! *-
- Erano i miei fratelli, quelli che probabilmente ti hanno torturato... Erano i miei fratelli... -feci una pausa - Mi dispiace -
Rimase zitto per qualche secondo - Non è colpa tua, bastarda -
Inciampò in un sasso e lo presi al volo, per quanto mi fosse
possibile prendere uno più grande e pesante di me al volo,
quindi poco.
Una volta ritornati in piedi ricominciai il mio orrendo racconto -
Avevo sette anni quando gli anziani del villaggio hanno deciso di
sterminare tutti i portatori dello Shikaku. Mia madre mi ha salvato la
vita, pagando con la sua... E' in quell'occasione che la guardia mi ha
lasciato questo regalino - Dissi passandomi una mano sulla cicatrice
che avevo sulla gola - Sono fuggita poi e sono ritornata al villaggio
solo un anno dopo, per uccidere tutti gli anziani. Uccisi proprio dal
Kekkei Genkai che volevano debellare - risi - Mi ricordo ancora tutto. -
Ancora Hidan non disse niente e lo presi come un incoraggiamento ad andare avanti.
- Comunque, non potevo di certo rimanere lì e scappai di
nuovo... Non avevo nessuna idea che i miei fratelli fossero
sopravvissuti al massacro... - feci una pausa - Almeno fin'ora... -
- Sfigata fino alla fine, eh bastarda? - fece Hidan con uno strano sorrisetto, tirandomi ancora più vicino a lui.
- Potresti dirlo... - dissi, cercando di sorridere.
Venne più come una smorfia, o una colica, a seconda.
- Jashin... Mi fai quasi pena cazzona... - guardò un attimo la
strada davanti a noi - Uh... Dov'è che stiamo andando, cogliona?
-
- In una caverna della gilda -
Alla sua faccia a punto innterrogativo dovetti proseguire - Ti ho detto che me ne ero andata dal villaggio, no? -
Lui annuì e io, prontamente, continuai - Be' non ho fatto molta
strada... Quasi subito mi hanno trovato degli altri uomini... Facevano
parte di una gilda di assassini e mi hanno preso con loro per otto
anni. E' lì che ho imparato la maggior parte delle mie
tecniche... Ma adesso ti prego, cambiamo argomento, non voglio
deprimere anche te con questa storia così allegra... -
- Eh, ci vuole molto di più, bastarda, per farmi deprimere -
Arrivammo alla caverna in questione poco prima del tramonto.
Era un luogo di ritrovo comune per gli assassini che spesso venivano
assoldati o per proteggere un signorotto locale o per uccidere un
signorotto locale.
Dal canto mio ero stata mandata in più missioni per uccidere che
non per scortare la gente... Dopotutto non potevano non sfruttare la
mia " abilità "
Ed era anche per quello che, dopo gli otto anni passati con loro, era
un miracolo se mi reggevo ancora in piedi, rendendo ancora più
facili le cose ai bastardi che mi avevano rapito e tenuto la bellezza
di tre anni in prigione per giustiziarmi.
Ancora non avevo capito se volevano uccidermi perchè avevo ucciso gli anziani o perchè facevo parte della gilda
- Ah, finalmente! Questa ferita mi sta rompendo seriamente le palle...
- procedette a togliersi la cappa, dandomi una bella vista di una
ferita parecchio profonda proprio sotto il suo pettorale sinistro.
Ouch.
Mi avvicinai e mi piegai per arrivare a livello occhi con il taglio e
notai, con mia somma allegria, che non si era ancora rimarginata
semplicemente perchè la punta della lancia si era spaccata ed
era ancora dentro.
Fantastico... Chi è che vuole passare la serata a cercare di estrarre del metallo da Hidan?
- Almeno fammi il favore di rimanere fermo! -
- Visto che lo chiedi così gentilmente... Sto cazzo! -
urlò mentre inarcava la schiena e mi faceva abilmente rotolare a
terra.
- Se la metti così significa guerra... ! -
Mi misi a cavalcioni sopra di lui e, dopo avergli bloccato le braccia
ai fianchi con le mie gambe, ripresi a cercare di togliergli la punta
di lancia al petto.
- Oh Jashin! Mi stai facendo male! -
- Non ti piaceva mica il dolore?! - urlai di rimando, riuscendo ad
afferrare il pezzo di metallo e a tirarlo fuori - Ha! - feci
vittoriosa, tenendo la punta insanguinata fra le dita, prima di
realizzare che cosa stavo facendo e lanciarla dall'altra parte della
caverna.
- C'à qualcosa di stranamente eccitante nell'averti sopra di me mentre tieni una lancia insanguinata -
Il mio cervello ebbe un momento di spegnimento.
Che cazzo?
Mi ripresi un minimo quando sentii una mano sul collo che mi tirava verso di lui.
- C-Cosa stai facendo!? - balbettai, guadagnandomi una sua occhiata che significava solamente " Secondo te? "
- Una cosa che, cazzo, avrei voluto fare da quella sera... -
Il secondo dopo mi stava baciando.
Sinceramente, credevo che il mio occhio sarebbe uscito permanentemente di sede per come lo stavo sgranando.
Dopo qualche secondo di incertezza, cominciai a rispondere, piuttosto
timidamente. Dopotutto non è che avessi fatto molta pratica.
Anzi, diciamo pure che, essendo quello il mio secondo bacio, non avevo mai fatto pratica.
Riacquistai la percezione dei miei dintorni solamente quando la mia
schiena fece contatto a dir poco dolorosamente con il duro pavimento
della caverna e lanciai un urlo strozzato quando la mia povera spalla
fece contatto a sua volta con un masso che sporgeva dal terreno.
La mia sfiga non aveva limiti.
Ne approfittai per rompere il bacio e tirarmi in piedi, tenendomi la spalla dolorante.
Hidan mi guardò con sguardo piuttosto eloquente - Allora? Che cazzo hai? -
- Perchè? - chiesi con voce tremante
- Come, " Perchè " cazzona? -
- Perchè l'hai fatto! - risposi io, parecchio confusa, stringendo i pugni.
- Perchè mi andava cogliona! -
Spalancai ulteriormente l'occhio visibile e boccheggiai un paiio di volte, senza emettere alcun suono - Quindi per te... Tu... -
Mi arresi sull'opzione del parlare e optai per tirargli uno schiaffo
Credo che mi feci più male io, alla fine, ma a giudicare dal suo sguardo stupito doveva essere bastato.
Andai a passo pesante in una caverna adiacente, dove la gilda teneva i
vestiti per poter uscire in borghese e presi un kimono nero con un obi
rosso.
Scomodo, ma se volevo passare inosservata avrei dovuto farci i conti.
Mi vestii velocemente e uscii a passo di marcia dalla caverna.
Era un bastardo, non c'erano altre spiegazioni... E io che pensavo che... Baka, baka, BAKA!
Tirai un pugno ad un albero, prima di realizzare che era la stessa mano
collegata alla spalla che mi avevano quasi rotto - MERDA!! -
Non ci potevo credere... E poi perchè cazzo mi importava?!
Continuai a camminare, senza nemmeno sapere dove stavo andando, finchè non arrivai sulla riva di un piccolo laghetto.
Era pieno di lucciole... Bellissimo.
Ne osservai una mentre svolazzava sopra lo specchio d'acqua, per poi perdersi nel riflesso latteo della luna sull'acqua.
Ci immersi una mano. Era abbastanza calda...
Mi tolsi i sandali e entrai fino alle caviglie, cominciando a camminare verso il centro.
Sospirai... Possibile che per lui fosse solo un gioco?
" Perchè mi andava cogliona! "
Guardai l'acqua, dove spiccava il mio riflesso, prima che vinisse increspato da una goccia di pioggia.
Peccato che non ci fossero nuvole... ed eccone una seconda...
Mi portai una mano al volto e notai con stupore che, effettivamente,
non erano gocce di pioggia, ma lacrime quelle che continuavano a
increspare lo specchio d'acqua.
Oh santo Jashin... Mi dovevo seriamente preoccupare... Chi è che non si accorge che piange?
Ma la pressione emotiva di quella giornata era stata semplicemente troppa...
Cosa pretendete? Che una, dopo essere stata quasi accoppata dai fratelli e essersi sentita dire dal ragazzo che ama ch-
....
........
................
Sgranai gli occhi.
CHE CAZZO?!!!!!!!!! NONONONONONONO, SEMPLICEMENTE IMPOSSIBILE!!
- BASTARDA, DOVE CAZZO SEI FINITA!? -
Hidan, che tempismo di merda ragazzo, lasciatelo dire.
Feci del mio meglio per asciugarmi le lacrime e feci finta di niente.
Ben presto sentii il tipico rumore di qualcuno che cammina nell'acqua e
mi girai, trovandomi faccia a faccia con un Hidan la cui faccia aveva
sicuramente visto giorni migliori, data l'impronta di un bel color
vinaccia della mia mano.
- Oddio... Mi dispiace... - mormorai abbassando lo sguardo
- Hn.... Credi sul serio che mi faccia male? Conoscendoti ti sei fatta
più male tu di me... - disse prima di prendere rapidissimo la
mano che avevo usato per tirargli lo schiaffo che, al pari della sua
faccia, mostrava uno stupendo rosso.
E cazzo se faceva male!
- Midispiacebastarda -
- Eh!? -
Mi guardò male - Mi. Dispiace. Bastarda -
- Oh... - sospirai prima di passare la mano sana sulla zona che avevo
centrato con lo schiaffo - Anche a me... Sono stata stupida -
- E te ne sei accorta solo adesso? - mi guardò negli occhi e la sua espressione si fece pensierosa - Hai l'occhio rosso -
- Tu sai che quell'occhio deve essere rosso, vero? -
- Sembra che tu abbia pianto, cazzona... Intendevo dire quello... Idiota -
- Perchè devi diventare così attento tutto d'un tratto?!
- mi girai, cercando di nascondere la faccia nelle maniche a dir poco
gigantesche del kimono ma venni bloccata
- Guarda che puo non sembrare, ma sono fottutamente più
intelligente di quello che non di pensi - mi girò a viva forza,
avviluppandomi in una stretta poderosa e appoggiando la testa sulla mia
spalla
- Spalla lussata! Spalla lussata! - spostò la testa sull'altra spalla e dovetti soffocare una risata alla sua espressione
- Sai, Hidan, puoi anche evitare di abbracciarmi, so che non ti piace -
- Tch... -
Strinse la presa -Ti abbraccerei anche io se solo riuscissi a... Muovere le braccia! - mi dimenai per enfatizzare la cosa
Dopo qualche minuto passato così, si decise a lasciarmi andare e
mi abbassò la benda su tutti e due gli occhi - Che diavolo...? -
- Stai... Stai zitta per un minuto cazzo... - lo sentii armeggiare con qualcosa di metallico.
Alla sensazione di freddo sul collo rabbrividii.
- Fatto -
Mi tolsi la benda dall'occhio sinistro e lo guardai confusa, prima di notare il peso al collo che prima non c'era.
- Che bella! L'hai fatta tu? - chiesi rigirandomi tra le mani il pendente in una qualche sorta di minerale.
Non era molto diversa dal rosario di Hidan, era sempre un triangolo
inscritto in una circonferenza, ma al triangolo principale ne era
collegato un altro, più piccolo e nel verso opposto.
- Visto che ti è piaciuta così tanto, che ne dici di ringraziarmi con un bacetto, bastarda? -
Incurvai le labbra in un sorrisetto compiaciuto e mi alzai sulle punte,
dandogli un bacio a fior di labbra - Ti chiedo solo di non
giocare con me... - dissi in un sussurro prima di cominciare a correre
verso la caverna.
Il ragazzo rimase un minuto imbambolato, prima di dire all'aria - Non ero mai stato così serio -
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* Arriva un pomodoro e lo schiva * Saaaaalve ragazziiiiii!
* Schiva un peperone * VIsto che alla fine, dopo essermi fatta aspettare per giorni, ho aggiornato?
* Schiva un cavolo * Ma che è? Mi state buttando l'orto?!
Gomenasai! Mi dispiace!!!!!
* Nani: cosa
cercherò di aggiornare presto adesso, d'altra parte, ora sono in vacanza!!
Ciauuuuuu!
Alice_
Haiiro nel laghetto:
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