| Mi svegliai di soprassalto, il sudore alla fronte, le labbra spaccate ed un respiro affannoso.
Di nuovo quel sogno, quel sogno che mi tormenta da più di tre anni e che ogni notte mi fa svegliare.
Guardai l'ora, le 2:30 del mattino, feci lunghi respiri e cercai di riappoggiarmi per cercare di dormire, ma no, non ci riesco, il sudore cresce e il battito aumenta, credo di aver visto un'ombra, un'ombra che però non ero sicura di aver visto.
Eccola di nuovo! Veloce e guardinga.
Mi alzo dal letto mentre sono scossa da continui sbalzi di tosse e singhiozzi.
Prendo un bicchiere d'acqua, ma non è per quello che mi sono alzata, l'ho fatto per paura, paura che qualcuno sia in casa mia e io non mi accorga della sua presenza, paura di morire tra le coperte da qualcosa o qualcuno di sovrannaturale, paura del buio.
Ecco la definizione corretta, paura del buio!
Ma penso, i bambini hanno paura del buio, e io, quasi maggiorenne mi sveglio la notte per un'ossessione.
Oh no, la mia non è solo un'ossessione, la mia è una paura, ma una paura che poche persone possono capire, che poca gente intende.
Decido di mettermi il cappotto e di uscire.
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Le strade sono vuote, il cielo è completamente nero, il mio cuore ora è leggero, ma quel sogno continua a agghiacciarmi il sangue nelle vene, so che c'è qualcosa che non va in casa mia, so che devo fare qualcosa prima che sia troppo tardi. |