Ciao ragazzi e ragazze. Sono qui
per inserire l’ultimo capitolo di questa mia cara storia. Ci ho messo un bel po’
di tempo lo so,spero che nessuno di voi mi voglia
uccidere ihihih…ora però non voglio continuare inutili chiacchiere poiché il
14° e ultimo capitolo di questo racconto sta per iniziare.
Questa
non è solo la mia
storia ma è stata l’inizio della mia creatività in questo campo,con essa infatti
ho scritto altre fanfiction a cui tengo molto. “Il ciondolo” è la mia favola,ciò che avrei veramente voluto che accadesse quindi vi
prego di spegnere il vostro interruttore del ragionamento,e tutti quanti iniziate
a sognare insieme a me.
Benvenuti nella mia fantasia.
Ancora mesi,tanti
mesi che dividevano Miki dal giorno in cui Hiei era sparito per sempre.
Ormai l’Estate era quasi finita
e per chiuderla in bellezza l’intero paese dava una festa lunga tre giorni,completa di punti dove mangiare i prodotti tipici del luogo
e di banchi dove acquistare souvenir per se stessi o per gli amici.
Vi era poi un enorme banco dove
si eseguiva l’estrazione di biglietti fortunati che avrebbero permesso a
qualcheduno di portare a casa un premio.
Era un evento piuttosto atteso
da tutti.
Una festa piena di sorrisi e
abbracci,durante la quale spesso comparivano le nuove
coppie del momento…una festa gioiosa come dovrebbe essere, ma con una sola
persona profondamente triste e costretta ai sorrisi forzati…
“Vorrei fuggire. Non è questo
il mio posto adesso…ma come potevo rifiutare l’invito dei miei migliori amici?”
Kiara-Ehi Miki!Compriamo un
paio di biglietti e vediamo se riusciamo a vincere qualcosa?...Miki?Ci
sei?-
Miki-Eh?Ah si,certo!-
Sorrise deliziosamente all’amica.
Kiara-Miki tutto bene?-
I suoi amici la fissarono
apprensivi come se la risposta della ragazza fosse già scontata. Miki però
sapeva che li avrebbe resi tristi se solo gli avesse
fatto sapere la verità:niente andava come aveva desiderato.
Miki-Assolutamente tutto ok.
Voglio però comprare come minimo cinque biglietti!-
Kiara-Certo!Tanto te li paghi
tu…muahah… -
Hitoshi-Bene. Io ed Hige andiamo a mangiare.-
Hige-Si io ho già una gran
fame.-
Kiara-Che strano…-
Hige-Che vuoi dire?-
Kiara-Che voi due abbiate fame.
Era una battuta se non l’avete capita,io e Miki
sappiamo benissimo che tutte le volte vi rimpinzate tanto da rischiare di
scoppiare…-
Miki sorrise mentre i due
ragazzi le lasciarono sole,indignati dal ciò che Kiara
gli aveva detto.
La ragazza era sempre loro
grata per averle continuamente riservato uno di quei momenti,nei
quali una risata spazzava via la tristezza nostalgica che ormai l’accompagnava
da molto,forse troppo tempo.
Incominciò di nuovo la scuola
con la sua noiosa routine di compiti,lezioni e
interrogazioni.
Almeno la ragazza non poteva
assolutamente lamentarsi dei suoi voti scolastici perché sempre eccellenti.
Le insegnanti si congratulavano
con lei perché al contrario dell’anno precedente,nel
quale metteva poca voglia di fare in ogni cosa,quell’anno incredibilmente aveva
deciso di dare il meglio di se stessa.
Miki confermava dichiarandosi
desiderosa di dare il massimo,ma lei capiva benissimo
che con il motivo che aveva inventato tentava solamente di mentire a se stessa.
In verità il suo era solo un
modo per distarsi e pensare ad altro,qualsiasi cosa
pur di non avere più nella testa il suo
costante ricordo.
Forse la sua nostalgia si era
persino tramutata in rancore,quel sentimento che aiuta
ad affrontare meglio gli addii forzati.
Era in grado quel rancore di
mutare in odio?
Se lo chiedeva più volte ma la risposta era senza eccezione negativa poiché se anche ciò
fosse accaduto,il suo sarebbe pur sempre stato un odio pieno d’amore.
Non è possibile odiare
realmente la persona che ami con tutta te stessa.
Se veramente c’è del disprezzo
verso colei che ti ha ferito in un qual modo,quello
che provi nei suoi confronti non sarà mai paragonabile al sentimento originale.
Si sentiva una debole e per questo
in lei vi era molta rabbia. Una forte collera contro se stessa.
Di incarichi per il mondo spirituale
ormai ne aveva eseguiti già parecchi ma ogni volta sperava di incrociarlo di
nuovo.
Lo sconforto era forte come il
primo giorno,ciò nonostante uno dei suoi tanti sorrisi
nascondeva a chi incontrava ogni ferita ancora aperta dentro di lei.
Un pomeriggio come tanti tornò a casa,entrò nell’ingresso e si vide accolta
calorosamente dai suoi genitori.
Notando che l’espressione della
ragazza era piuttosto confusa,entrambi si dissero
preoccupati.
Mamma-Miki ma non ricordi
neanche che oggi è il tuo compleanno?-
Papà-Già…- Si commosse. –infatti
oggi la mia bambina compie ben 17 anni. Che
avvenimento straordinario.-
L’uomo tirò fuori
dalla tasca della giacca un fazzoletto di carta e con i lacrimoni agli
occhi si soffiò il naso rumorosamente.
La ragazza osservando la scena
interpretata da suo padre si mise a ridere e così fece anche sua madre.
Miki-Come sei buffo papà!!Certo
che mi ricordavo che era il mio compleanno…che domande!Solo non mi aspettavo
questo saluto così vivace.- Sorrise felice.
Nel pomeriggio arrivarono
parenti e amici vari che portarono i tradizionali auguri ma soprattutto…molti
regali!
E lei che in realtà non si era nemmeno
ricordata che quel giorno era il suo compleanno!
Passò così una delle poche
giornate da tenere ben salde nei bellissimi ricordi.
A festa conclusa tutti
tornarono nelle loro residenze mentre i genitori di Miki scivolarono nel sonno
beato e profondo di persone stancate dal lavoro e dall’organizzazione di una
festa impegnativa.
La ragazza sorrideva ancora
felice dopo quella giornata,mise in ordine la
sala,salì in camera,indossò il pigiama e poi fece una cosa mai fatta prima…
Si sistemò a sedere sul
davanzale della finestra proprio come faceva spesso “lui”,fermandosi così a contemplare il cielo stellato che
poteva ammirare a quell’ora tarda della notte.
Miki-Hiei…tu sai dirmi…il
perché?Perché non riesco a dimenticarti?-
Giunse improvvisamente una
ventata piuttosto fresca che,facendola rabbrividire,la
convinse ad andare a dormire sotto le calde coperte.
“Miki. Miki svegliati!!”
La ragazza si rigirò nel letto assonnata e si guardò intorno senza capire. Non
c’era nessuno nella stanza eppure qualcuno la chiamava ripetutamente.
“Miki è un
emergenza. Devi entrare in azione,hai una
missione particolare.”
In un attimo la ragazza si alzò,si vestì e dichiarò a Thiberius
di essere pronta per partire.
L’incarico non era di basso
livello come le altre volte e richiedeva quindi maggiore attenzione.
Thiberius le fece vedere,attraverso
un immagine proiettata nella sua mente,il luogo verso il quale avrebbe dovuto
dirigersi.
Miki-Questi demoni non hanno
fantasia…non è la prima volta che si nascondono nel parco pubblico.-
Raggiunse il posto e si fermò ad
ascoltare ogni minimo rumore. Non trovando niente decise di entrare nel cuore
del parco e lì,un fruscio la fece allertare.
Subito attaccò nella direzione
sospetta con un colpo di luce astrale piuttosto contenuto. Dopo tutto quel
tempo infatti,aveva perfettamente imparato a dosare la
quantità di luce da far scaturire dalla sua mano.
Il colpo sembrò andare a vuoto
e così si rimise alla ricerca del demone.
Il buio penetrante non
l’aiutava per nulla ad avvalersi della sua vista.
Dopo poco si sentì un veloce
movimento alle spalle e di colpo si ritrovò buttata a terra con una ferita già
piuttosto intrisa di sangue sul braccio sinistro.
Le sfuggì un
urlo di dolore e all’istante udì la gelida risata del demone che l’aveva
colpita slealmente.
Miki-Ridi pure. Tra poco
morirai..-
Cercò di sollevarsi ma due
occhi gialli in compagnia di una stretta poderosa,le
fecero capire che la sfida non sarebbe stata facile come le altre volte.
-Ne sei così sicura?Io direi piuttosto che
sarai tu quella che stanotte morirà…morirai prima che lui possa
raggiungerti...o forse non lo farà comunque?Chi lo
sa.-
La sua risata raggelò tutto
l’ambiente circostante.
Alla ragazza gli si fermò il cuore a quelle parole e per un lungo istante indugiò
nel parlare.
Miki-…lui chi?-
Lo chiese anche se sapeva perfettamente di chi parlava.
La missione svolta insieme a
Hiei infatti era nota in ogni luogo del mondo degli
spiriti e di conseguenza anche l’intera terra dei demoni ne era a conoscenza.
-Non fare la finta tonta,sai
di chi parlo. Nel mio mondo si dice che il tuo dolore si sia tramutato
nell’odio con cui uccidi brutalmente le vittime,che ti
sono designate.-
Miki-Così mi fai sembrare un
killer.- Sorrise –Al contrario io uccido i demoni che passano il confine,prima trasgressione,per prendersela con degli umani
indifesi,seconda trasgressione. Faccio il mio dovere. Sia ben chiaro però che
io non voglio proprio niente da lui…tantomeno
il suo aiuto!-
-Meglio così allora.- Rise fragorosamente.
–Sono certo che non tornerà più da te,rassegnati,sei
solo una stupida umana dopotutto e questo l’ha finalmente capito anche lui.-
Miki si alzò di scatto con
tutta la forza del suo corpo e prendendolo in contropiede gli sferrò la luce
astrale sul volto.
Il demone cercò di liberarsi
saldando i suoi artigli sul braccio destro che lo stava
attaccando.
Morì quasi subito poiché troppo
debole per ricevere un tipo di energia così potente da
quella breve distanza.
Anche se la ragazza aveva vinto,si accorse subito di star perdendo parecchio sangue da
entrambe le braccia.
Ormai i suoi malesseri causati
dal sangue erano cessati da tempo ma faticò comunque
ad alzarsi e durante il cammino cadde a terra sfinita…
Il mattino dopo Miki si svegliò
e come se fosse appena uscita da uno strano sogno,si
alzò di fretta dal letto andando ad indossare la divisa scolastica.
Fece tutto di fretta uscendo di
casa con una mela ancora intatta in bocca come colazione.
Sulla strada incontrò Kiara che
le rubò un morso di mela iniziando a procedere verso la scuola con lei.
Kiara-Allora Miki?Com’è andata
ieri?Io purtroppo avevo quella visita medica…scusa!!!-
Miki-Non preoccuparti. Mi sono
molto divertita con tutta la gente che è venuta. Piuttosto…adesso mi allarma il dolore che ho alle braccia…è strano.-
“Quello di stanotte è forse
stato solo un sogno o era tutto reale?”
Tirando su le maniche della
divisa si guardò per la prima volta con vera attenzione entrambe le braccia,diventando bianca.
Kiara seguì il suo sguardo.
Kiara-Oh no!Miki ma che hai combinato?!- Guardò le bende in parte rosse di sangue
sulle braccia dell’amica.
Con estremo stupore vide Miki
riprendersi dallo shock iniziale diventando all’improvviso pensierosa.
“Se ho
queste ferite vuol dire che quello non era un sogno ed io ricordo di essere svenuta
a metà strada. Chi mi ha riportato a casa curandomi le ferite?...Hiei…sei
forse tornato a salvarmi la vita per l’ennesima volta?”
Kiara-Miki per favore vuoi
dirmi quello che ti è successo?-
Miki le raccontò ogni cosa di
quello che aveva fatto quella notte,riportandogli
anche le parole proferite dal demone che aveva ucciso.
Kiara-Non ci capisco più niente,comunque sia dobbiamo andare subito in infermeria!-
Miki-Non credi che vorranno
indagare su i miei tagli alle braccia se li vedono?-
Kiara-Forse…al massimo dico che
sono stata io…per sbaglio ovviamente.-
Miki-Mah…se
questa è la miglior scusa che ti viene in mente…-
Kiara-Yessss e funzionerà!- Le fece
raggiante un occhiolino.
Miki-Ahhh povera me.- Schioccò un bacio sulla
guancia della tenera amica ed insieme si volsero verso la scuola.
Anche quella volta la passarono liscia
senza ricevere domande troppo curiose o allarmate da adulti e compagni di
scuola.
I tagli divennero poi graffi
che alla fine si rimarginarono del tutto in circa cinque giorni.
Tre settimane dopo,un lunedì,girò in tutta la scuola la notizia dell’arrivo di
un nuovo studente.
Si sapeva solo che era
straniero perché arrivato da una terra lontana di cui nessuno sapeva il nome.
La cosa che però interessava maggiormente alle ragazze era il fatto che il nuovo arrivato sembrava essere molto
carino.
Al sentire questa notizia Kiara
non pensò minimamente al fatto di parlarne con Miki,sapeva
che non avrebbe fatto differenza per lei l’arrivo o meno di un altro ragazzo.
Entrarono a scuola come di
consuetudine e appena si furono sedute ai banchi la più chiacchierona della
classe venne loro incontro.
Kaoru-Buongiorno ragazze. Sapete l’ultima?-
Miki-No…dimmi pure.- Sorrise
Kaoru-Proprio oggi è arrivato un nuovo studente
nella nostra scuola e pare che sia molto
carino!!Andiamo a cercarlo insieme a ricreazione?-
Kiara-Io passo,sono impegnata ancora con il mio bel Hige per fortuna.-
Sorrise apertamente diventando rossa.
Miki-Lasciami indovinare…sei stracotta di lui vero?-
Kiara-Ebbene siiii!-
Entrambe sorrisero alla
felicità di Kiara.
Kaoru-..tu Miki?-
Smisero di ridere e la ragazza
si fece seria,iniziando a guardare dritto verso la
lavagna.
Miki-Non mi interessa
la cosa,ti consiglio di chiedere a qualcun altro.-
Kaoru iniziò a fissarla,confusa
dal suo particolare atteggiamento.
Kaoru-Accidenti Miki ho notato che è da un po’ che
ignori tutti i ragazzi che ti girano intorno. Hai di sicuro qualcun altro a cui
dedicare i tuoi pensieri,dì la verità.-
Kiara-Lascia stare Kaoru. Penso che Ayimi sarà felice
di seguirti nella tua caccia durante la ricreazione.-
Kaoru guardò nella direzione indicatagli e
senza perdere un solo minuto si fiondò dalla compagna di classe proposta da
Kiara.
Kiara-Pazienta. Passerà anche
questa novità degli ultimi cinque minuti.-
Miki-Tranquilla non ho problemi
a riguardo. Non capisco solo il perché Kaoru tenti
sempre di sapere cose che non la riguardano…-
Kiara-Sai
bene che è fatta così.-
Miki-Già…-
A fine
lezioni le due giovani incominciarono
a percorrere il cortile senza dirsi niente di particolare.
A Miki sembrò di sentirsi
chiamata ma temendo che fosse di nuovo Kaoru in cerca
di altri pettegolezzi,finse di non sentire.
Tuttavia…
…nel trambusto della folla,quella stessa voce,resa più intensa delle altre raggiunse
il suo orecchio…
-Ehi angelo guerriero che ti prende?Non
riconosci più la mia voce?-
Miki si immobilizzò
sul posto.
“Questa voce…
…quelle parole…
…no ti prego non prendermi in
giro testa…
Perché adesso ho anche le allucinazioni?!
Nemmeno la mia salute mentale
ce la fa più?”
Guardò sotto shock Kiara che
era la suo fianco,voltata per vedere chi aveva
pronunciato quelle parole.
La biondina sorrideva
incredula.
Kiara-Coraggio voltati perché
qui,c’è qualcuno per te.-
Miki si voltò lentamente e…
…lo vide.
Iniziò a versare lacrime
silenziose.
Miki-Sei tu?-
Mentre le veniva incontro,si delineavano i tratti dell’affascinante demone dagli
occhi rossi che le sorrideva tenero.
La fascia sempre al solito
posto ma in lui v’era qualcosa di differente e dopo poco Miki vide meglio i
suoi vestiti.
Non indossava più i suoi
abituali vestiari ma bensì la divisa scolastica. Si fermò dopo poco attendendo
il passo deciso verso di lui della ragazza.
Miki capì subito e dopo una
prima incertezza,iniziò ad camminare lentamente pregando
solo che quello non fosse solo un’immagine della sua testa.
Quando lo raggiunse si guardarono dritti
negli occhi senza sapere cosa dire.
Hiei però fece un gesto
improvviso…la strinse in un forte abbraccio,nel quale
Miki si lasciò cullare.
Hiei-Miki. Mi sei mancata.-
La fanciulla
si tolse lentamente dalla dolce stretta cercando con lo sguardo gli occhi del
demone.
Non le sembrò vero di poterlo
vedere lì davanti a lei e incredula,scorse qualcosa di
strano in lui. Dai suoi occhi infatti traspariva tutta
la sofferenza patita durante la sua lunga assenza insieme a lacrime trattenute
per un orgoglio ancora troppo forte per essere scacciato.
Miki-Sei
tornato da me… perché?Io non capisco.-
Hiei-Grazie a te sono cambiato.
Sono tornato per restare,se me lo permetti.- Non
aggiunse altro ed attese che la ragazza parlasse.
Miki rivisse tutti i momenti
passati insieme a lui in un secondo,a cominciare dal
primo incontro sino alla fine della missione.
Miki-Non voglio…essere lasciata
una seconda volta.-
Le lacrime le percorsero più
veloci le guance e ritrovò la debolezza che per tutto quel tempo aveva cercato
di soffocare.
Hiei la guardò dolce proprio
come non gli era mai riuscito di fare e ancora una
volta l’abbracciò.
Hiei-Non succederà. Io ho fatto
una richiesta a Thiberius…e lui l’ha accolta felice
di farmi quel favore.-
Miki-E
che cosa gli hai chiesto?-
Hiei-Di avere l’autorizzazione
dei 3 mondi per poter restare insieme a te anche sulla
Terra. Posso farmi vedere dagli umani e frequentare i posti che desidero senza
dover sottostare alla regola del mio mondo secondo la quale
non possiamo frequentarvi in alcun modo.-
La ragazza non credette alle
sue orecchie e il suo cuore per un attimo si fermò per la gioia sentita.
Miki-D-dici sul serio?-
Lui annuì deciso.
Hiei-Ma ti avviso che continuerò a visitare
il mio mondo di tanto in tanto,e parteciperò ai tornei
di arti marziali nere. Inoltre…ti assisterò nelle tue missioni più difficili.-
Sorrise diventando ancora più
bello agli occhi della ragazza,che arrossì.
Miki-Non credo ne avrò bisogno,sono già molto brava.-
Il demone si avvicinò
lentamente al suo viso e le diede buffetto sulla fronte.
Hiei-Principiante…saresti morta
dissanguata quella sera se non ti avessi riportata a
casa curandoti.- Rise ironico.
Miki-Quindi sei stato tu?-
Non ci poteva
credere…allora la sua deduzione era stata esatta. Quindi
lui l’aveva tenuta sempre sotto sorveglianza nonostante non si fosse fatto
vedere per tutto quel tempo.
Hiei-Certo. E chi sennò si
sarebbe preso la briga di fare tutta quella strada con il tuo peso addosso?!- Vide la ragazza imbronciarsi a quel
commento. -Senza poi contare che ti ho salvato quando quel demone ti stava
attaccando alle spalle poco prima di perire sotto il
tuo attacco.-
Assunse un’aria fiera di se
stesso mentre Miki passò dall’espressione offesa a quella confusa.
Miki-Mi hai sempre vegliata?In ogni momento?-
Hiei-Diciamo di si…ma soprattutto durante le missioni…-
Nelle sue parole le fece
intendere di aver visto come lei aveva reagito alla sua partenza,senza contare le lacrime che aveva versato per lui.
Miki-Perché adesso?-
Hiei-Miki.-
La folla ormai era finita.
C’erano solo loro nel cortile della scuola e Hiei la fece avvicinare ad una grande panchina di pietra.
Si sedettero e lui respirò a fondo prima di iniziare il suo discorso.
Hiei-All’inizio io non ero convinto di voler
stare con te,anzi diciamo che non lo volevo affatto.
Tu sai quali erano le mie precedenti opinioni riguardo la
tua razza. Così ho iniziato a fare ciò che più mi rilassava e divertiva,combattere. Passarono molti giorni ma io sentivo che mi
mancava qualcosa. Nonostante controllassi sempre che tu stessi fisicamente bene,vedevo il tuo dolore e di riflesso stavo male anch’io. Non
volevo ammetterlo ma sapevo che tu avevi lasciato un marchio dentro me.-
Miki-Un marchio?- Lo guardò
confusa.
Hiei-Si,è
come se il tuo nome fosse marcato a fuoco nel mio cuore. Tu sei presente in me Miki.
Finalmente ho capito che senza te non posso stare. Ho
visto quanto hai sofferto però ed io capirò se deciderai di farmi uscire dalla
tua vita. Lo accetterò perché ne avresti tutte le
ragioni.-
Si guardarono in silenzio a
lungo.
Lui era molto serio e Miki
sapeva perfettamente che se l’avesse scacciato,il
demone non avrebbe posto resistenze.
Sarebbe sparito ancora nel
nulla e stavolta,per sempre.
Miki-Hiei come potrei
cacciarti?Tu sei tutto ciò che voglio. Resterai con me?-
Hiei-Certo per tutto il tempo
che desideri.- Rise dolce.
Miki-Attento perché ti vorrò
molto,molto a lungo. Si parla di un “per tutta la
vita”.-
Hiei-Mhhh…resisterò.- Entrambi risero.
Il demone la baciò e la ragazza
non ci mise molto a corrispondere il suo gesto,nonostante
fosse ancora incredula di quel fatto.
Mai si sarebbe immaginata che
un giorno sarebbe stato lui ad avvicinarsi a lei per baciarla.
Miki-Potrò
venire a vederti quando combatterai?-
Hiei-Certamente. Ora però
voglio togliermi questi vestiti troppo umani,in questa
scuola sono solo un visitatore straniero che frequenterà i corsi per un tempo
limitato,giusto per conoscervi un po’.-
Le fece l’occhiolino.
Miki-Andiamo allora.-
Cominciarono a camminare,felici della ritrovata felicità. Miki lo strinse forte e osservandolo ebbe la certezza che quello
sarebbe stato il bellissimo inizio della favola d’amore che aveva sempre sognato.