Capitolo 48 - L'Unica Speranza di Roy
- Apri immediatamente! - Tuonò Roy alla propria porta per
l'ennesima volta.
- Arrivo, arrivo...!! - Ci vollero ben quattro minuti prima che Ran
mantenesse la promessa. Aperto l'uscio, alzò lo sguardo su
Roy
con la sua solita espressione afflitta.
- Si può sapere perchè ci hai messo tanto? - Roy
sgusciò dentro, curandosi poco di non travolgerlo. - Lo sai
che
ore sono, vegetale irresponsabile!?
- Riposavo...! Non sapevo che il ruolo di fratello avesse un servizio
di segnale orario incorporato... - Borbottò il ragazzino,
chiudendo la porta e appoggiandocisi contro con amarezza.
Roy si voltò a guardarlo, togliendosi il cappotto. - Meno
spirito e spalanca i padiglioni auricolari: dimmi tutto ciò
che
hai scoperto riguardo al quadrifoglio.
Il militare fissava Ran con serietà, mentre questo si
stringeva
contro la porta, buttando un'occhiata veloce verso la porta della
stanza di Roy oltre le scale.
- Quel deficente mi ha fatto restare più del dovuto come al
solito... - Auron salì in ufficio ed aprì la
porta,
pronto a punire Roy con una bella scossetta alla sua maniera. - Dove
cavolo è andato quel... Riza, tutto bene?
La donna alzò la testa dalle mani giunte in grembo e
guardò l'ex guardiano con aria sorpresa. - ... Ah! Signor
Mustang. Io non...
Auron guardò attorno l'ufficio altrimenti vuoto, e poi di
nuovo verso la bionda soldatessa. - Cosa c'è che non va?
Riza aprì la bocca, probabilmente per negare qualsiasi
preoccupazione, ma esitò. Tacque, e si morse
impercettibilmente
il labbro inferiore. - Ho... visto qualcosa...
- Di cosa si tratta? - Chiese lui, avvicinandosi alla scrivania con la
macchina da scrivere a cui sedeva lei.
L'esitazione stavolta fu più forte. - Non so... Forse non
dovrei... - Si interruppe, spalancando gli occhi ed aggrottando la
fronte. - Quest'energia....!?
Anche il non-trapassato si concentrò sulle sue
capacità
percettive. Sì, c'erano delle forze turbolente verso una
direzione a lui familiare. - I fratelli litigano. - Disse, inclinando
il capo, percependo qualcos'altro. Qualcosa di nuovo.
Riza sospirò. - Accidenti...
- E uno nitrisce.
Riza sbattè le palpebre e lo guardò, chiaramente
colta di sorpresa. - C-come...? Nitrisce...?
- Ma sono tre...! - Un'aura rossa di rabbia avvampò attorno
ad Auron.
- Che cosa succede? - Riza non era sicura di cosa stesse
succedendo, ma prima che potesse domandare spiegazioni, tutto
ciò che vide dove prima si trovava Auron fu quel che
rimaneva
della scia magica scaturita da un teletrasporto.
- Ho detto sputa il rospo, nanerottolo! Teoricamente ti ho mandato in
missione per mio conto, quindi ESIGO un rapporto!
Ran si spostò per mantenere il divano tra sè e
l'iracondo alchimista. - Ho detto di no!
- Dimmelo!!
- Che cosa sta succedendo qui?
I due si voltarono a guardare Auron sull'ingresso. Roy lo
salutò
con un movimento stizzoso del capo; Ran lo guardò appena
prima
di tornare a tenere sotto controllo i movimenti dell'aggressore.
- Non succede nulla. - Disse in poco più che un bisbiglio.
- E tra parentesi, guai a te, se ti ripesco ad utilizzare i miei soldi
quando c'è crisi!
- Ma c'è sempre crisi!
Auron però non stava dando loro conto.
Uno... due...
- Dov'è il terzo?
Roy sollevò un sopracciglio e scrutò il
guardiano. - A Zanarkand, no?
Auron nemmeno lo guardò. Con aria concentrata, si
guardò
intorno. Poi fissò accigliato il divano mezzo masticato, e
salì le scale puntando dritto verso la camera che sapeva Roy
aveva assegnato al clover.
Ran si interpose fra lui e la porta in un lampo.
- Levati. - Disse neutro suo padre.
- Vorrei tanto sapere che cosa hai fatto oggi al lavoro.
- TOGLITI! - Disse incavolato nero suo padre.
- Ran, che cosa diamine è successo al divano!? - La voce di
Roy
era quasi uno squittio di dolore alla vista del mobile devastato.
Ran guardò altrove. - Avevo fame...
- E mangi l'imbottitura!?
- Beh, ci sono tante cose da provare al mondo!
- Che cosa stai nascondendo, Ran? - Da dietro i suoi occhiali scuri,
Auron stava sottoponendo il trifoglio ad una tortura psicologica vera e
propria.
Lui lo guardò afflitto, come guardava tutti dopotutto. -
Nulla...
- Va bene.
Ran ebbe meno di un secondo per provare sollievo, prima che
l'ex-guardiano si teletrasportasse sotto i suoi occhi. Non gli ci volle
molto per indovinare dove fosse andato: il ruggito che
provenì
dalla porta alle sue spalle non lasciava adito ad ombra di dubbio.
- CHE DIAMINE CI FA UN CAVALLO IN QUESTA CASA!?
Roy salì le scale e, ignorando il ragazzino,
spalancò la
porta per fissare con orrore il suo interno. C'era davvero un cavallo
lì dentro, ed aveva sei zampe.
E sei stomaci, a giudicare dalla quantità di tappezzeria che
sembrava aver ingurgitato durante il suo soggiorno nella stanza di Ran.
Gli occhi dell'alchimista sembrarono raddoppiare la propria taglia. -
Come diavolo ci è finito qui dentro un cavallo!?
- ... E' un mio amico...! - Ran avanzò, ponendosi tra i due
e la
creatura, che dal canto suo aveva degnato i suoi visitatori di una vaga
occhiata prima di riabbassare la testa a sbranare la moquette.
- Non è un tuo amico, quello. E' un distruttore di house
design!
- Roy avanzò, affiaccandosi ad Auron ed incrociando le
braccia.
- Lo sapevo: hai guardato troppi film di bambini con gli animali.
- Senti chi parla; tu e Lassie...
- LASCIA STARE LASSIE!!
- Il Commissario Rex...
- E' UN POLIZIESCO!
- Rin Tin Tin... Tequila e Bonetti...
- BASTA!
- La volete piantare? - Auron fulminò entrambi con lo
sguardo, e
sembrava a farlo anche in senso più letterale. - Ran,
sbarazzati
subito di questa bestia. Non ti è permesso avere un animale
alla
tua età!
"La mia età?" Ran fissò il vuoto con ironia per
un
attimo, poi cercò di raccogliere un pò di
coraggio. -
Papà, se provi a toccare Sleipnir, ti distorco il passato!
- Ma statti zitto. - fu la perla di grande cultura che il
non-trapassato decise di elargire quel giorno.
Roy sgranò gli occhi. - Ma allora è per quello
che vuoi
andare aAHI! - Si piegò in due dal dolore, quando il
trifoglio
calò inesorabilmente la sua punizione di cinquanta chili sul
suo
piede.
- Zitto...! - sibilò l'altro a denti stretti.
- Vuoi andare alla Zanarkand di 1000 anni fa per spiarmi? - Auron
avrebbe incrociato le braccia, ma era impedito dall'arto penzoloni
dentro il cappotto.
Ran sembrò punto sul vivo. - No. Volevo andare a Disneyland.
Ma anche la tua idea non è male.
- Sei un idiota.
- Evviva, finalmente lo dice anche a lui! - Esultò Roy,
guadagnandosi un'occhiataccia da tutti e tre (sì, anche
Sleipnir).
Gettando occhiate nervose in cerca di una via di fuga da
quell'impiccio, Ran si sentiva soffocato. Non era decisamente cosa si
era aspettato... Come chiedere a Roy dettagli per la sua ricerca in
presenza di Auron? Per quel che ne sapeva, il padre poteva
già
aver scoperto tutto con la telepatia. Maledisse Roy, e la sua
inabilità a tenere l'ex guardiano occupato come avrebbe
dovuto.
Non c'era altra scelta, doveva continuare da solo.
La mano sinistra scivolò velocemente nella tunica per
estrarre
uno dei portali che aveva sottratto dalla stanza di Roy, e
sobbalzò nel notare un lampo negli occhi d'ebano del
fratello.
Aveva immediatamente riconosciuto l'oggetto.
- No, non quello...! - Esclamò Roy, scattando verso di lui.
In preda al panico, Ran indietreggiò premendosi contro il
cavallo a sei zampe ed attivò il marchingegno, che
immediatamente lo avvolse in un fascio di luce.
E sparì davanti agli occhi dei due. La mano di Roy si chiuse
nel vuoto.
Il militare si buttò in ginocchio, con le mani tra i
capelli. - NOOOOOOOOOO!!! SONO ROVINATO!!
Auron aggrottò la fronte e lo guardò. - Che
c'è? Cos'era quello?
- Il portale per Lebensbaum... - mugugnò Roy con la faccia
tra
le braccia, supino sul pavimento. - Era il più vicino alla
Pietra Filosofale...! L'avrei trovata al prossimo viaggio...!! La mia
unica speranza per sbarazzarmi di quel dannato FAGIOLO che continua a
rubarmi il ruolo di protagonista della serie!
Intanto, a Lebensbaum... in una strana piazzetta...
Ran: Dove cavolo mi trovo?
Eike: Bene, visto che fra poco morirò colpito da un
proiettile,
tutto ciò che devo fare è tornare indietro di
1200 anni
ed impedire la scoperta della polvere da sparo!
Ran: Ehi, mi dici dove siamo esattamente?
Eike: Meglio che tieni le distanze. Mi è già
capitato in
passato di trasportare altre persone nei miei viaggi nel tempo (Povera
Dana, chissà che fine ha fatto!)!
Ran: Quel coso serve a viaggiare nel tempo!?
Eike: Beh sì e...
Ran: DAMMELO!
Eike: Noo! Mi serve per...!
Ran osservò con distacco il giovane cadere a terra ucciso da
un colpo di pistola.
Ran: Beh, ora non ti serve più. Vediamo un pò
come si imposta questo affare... Zanarkand, 1000 anni fa...
Homunculus: La mia Pietra Filoso...
Ran: ZITTO!
Homunculus: NOOO! Non guardarmi così! Il mio corpo
è fragile...!!
Ma a nulla servirono i richiami della creatura, che col solo sguardo
vagamente seccato del clover si disciolse al suolo.
Quando il formicolio del teletrasporto abbandonò il suo
corpo,
Ran aprì gli occhi. Dovette richiuderli per qualche secondo
a
causa dell'enorme quantità di luci che lo circondava. Lo
scenario in cui si trovava sembrava quello di una sconfinata metropoli
avvolta nella notte, in uno sfavillio di luci al neon stile Las Vegas.
- Questa... E' Zanarkand...! - Il clover si guardò attorno,
avvertendo una stretta allo stomaco. Era tornato. Era a casa. Forse non
esattamente l'anno in cui era stato deportato, ma era lei, la sua
vecchia Zanarkand, la città che non dorme mai.
Emise un sospiro che non seppe classificare. Era quello il sollievo? O
forse era semplicemente ancora triste come al solito? Forse ancora di
più?
Sobbalzò quando vicino a lui si levò un'emissione
di
suoni frignanti. Si voltò di scatto ed inorridì
nel
vedere un bambino biondo con un familiare talento per il piagnisteo.
- Ancora tu!? Come fai ad essere qui!? Tu eri a Besaid nel presente!
- La mia mamma sta maleeeeeeeee! - Frignava l'infante, completamente
sordo alle domande del clover.
Ran calò le palpebre annoiato. - Sì, sei proprio
quello...
- Tidus. Non parlare con gli sconosciuti.
Era la voce di Roy quella? Ran inarcò un sopracciglio ed
osservò sorpreso un Aurono molto più giovane
avvicinarsi
al bambino biondo.
- IO PARLO CON CHI VOGLIO, BRUTTO ANTIPATICO! FAI GUARIRE LA MIA MAMMA!
- Lascia stare il pivello, tu. - Disse Auron a Ran, prima di girarsi
verso il moccioso con occhi di fuoco. - VAI A CASA PRIMA CHE TI UCCIDA!
Osservando il bambino fuggire inseguito dal moro iracondo, Ran si
concesse un attimo di meraviglia nel constatare da chi Roy avesse preso
il suo lato impulsivo. Dopo di ciò prese a seguirli da
lontano.
Devo appurare se
già a questo
tempo sapeva usare i suoi poteri... altrimenti questo viaggio
è
inutle. Devo scoprire come li ha acquisiti.
FdS:
Lo sappiamo.
Ran: Lo so che lo sai. Ma ricordare il filo della storia ai lettori
ogni tanto fa bene! Soprattutto considerato che posti un capitolo per
papato!
FdS: *si rannicchia in un angolo* Ho solo tanti impegni...
GK: Ran, occhio alla macchina.
Ran: Quale macc... AAAHH! *schiva un'auto volante*
GK: Credo sia meglio se ti concentri sulla fanfiction!
Ran: ... ... ... Sì, forse...
Tidus: UEEEEEEEEEE!
Auron: Non dovresti allenarti a blitzball?
Tidus: SONO GIA' ABBASTANZA BRAVO!
Auron: Ma se ti marca pure il cane!
Tidus: VOGLIO LA MIA MAMMAAAAAAAAA!
Auron: Se non ti alleni, tua madre morirà.
Tidus: Sigh & Sob *si allena piangendo*
Auron: Ma che ho fatto per meritarmi ciò?
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Note d'Autrice:
Che ne dite di una gita a Zanarkand? Consideratela un viaggio premio.
Certo, perchè siete iperbolici, ipercinetici e ipersensibili
(vabbé...) ma, soprattutto, perchè grazie a voi,
insostituibili lettori, ci avviciniamo a conquistare l'ambito capitolo
50! Mai più "quaranta" o "trenta": per Sublimation si apre
una
nuova era, quella bimestrale. Insomma, siamo una longfic a
tutti gli effetti!
Sanzo: E ci avviciniamo ad essere una bibbia, quanto a lunghezza... -.-
Su con la vita, Sanzo! Il contatto Sublimation-lettori
avverrà presso EFP almeno
ogni due mesi, dal giorno 20. Tra un capitolo e l'altro, potete
imparare a memoria le storie cominciando dal fondo, oppure incrociare
le vostre rotte alimentando i tam tam cibernetici (insomma:
contattateci con opinioni e suggerimenti, organizzate feste aliene
etc.). Pronti? Si parte a velocità Warp (e chi ricorda Guerre Stellari
sa di cosa sto parlando). E, prima di levar le tende, ma soprattutto le
dita dalla tastiera, il solito consiglio sublimatico: non lasciate mai
Ran da solo ai comandi...
Ovviamente, se avete delle domande, non esitate a chiedere!
By Chiara (FdS)
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