The show must go on
"Che
succede?" - chiese Christian
"Io
resto col duca. Dopo che te ne sei andato il duca è venuto a
trovarmi e mi ha offerto tutto, tutto quello che avevo sempre sognato.
Ad una condizione: non devo vederti mai più. Mi dispiace" -
tuonò Satine.
"Ma
che cosa stai dicendo?"
"Sapevi
chi ero."
"Che
vuol dire? E l'altra notte?"
"La
differenza tra te e me è che tu puoi andartene quando vuoi.
Ma
questa è casa mia. Il Moulin Rouge è la mia casa"
"No.
No, dev'esserci qualcos'altro, non può trattarsi di questo.
Tu
mi nascondi qualcosa, dimmi cos'è, dimmi che succede, dimmi
la
verità!"
"La verità, la
verità è che ..."
Nel pronunciare queste parole Satine sentì Christian
stringerla forte, proprio come quella notte.
Doveva dirgli la verità, non poteva mentire. Non l'avrebbe
mai potuto fare.
Ma come poteva dirgli la verità? L'avrebbe messo in
pericolo.
Per salvarlo doveva recitare, di nuovo, per l'utlima volta. Stavolta,
però, doveva recitare bene perchè lui aveva
conosciuto i
suoi occhi, i suoi reali occhi e non avrebbe potuto mentirgli a quel
punto.
Si trovava davanti ad una decisione troppo importante per la vita vita
di Christian e per il loro amore.
Doveva esserci un'altra soluzione. Sicuramente c'era, ma in questo
momento non riusciva a pensare. Non riusciva.
Si lasciò andare allora.
"Christian, la verità è che .... "
Non riuscì a completare quella frase perchè
sentì
due mani stringerle e opprimerle la gola. No, non era questo il momento
per lasciarlo, doveva prima ....
"Dimmi .... ti prego dimmi la verità ed io mi
batterò per te"
Satine cadde a terra stremata. Christian la aiutò a
rialzarsi e poggiò il suo corpo ormai stremato sul letto.
"La verità è che .... il duca vuole ucciderti ed
io non
posso far altro che assecondarlo se voglio che tu viva ancora."
"Maledetto! Amore mio, non riuscirà a dividerci, non
riuscirà ad avere il suo finale. L'amore tra lo scrittore e
la
ballerina, il nostro amore, vivrà, per sempre"
"Non può. Non può continuare per sempre."
Pronunciando queste parole Satine si girò all'improvviso e
non
riuscì a fermare la lacrima che attraversò il suo
viso
fin quando non cadde stremata per terra.
"Perchè amor mio? Perchè il nostro amore non
può continuare per sempre? Non mi ami? Non mi hai mai amato?"
Le si avvicinò al collo e le sussurrò: "Io ti
amo".
Un'altra lacrima scese giù, ma non una parola, non una.
Christian si alzò improvvisamente, quasi fosse stufo di
quella
situazione e si diresse verso la finestra. Guardò fuori.
La notte era tremendamente buia; non una stella, non la luna a fare da
testimone.
Poggiò le mani sul davanzale, Christian e si sporse un
pò
fuori, quasi volesse cercare la verità e la risposta a quel
massacrante silenzio nella scintillante insegna del Moulin Rouge.
Nessuno, però, poteva dare la risposta al suo tormento se
non
lei, Satine.
I due amanti udirono tutt' a un tratto dei passi che furiosi salivano
le scale.
Uno dopo l'altro, sempre più veloci, sempre più
vicini.
Si voltarono contemporaneamente verso l'uscio.
Il duca.
In mano aveva una pistola e sudava tremendamente.
Christian guardò Satine distesa sul letto quindi decise di
farsi avanti.
Christian andava in contro al duca e quest'ultimo faceva altrettanto.
Satine si alzò, cercò di raggiungere Christian,
ma non ci
riuscì. Un altro colpo di tosse e altro sangue che usciva
dalla
sua bocca bloccarono la sua voglia d'amore.
Ora erano faccia a faccia. Occhi negli occhi non si distingueva chi
aveva più rabbia dentro.
"Cosa vuoi da noi duca? Hai visto, no? E' l'amore che va avanti e anche
se vorrai togliermi di mezzo non potrai spegnere quest'amore, non
potrai."
Era tremendamente incosciente Christian. Stare faccia a faccia con il
duca e proferire quelle parole sapendo che non molto tempo lo separava
da .....
Un rumore sordo.
Aveva sparato il duca, l'aveva fatto. Con tremenda violenza aveva
colpito la persona sbagliata.
Satine si era frapposta esattamente nell'attimo fatale dello sparo.
Si voltò il duca e uscì dalla porta mentre
Christian abbracciava la sua Satine.
"La verità è che .... io ti ..."
Non completò mai la frase Satine, mai.
|