Di lievi baci e cadute

di LullabyPotter
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Di  lievi baci e cadute


Ad Agnese
che è in iperventilazione.


Agnese sbatté le palpebre diverse volte, perché non sapeva capacitarsi di ciò che era appena successo.
Riario. Quel Riario. Davanti a lei. Che le tendeva la mano. Per farla rialzare.
Stava sognando.
«Spero non vi siate fatta male.» le disse. Lei aprì la bocca due o tre volte, prima di scuotere la testa.
Ma che cosa fai? Vedi di non fare la figura della scema e di dire qualcosa di sensato.
«No, sto bene.» balbettò, prendendo la mano del Conte.
Si rialzò, ma anche da in piedi doveva alzare lo sguardo per poterlo guardare in quegli occhi che tanto la mettevano in agitazione.
Lui aveva dipinto sulle labbra un mezzo sorriso enigmatico. Conosceva quella ragazza da diverso tempo, figlia di un nobiluomo siciliano che da qualche tempo abitava a Roma. Lentamente, sollevò la mano della ragazza che ancora stava stringendo e la portò alle labbra, lasciandole sulle dita un leggero bacio.«Buon proseguo, Madonna.» disse solo. La guardò negli occhi ancora qualche istante e infine si allontanò.
Agnese lo seguì con lo sguardo, il cuore che le batteva a mille e le guance accese. Non poteva descrivere la gioia che provava in quel momento.


 


Note dell'autrice«

E niente. Gliel'avevo promesso. <3




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