lettera
Lettera
di un bambino mai nato alla propria madre
Cara mamma,
non ti ho mai
vista, forse non ti vedrò mai, ma sono certo che tu mi vuoi
bene. Ricordo uno spazio roseo attorno a me, anche se bene non sapevo
dove fossi. cercavo te, ma tu non c' eri. Allora ho imparato a sentire,
per poter ascoltare la tua voce. Allora potei sentire i discorsi che
facevi, ma non sapevo cosa provavi. Così imparai a provare
sentimenti, e da quel momento tu ed io, siamo stati una cosa sola.
Ricordo le
tue lacrime che rigavano le tue gote rosee, mentre menavi pugni sul tuo
ventre e come venivo scosso nell' utero. Chissà
perchè lo facevi.
Poi ricordo
un' altra voce, roca, profonda. Quella di un uomo. So che ti ha
baciata, e poi non ho più sentito la sua voce. Anche questo
non so, mamma.
Un giorno ho
sentito la voce dolce e pacata di un altra donna, ma non eri tu. Poco
dopo essa era rotta dal pianto, interrotto da brevi urla verso di te.
Allora mi sono arrabbiato e ho cominciato a scalciare. Volevo
difenderti mamma. Ma tu piangevi e mi gridavi contro. Poi me lo dirai
perchè, mamma, vero?
So che dopo
tu hai corso per tanti kilometri. E io sobbalzavo ad ogni tuo respiro.
Ti sei
fermata, mamma, e io ho battuto la testa...mi è venuto da
ridere, ma poi ho sentito la tua voce inveirmi contro. Dicevi:
"Perchè sei qui? Io...io...non ti ho mai voluto...chi ti ha
chiamato?" E allora ho pianto. Mi odiavi, lo so. Ma poi abbiamo fatto
pace, vero?
Ricordo che
tu hai fatto le valige e sei andata in un grande edificio bianco. Oh,
quanto ero emozionato! Sapevo che ci saremmo divertiti. Solo che poi tu
hai cominciato a piangere...uff...ti emozioni sempre troppo, mamma!
Allora siamo
entrati e una voce maschile ci ha accolti. Ricordo che il signore mi ha
carezzato la testolina, ma a me non piaceva, così ho
cominciato a scalciare. Tu ti sei piegata allora ho smesso. Scusa, non
volevo farti male.
Così
ci ha fatti entrare in una bella stanza illuminata. C'era un bel letto
e una televisione grandissima. Ero eccitatissimo, solo che volevo
toccare quelle cose tanto preziose. Allora ho provato a spingere un
pò, magari uscivo e le toccavo. Ma tu hai cominciato a
gridare; " Stupido marmocchio, tieni a freno il tuo entusiasmo...non
vedi cosa devo fare per colpa tua? Ma tanto ora pagherai per quello che
hai fatto, lurido...lurido..." In quel momento è accorso il
signore di prima e ti ha calmata.
Meno male,
altrimenti chissà quante botte avrei preso! Dopo ti sei
sdraiata e, rimasta sola, hai cominciato a parlarmi, stavolta con voce
dolce.
"Tesoro...scusa.
Non sono adatta a fare la mamma e fortunatamente tu non mi vedrai o io
mi coprirei di vergogna. Sono stata così dura con te, ma
purtroppo questo mondo non ti vuole. Non sei fatto per la vita, e mi
spiace. In parte è anche colpa mia...(pianto)
Però, però...tu, tu non dovevi esserci...hai
rovinato i miei piani. Se fossi venuto più tardi avremo
potuto giocare assieme, correre nei prati e vivere una vita felice.
Invece tu sei voluto venire ora, ma non sconvolgerai la mia vita ancora
di più. Ora ci diciamo addio, e forse tu, in un altra vita,
in un altra famiglia, imparerai a cogliere l' attimo. "
Mi sono
sentito in colpa. Mi sono sentito inutile, un bugiardo egoista. Tu
mamma non mi volevi ed io egoista sono voluto venire al mondo. Ma forse
è meglio così. Non voglio stravolgerti la vita.
Addio mamma. Spero starai bene senza di me...ciao,
Tuo Figlio
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Poco
dopo la donna cominciò a contorcersi, a gridare. E
così il medico accorse subito. La portarono subito in sala
parto, ma non c' era più nulla da fare. Il cordone
ombelicale si era attorcigliato attorno al collo del bambino, ed esso
era morto soffocato.
The End
Spero che questa storia vi sia piaciuta. So che è un
pò triste, ma è la cruda realtà. Ho
cercato di rendere il bambino più innocente possibile, per
far giungere ai vostri cuori, l' innocenza di tutti quei bambini
abbandonati dalle loro madri.
Spero di avervi fatto
provare delle emozioni forti, perchè questa era mia
intenzione.
Madri di tutto il
mondo, amate i vostri figli, perchè essi sono importanti
quanto voi. Anche voi un tempo eravate delle tenere frugolette, amate,
coccolate, viziate dai vostri genitori. Non negate amore ai vostri
figli. Non lasciateli in balia della sorte, perchè spesso
essa è crudele.
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