Giudice, Boia
“Tu
hai tradito Roma!”
“No.
L’ho condannata.”
- Stanno
bruciando gli archivi.
Non
è una domanda – l’espressione sul suo
volto la fa sembrare, piuttosto, la risposta a un interrogativo vecchio
di anni. Ma non c’è rassegnazione nel suo tono,
solo fiamme nei suoi occhi antichi e scuri, e cenere nel
ringhio basso della sua voce. Per un attimo, ti ricorda vagamente una
delle belve negli spettacoli del circo.
- Lo so.
E riprendi a
bere dalla tua coppa, il gusto avvolgente del vino di Falerno che ti
rotola sulla lingua, il suo profumo forte che si insinua nelle narici.
Nemmeno la Patria stessa – se la Patria è davvero
quest’uomo con gli occhi di un vecchio nel viso di un giovane
uomo, questa bizzarra creatura immortale che ogni giorno pare un
po’ più vicina alla morte – è
capace di lasciarti pranzare in pace.
La sua mano
– pelle abbronzata e ossa forti e un tremito quasi
impercettibile che la scuote – scatta ad estrarre la spada
dal fodero. Una volta quella mano era quella rovinata e coperta di
calli di un agricoltore,e forse ha anche dato da mangiare ai polli come
la tua. Non puoi fare a meno di sorridere.
Rimanete a
fissarvi in silenzio, le sue dita strette intorno all’elsa e
le tue che trovano la fiasca del vino e versano un altro bicchiere.
Roma ha un incendio negli occhi e i denti scoperti in una smorfia degna
di un uomo cresciuto dai lupi.
Oh, lo
capisci. Tutta la sua storia, tutta la sua vita che brucia,
in un rogo improvvisato in una cancelleria deserta. Devi aver avuto
paura di perdere la vita anche tu, una volta.
Roma getta la
spada nell’erba, in un movimento improvviso, poco
più che un moto di stizza. Il ferro e la ruggine scintillano
per un attimo nel sole, e spariscono tra le uova, tra i relitti delle
statue rotte e abbandonate.
L’incendio
rimane nei suoi occhi, e lo vedi un’ultima volta prima che la
tua Patria ti dia le spalle e se ne vada, con il passo stanco e
affaticato di un vecchio, forse a cercare un ministro da svegliare o un
soldato germanico da combattere o il fantasma dorato e scarlatto di una
gloria perduta.
Sorridi, senza
parlare, e finisci il tuo vino. L’incendio dentro di lui lo
brucerà vivo.
Note
finali:
La citazione
iniziale viene da un dialogo tra Romolo e sua moglie Giulia. Il titolo
è un riferimento ad un romanzo di Dürrenmatt,
“Il giudice e il suo boia”.
La fanfiction
partecipa alla challenge The Four Elements Challenge con la tabella
Fire e il prompt 8. Incendio.
The
Four Elements: Fire
|
1.
Fiamma
|
2.
Falò
|
3.
Cottura
|
4.
Scottatura
|
5.
Sole
|
6.
Calore
|
7.
Cenere
|
8. Incendio
|
9.
Fuoco greco
|
10.
Fuoco fatuo
|
11.
A scelta
|
12.
Fuoco
|
Completate
9/12
|
|