Young Jae
avrebbe potuto fare una lunghissima lista di cose che lo irritavano.
Ad esempio, quando il dolce della mensa
scolastica finiva prima che lui riuscisse a prenderne una porzione, o quando
sua sorella minore si divertiva a mettere in disordine le sue cose solo per il
gusto di farlo. C'era anche quella storia della sveglia del suo cellulare che,
la mattina, suonava sempre dieci minuti prima di quanto avrebbe voluto.
Nonostante la sistemasse ogni sera, il giorno dopo suonava comunque in
anticipo.
Ma una cosa che spesso lo infastidiva ancora più
della sveglia era Dae Hyun.
Le sue battute, il suo modo di sorridere con
aria di sfida e la sua abitudine di toccarlo sempre più del necessario in
momenti poco opportuni, gli facevano venire voglia di prenderlo a pugni in
faccia la maggior parte delle volte.
Quel giorno non avrebbe fatto eccezione.
Young Jae cercò di
concentrarsi su ciò che l’insegnante di storia stava spiegando, cosa che con Dae Hyun accanto che gli
bisbigliava all'orecchio era piuttosto difficile.
«Young Jae-ah?» lo
chiamò Dae Hyun, soffiando
aria calda nel suo orecchio.
Young Jae scosse la
testa, facendogli cenno di lasciarlo stare, mentre continuava a prendere
appunti.
Ma Dae Hyun era testardo.
«Young Jae-aaah?» fece
di nuovo Dae Hyun con tono
lamentoso, cercando di attirare la sua attenzione, sempre senza ottenere
risposta.
«Tesoro? Pasticcino, dolcezza, amoruccio?»
iniziò a canzonarlo, lasciandosi sfuggire un ghigno quando vide Young Jae sgranare gli occhi e avvampare violentemente.
Young Jae lo afferrò
per la camicia, strattonandolo verso di sé.
«Se non chiudi quella dannata bocca, hyung, giuro su Dio che io t-» iniziò a sibilargli a denti
stretti, prima che il professore si schiarisse la voce rumorosamente,
richiamando la loro attenzione.
Dae Hyun si voltò verso
l'insegnante mantenendo un sorriso divertito, mentre Young Jae
si irrigidì, lasciando rapidamente andare la camicia dell'altro.
«Se avete così tanto da dirvi, che ne dite di
farlo in punizione durante la pausa pranzo?»
***
«In realtà è colpa tua» disse Dae Hyun, spingendo un altro
scatolone di libri dentro il ripostiglio della classe.
Young Jae si accigliò,
seguendolo nello sgabuzzino per riporre una scopa.
«Se tu non mi avessi infastidito in quel modo
questo non sarebbe successo» replicò secco, girandosi per uscire dallo
stanzino.
Dae Hyun, con una falcata, si
mise fra lui e la porta, guardandolo con il suo solito sorriso storto.
«C-che cavolo stai facendo ora?!» iniziò a
balbettare Young Jae, sentendo il sentendo il sangue
affluire in volto.
Lui e Dae Hyun erano fin troppo vicini e, per quanto fosse arrabbiato
con lui, in quel momento il contatto con i grandi occhi scuri dell'altro lo
intimidiva. E poi lo conosceva fin troppo bene, sapeva non lo avrebbe fatto
uscire di lì facilmente.
«Davvero mi trovi fastidioso?» chiese Dae Hyun piegando la testa,
cercando di incontrare lo sguardo dell'altro.
«S-sì ti trovo fastidioso» il cuore di Young Jae iniziò a battere più velocemente. «Levati, dai.»
Cercò di far suonare la sua frase come un ordine,
ma dal suo tono di voce sembrava più che lo stesse pregando.
Dae Hyun, con un passò, elimino
la distanza che c'era tra loro e posò la sua fronte su quella del minore,
facendo sfiorare le punte dei loro nasi. Inclinò il viso verso quello di Young Jae, scoccandogli poi un bacio sulle labbra morbide.
«Però poi so farmi perdonare…» soffiò
staccandosi da lui.
«Non vorrai farlo qui Dae
Hyun-hyung, siamo a scuola cosa credi d-»
Dae Hyun soffocò le parole
dell’altro premendo nuovamente le labbra sulle sue, baciandolo stavolta con più
foga. Portò le sue mani sui fianchi del ragazzo, stringendolo a sé. Young Jae si lasciò sfuggire un piccolo gemito quando Dae Hyun iniziò a scendere sul
suo collo lasciandogli una scia di baci umidi.
«Ti ho mai detto quanto ti odio?» disse Young Jae con fatica perché, cazzo,
Dae Hyun sapeva davvero
come farlo impazzire.
«Sì, una volta o due» rise con voce bassa Dae Hyun tornando sulle sue
labbra, impossessandosi della lingua dell’altro iniziando a succhiarla piano.
Questo fece sentire al minore un brivido lungo
tutta la schiena; non gliene importava più niente che fossero a scuola, non
riusciva più a resistergli. Cercò la cintura dei jeans del ragazzo, iniziando a
slacciarla.
«Guarda chi ha cambiato idea…» ansimò Dae Hyun.
Young Jae stava per
rispondergli -probabilmente con qualcosa di molto volgare- ma in quel momento
la campanella suonò, segnando la fine della pausa pranzo e di conseguenza
l’imminente ritorno degli studenti nelle loro classi.
Dae Hyun si lasciò sfuggire una
serie di imprecazioni mentre si riallacciava la cintura, mentre Young Jae gettò la testa all’indietro.
Prima che uscissero dal ripostiglio, Dae Hyun afferrò l’altro per un
braccio e lo baciò di nuovo, questa volta in maniera più dolce e lenta,
tenendogli il viso fra le mani.
***
Al termine delle sue attività del doposcuola,
Young Jae uscì dall’edificio, dirigendosi verso il
cancello.
«Yoo Young Jae!» si sentì chiamare.
Sapeva benissimo di chi era quella voce,
l’avrebbe riconosciuta fra mille.
«Jung Dae Hyun?» si voltò verso Dae Hyun «Che c’è?»
L’altro gli porse un cellulare grigio
metallizzato. «Credo che tu abbia perso questo, prima. Fortuna che sono stato
così gentile da riportartelo.»
Young Jae fece una
piccola smorfia. «Sì, certo. L’hai trovato nelle mie tasche, immagino.»
«Credo tu fossi troppo impegnato a cercare di
entrare nei miei pantaloni per accorgertene.»
«Ah, non voglio sentirti!» lo zittì l’altro,
prendendo il telefono.
«Ci sentiamo dopo» lo salutò Dae
Hyun, facendogli un piccolo cenno con la mano.
«A dopo» disse l’altro con un sorriso.
Young Jae salì sul
pullman che lo avrebbe riportato a casa. Accese il telefono, restando a
guardare per un momento la foto di lui e Dae Hyun fatta il weekend precedente nel giorno del loro
secondo mesiversario. Scorse rapidamente fra le impostazioni, già sapendo cosa
avrebbe trovato.
Dae Hyun gli aveva spostato di
nuovo la sveglia dieci minuti prima, aggiungendo all’allarme un messaggio di
promemoria: “I love u”.
Rieccomi con un’altra
fluff!
Ammetto di averla scritta di getto senza
avere una idea troppo precisa di quello che sarebbe venuto fuori.
Ho pensato che siccome Young Jae è di Gennaio magari
sarebbe potuto stare in classe con Dae Hyun, se fossero vissuti nella stessa città. E da lì ho
rotolato sul pavimento della mia camera per un po’, immaginando a tutti i modi
possibili in cui Dae Hyun
avrebbe potuto infastidire Young Jae durante le
lezioni (ノ◕ヮ◕)ノ
Ringrazio
la gentilissima Ahrya per aver revisionato questa storia, facendomi
notare diversi errori e aiutandomi a correggerli.
Alla prossima~
Ah, sto
iniziando a scrivere una HimUp con tanto angst, se qualcuno si offre per ascoltare i miei deliri
mentre la butto giù gliene sarei grata, sarebbe la prima storia del genere che
scrivo (╥﹏╥)