Lei lo osserva.

di NaChair
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Lei lo guarda. Lo guarderebbe per ore intere in realtà: le piace osservarlo, osservare i suoi gesti, le sue espressioni, le particolarità del suo volto, i suoi occhi. In tutto quello che fa, trova qualcosa che appartiene solo a lui e che lei riconoscerebbe tra mille gesti, in qualsiasi momento. Ma la magia che si crea quando lo guarda, quella che la tiene incollata alla finestra o che la fa incantare, facendo in modo che il tempo passi senza ostacoli, è interrotta da quelle domande che le sorgono spontaneamente nella testa. Sono domande legate proprio a quello che vede e che purtroppo la rendono solo triste e preoccupata. “cosa è successo?” “dov’è finita la  persona che era prima?”. Osserva la sua mano che, mentre porta la sigaretta in bocca, trema; perché trema? È un piccolo particolare che sfugge a chiunque, ma non a lei. Vede che ora è circondato da persone. Sono amici? Veri amici? Queste domande forse non se le porrebbe nessuno, ma a lei non sfuggono nemmeno queste. Cos’è quel viso preoccupato? E quel tentativo di vestirsi come gli altri, di assomigliare agli altri? Da dove viene, quando è nato? Più osserva lui e il mondo, più è convinta che lui non sia come tutti gli altri, che lui sia diverso, che in lui ci sia qualcosa di diverso, che forse gli altri non vedono, ma lei … lei si, lo vede eccome. Riesce a vederlo perché quando osserva non si limita a guardarsi intorno, ma cerca di entrare nella testa e nel cuore non delle persone, ma di lui. Ed è proprio li, in quei momenti, che riesce a vedere ciò che gli altri, che sono troppo impegnati a valutare il prossimo con superficialità, non vedono: una sorta di sensibilità o fragilità più grande di quello che sembra e che prova a essere colmata in qualche modo.
È tutta questione di non confondere il verbo “guardare” con il verbo “osservare”. Il primo è superficiale, il secondo è specifico  e può rivelare l’interiorità delle persone. Lei lo osserva; ed è proprio quando i loro sguardi si incrociano che le emozioni si accumulano e si amplificano, ed è in quel momento che lei si rende conto che quel non so che di speciale, quella fragilità, non è svanita, ma si è solo nascosta dietro ad una corazza spessa e massiccia. Lei lo ha capito, ma forse è lui che ancora non ha compreso l’importanza di questa fragilità e di lei, l’unica persona che ancora riesce a riconoscerla dietro tutte quelle dissimulazioni e che continua ad apprezzarla comunque. 





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