Media - Quando la televisione ci prende per il c***

di Pichan
(/viewuser.php?uid=309014)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Pubblicità7 - Invece di dire si a Valsoia, dite no all'omofobia!
 
Ma ciao sorci! :3
Eccomi qui con il settimo capitolo di 'Media - Quando la televisione ci prende per il c***'!
Il tema di oggi è abbastanza delicato e ci tengo molto.
Il capitolo non sarà comico o ironico e sarà molto diverso dai soliti capitoli.
Non vi anticipo niente, ne parlerò direttamente qui sotto.
Vi chiedo solo di ragionare, di pensare e spero che questo capitolo aiuti a comprendere!
(l'idea me l'ha fatta venire Silver Dawn, con una recensione. La ringrazio e la saluto! :*)
 
QUELLO CHE LA TELEVISIONE NON DICE
OMOFOBIA.
Un termine di cui la televisione non parla.
Ogni giorno davanti al grande o al piccolo schermo vediamo qualsiasi cosa.
Ci sono telenovele romantiche, piene di impicci, film di fantascienza, di guerra, polizieschi e chi ne ha più ne metta.
Le pubblicità, ormai sono tutte create per centrare il bersaglio 'vendita', ma nessuna pubblcità si è mai preoccupata di centrare il bersaglio 'uguaglianza'.
E' vero quando si dice che tutto gira intorno al denaro?
Si!
Se così non fosse di pubblicità a fini sociali ce ne sarebbero molte di più e non solo per i poveri bambini del terzo mondo.
Massimo rispetto per loro, che lottano ogni giorno fra la vita e la morte, che aspettano medicine per le svariate malattie e infezioni che li colpiscono.
Massimo rispetto per le persone ferme su un letto d'ospedale, che anch'esse lottano fra la vita e la morte, che sono attaccate ad un macchinario che le fa respirare e le nutre.
L'eutanasia non è omicidio.
Immaginatevi quando una malattia come quella di Eluana Englaro colpiva una persona. 
Non c'era tutta questa tecnologia, non c'erano questi macchinari e si, oggi si può tenere in vita una figlia, una moglie un marito, ma prima si moriva come madre natura aveva deciso di farci morire.
Ma bisogna mettersi nei panni dell'ammalato.
E' lui che soffre, che non può muoversi, che non può parlare.
NON PUO' NIENTE.
Massimo rispetto per tutti quegli uomini e quelle donne che scappano dai loro paesi in guerra, lasciando le famiglie al proprio destino se già non l'hanno avuto.
Queste persone hanno il coraggio di affrontare un viaggio lungo e devastante che spesso li porta alla morte.
Queste persone  arrivano in paesi che non sono i loro e DEVONO cominciare tutto da capo.
Massimo rispetto per tutti quei paesi piegati, spezzati in due dalla crisi, per quelle famiglie in ginocchio che non ce la fanno ad andare avanti.
Massimo rispetto per tutte le coppie gay, che si sposano in paesi lontani dall'Italia.
Per me, ogni matrimonio è un passo avanti, è un passo verso una civiltà diversa.
E' un passo verso una mentalità che non conosce il termine 'omofobia'.
E vi dirò di più.
Credo che oggi possa sembrare strano vedere una coppia gay che adotta un bambino.
Ma pensate per prima cosa al bambino che avrà sicuramente una vita migliore, perchè spesso i bambini si adottano quando si trovano in situazioni difficili.
E pensate al futuro.
Pensate che un giorno, per un bambino, andare a scuola e dire 'Io ho due mamme/papà', non sarà più una cosa strana, perchè sarà comune a più persone e finalmente tutti saranno ritenuti uguali, liberi dalle classiche etichette.
I vestiti si etichettano, non le persone.
Una coppia gay può dare lo stesso amore e la stessa educazione che può dare una coppia etero.
Anzi, la coppia gay può sensibilizzare ancora meglio i propri figli, dato l'esempio pratico.
Invece di dire si a Valsoia, diciamo NO ALL'OMOFOBIA!
Poniamo fine al razzismo e alla discriminazione!
Ogni persona ha una testa, due mani, due gambe ed un cuore.
Ogni persona ha dei sentimenti.
Ogni persona ha i propri DIRITTI!
Il primo di tutti è il diritto alla vita e che vita sarebbe se non si potesse vivere nell'uguaglianza come ogni dio monoteista dice, in rispetto delle usanze, delle culture e delle religioni diverse dalla nostra?
La televisione non sensibilizza le persone e i bambini, non si preoccupa.
 
IN CONCLUSIONE
Sono andata anche un po' oltre il tema 'omofobia'.
Credo solo che sia ora che la televisione cominci a trasmettere questi messaggi.
E' inutile dire NO per poi rimanere a braccia conserte.
Spero di non avervi annoiati, sperando di ricevere anche le vostre opinioni!
Un bacione a tutti!




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1920087